Un amico di un mio amico (questa premessa è un chiaro campanello d’allarme per capire che ciò che segue è una leggenda metropolitana o una castroneria megagalattica) sostiene che le donne siano attratte dai colori perché sono frivole. Il mio istinto primordiale sarebbe quello di conoscerne l’indirizzo di casa e andare a dirgliene quattro, ma il buon senso mi suggerisce che non è il caso, soprattutto perché per questo post mi tocca dargli almeno un pizzico di ragione.
Puntavo gli occhi su Bo-Kaap dai tempi della prima campagna turistica #MeetSouthAfrica a cura dell’Ente del Turismo del Sudafrica che coinvolgeva blogger di tutto il mondo per far loro conoscere le meraviglie di questa terra. Ricordo le foto di questo quartiere unico al mondo, i profili delle persone che si stagliavano su dei gialli accesi e dei blu cielo, le strade che digradavano in arcobaleni variopinti mai visti prima. È da allora che mi sono detta: “un giorno voglio vedere tutto questo con i miei occhi” e così è stato in occasione del mio viaggio in Sudafrica.
Il quartiere di Bo-Kaap
Bo-Kaap è il quartiere più colorato di Città del Capo, precedentemente conosciuto come “quartiere malese” situato alle pendici del Signal Hill, vicino al centro storico della città. È completamente diverso dal resto della città non solo per i colori accesi delle case, ma anche per la forte presenza musulmana e i negozi di spezie che riportano ad altre realtà.
È proprio da uno di questi negozi al profumo d’India che comincia la nostra visita al quartiere: entriamo in questo spaccio e notiamo subito di essere gli unici turisti stranieri, gli altri avventori sono tutti del posto e questo ci fa capire di essere nel luogo giusto. Camminiamo tra gli scaffali stracolmi di spezie e frutta secca, ci soffermiamo sugli incensi e sui profumi naturali, acquistiamo tutto quello che può entrare in uno zaino felici come solo a Jodhpur, dove avevamo fatto razzia di garam masala e cumino.
Il quartiere di Bo-Kaap non è molto esteso, si gira bene a piedi anche senza una meta precisa: il bello sta nel vagare tra le strade acciottolate e fotografare il fotografabile, che siano case colorate dal tetto piatto in fila una dopo l’altra lungo una salita, le moschee, le persone sedute sui terrazzi che si affacciano sulla via. L’impatto è notevole, il dito scatta all’impazzata cercando di evitare qualche bruttura come troppi cavi elettrici o macchine poco fotogeniche, ma anche questo fa parte del luogo e allora tanto vale non snaturarlo.
Per chi volesse approfondire la storia del quartiere c’è dal 1978 il Bo-Kaap Museum, il museo che racconta di come l’area del quartiere sia diventata la patria di molti musulmani e schiavi liberato dopo l’abolizione della schiavitù. Si trova in quella che è la casa più antica della zona, in 71 Wale Street.
Una foto gallery
Vi lascio una serie di foto scattate durante un pomeriggio a Bo-Kaap: vero che viene voglia di prendere il primo volo per Cape Town e andare a vederle con i propri occhi?
Dove dormire a Bo-Kaap
Su Booking si trovano diverse soluzioni per dormire a Bo-Kaap, basta seguire questo link e selezionare sulla sinistra la zona Bo-Kaap.
Noi abbiamo soggiornato in un’altra zona di Cape Town quindi non ho esperienza diretta degli alloggi qui.
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2 commenti
dueingiro
Che foto favolose! Bellissime 🙂
Mercoledì
Grazie mille a voi! 🙂
Il posto è uno dei più fotogenici mai incontrati finora!