Nei ricordi di ogni uomoci sono certe cose che egli non svela a tutti,ma forse soltanto agli amici.Ce ne sono altre che non svelerà neppure agli amici,ma forse solo a sé stesso, e comunque in gran segreto.Ma ve ne sono infine,di quelle che l’uomo ha paura di svelare perfino a sé stesso,e ogni uomo perbene accumula parecchie cose del genere.Fëdor Dostoevskij, Memorie dal sottosuolo, 1864
Ho fatto pace da poco con l’idea che non posso portarmi dietro tutte le persone che passano nella mia vita come pesci impigliati nella rete e io a caricarla a strascico e a faticare sotto al suo peso. L’utopia romantica dei vent’anni per la quale mi illudevo che avrei mantenuto i rapporti a ogni costo e organizzato cene con risate sguaiate ha lasciato il posto alla realtà secondo cui riuscire a mantenere una manciata di amicizie richiede uno sforzo che non avevo calcolato.
Mentre camminavo verso il seggio del paese in cui ho frequentato le scuole, le palestre e gli oratori, pensavo che, nonostante per numero di abitanti potrebbe definirsi città, per abitudini è ancora il paesello schiacciato tra lago e colline, troppo educato e remissivo per sentirsi importante. Ecco il figlio del meccanico che va a votare – vota a destra, lo so per certo – ecco il rappresentante di lista ancora illuso che i suoi comizi possono spostare un voto, ecco il matto del paese che gira senza meta con la sua inseparabile bicicletta, ecco la Lina ormai sola, il marito se l’è portato via l’amianto.
Tutti si conoscono, tutti sanno di chi sono figlia, nipote e forse anche dove abito. Ci si saluta o ci si ignora a seconda dei trascorsi e dei venti che sono soffiati tra il falasco e il semaforo, l’unico, inutilmente istallato sulla via principale che spacca in due il centro abitato e che non ha ragione d’esistere se non per atteggiarci a metropoli.
So che i volti invecchiano e cambiano così tante cose che non possiamo tenerne il conto, ma i saluti mancati o le conversazioni stentate che finiscono al “Come va?” “Bene” mi rattristano e mi lasciano con un amaro in bocca che non se ne va nemmeno se confortato dalla certezza di conoscere ogni via del posto, ogni scorcio tra gli ulivi, ogni passo in bonifica.
Ho sognato di riscattare quel saluto mancato di troppo, ché le serate dell’adolescenza mica si dimenticano in un soffio. Ho sognato che mi sorridevi e ti accorgevi che ora sono felice, che non mi perdo più in un bicchier d’acqua e non passo le giornate china sui libri. Che non siamo più a guardare le stelle e a giurarci che sarà per sempre. Lassù seduti su un tetto, distanti dal tempo.
RICORDARE: Dal latino re-cordis,ripassare dalle parti del cuore.Eduardo Galeano, da “Il libro degli abbracci”
[Foto di copertina: Solaiman Hossen su Unsplash]
7 Comments
Niente, Serena.
Sono la tua fan numero uno a meno che tua mamma non ti legga allora sarei la numero due.
Mi emozioni sempre.
Cara Serena,
post meraviglioso, non sai quanto mi ci ritrovi!! Di recente mi sono trovata anche io a fare le tue stesse riflessioni, sull’amicizia, sul ‘paesello’, sulla difficoltà di mantenere anche quei rapporti che avresti creduto eterni.
Bello bello bello questo tuo blog, ti seguo!! 🙂
@Valentina: mia mamma legge il blog e apprezza ma te rimani la fan numero 1! 🙂 Grazie, mi fa sempre piacere leggerti.
@Personne: grazie per le tue parole, faccio subito una capatina sul tuo blog! Mi fa piacere ti piaccia, grazie.
Qua in questo post mi ci ritrovo. Da poco mi é stato detto “Valentina, quelli che ormai non hanno più nulla da darti o dirti, li devi lasciare andare.” E’ vero. Non si può tenere chiunque nella propria vita, a volte i rapporti scemano e bisogna farsene una ragione. Essere un po’ più egoisti e dire “Ciao, lo so che svolti a destra ma io vado a sinistra.” Anziché rimanere ancorati al passato e a ricordi belli ma lontani.
Ciao Valentina, mi piace un sacco quando post che hanno qualche mese o qualche anno riemergono dal blog e riprendono vita grazie ai commenti. Ho riletto anche io e continuo a pensare che sia attuale anche per me, però si aggiunge sempre più malinconia perché ormai qualcuno è proprio perso. La cosa bella, però, è che nuove persone belle fanno ingresso nella nostra vita. Ti abbraccio.
Ti dico la verità, mi sono svegliata ieri mattina e mi sono letta quasi tutti i tuoi post della categoria love 🙂 non puoi capire che compagnia durante una mattinata sonnacchiosa e silenziosa ^-^
Questa è una cosa bellissima! Sono emozionata! 🙂