Durante le vacanze scolastiche natalizie avevamo giusto qualche giorno di ferie e abbiamo deciso di fare un viaggio in macchina di 4 giorni per visitare Tivoli, Ercolano, Sorrento, la Costiera Amalfitana e Napoli. Alcuni di questi posti non li avevamo mai visitati, mentre altri erano dei ritorni il luoghi che avevamo voglia di rivedere.
Abbiamo deciso di visitare questi posti fuori stagione per trovarli meno affollati del solito e per poterci spostare senza troppe complicazioni con la nostra auto. Se decidete di affrontare questo viaggio in un altro periodo dell’anno, come ad esempio in estate o nel ponte di Pasqua, valutate di spostarvi con i mezzi pubblici, perché la ricerca di parcheggi e il prezzo degli stessi potrebbe farvi passare la voglia di intraprendere l’impresa.
In questo post troverete tutti i consigli pratici per organizzare un viaggio tra Tivoli, Ercolano, Sorrento, la Costiera Amalfitana e Napoli. Anche se a livello di fama sono luoghi che non hanno bisogno di tante presentazioni, sono convinta che qualche suggerimento organizzativo possa servirvi per pianificare al meglio il viaggio.
La scelta delle tappe
Decidere che posti visitare a discapito di altri è sempre un dover eliminare qualcosa e rimandarlo a una ipotetica prossima volta. Nel nostro caso avevamo già visitato Napoli in modo abbastanza approfondito in passato e anche Pompei, motivo per cui è stata esclusa da questo itinerario a favore di Ercolano, ma vi suggerisco assolutamente di mettere in lista anche questo sito archeologico.
Personalmente avevo già fatto anche un viaggio tra Sorrento, la Costiera Amalfitana, Ischia e Capri con i miei genitori, quindi per soli 4 giorni abbiamo evitato spostamenti sulle isole, mentre siamo tornati di buon grado nella Penisola Sorrentina e in Costiera Amalfitana e anzi, ho già voglia di tornarci!
La scelta di fare una prima tappa a Tivoli, invece, è dovuta a due fattori: spezzare il viaggio di andata (partiamo dalla provincia di Lucca) per non renderlo troppo lungo per le bambine e visitare Villa Adriana, nei miei desideri da quando ho letto “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar.
Per quanto riguarda la Costiera Amalfitana, anche in questo caso è necessario fare delle scelte, perché pretendere di visitarla tutta in un giorno è impensabile, specialmente con dei bambini al seguito! Noi abbiamo deciso di partire dal paese più vicino a Salerno (Vietri sul Mare) e piano piano avvicinarci a Sorrento, dove avevamo l’alloggio. Abbiamo visto meno di quello che avrei voluto, ma in una giornata intera abbiamo comunque avuto un bell’assaggio del posto.
Alloggi
Per questo viaggio abbiamo alloggiato in tre diversi B&B e appartamenti:
- A Tivoli: Al Seminario
Indirizzo: Piazza Plebiscito 30, 00019 Tivoli, Italia
La posizione di questo B&B è proprio in centro, il parcheggio a pagamento si trova a breve distanza e non c’è possibilità di parcheggiare in modo gratuito nelle vicinanze. Ci sono stati dei disguidi sul check in che mi hanno fatto un po’ scocciare e sinceramente anche dalla colazione mi aspettavo di più. Purtroppo a Tivoli gli alloggi sono molto cari, quindi abbiamo scelto questa soluzione solo per il prezzo competitivo. Vi consiglio comunque di cercare altro qui.
- A Sorrento: William apt
Indirizzo: 23 Via Padre Reginaldo Giuliani, 80067 Sorrento, Italia
Sono rimasta molto soddisfatta di questo bell’appartamento in pieno centro a Sorrento, la comunicazione con il proprietario è stata impeccabile e l’appartamento curato e ampio per quattro persone. In inverno abbiamo trovato dei prezzi ottimi, immagino che in estate siano molto più alti ma vale la pena guardare se c’è disponibilità perché a noi è piaciuto molto.
- A Napoli: Santa Maria La Nova 21 Rooms & Suites
Indirizzo: Piazza Santa Maria La Nova 21, Centro storico di Napoli, 80134 Napoli, Italia
Questo B&B si trova in pieno centro di Napoli, a circa 200 metri da Via Toledo. Lo abbiamo scelto per il prezzo molto competitivo con colazione inclusa, ma abbiamo trovato i materassi un po’ scomodi (non io che dormo anche sui sassi!). Nonostante si trovi al 4° piano senza ascensore (valutatelo solo se non avete passeggini) arrivano molti rumori dalla strada sottostante (noi siamo stati svegliati da un coro di ultras 😅)
Il nostro itinerario di quattro giorni
- 1° giorno: Tivoli
- 2° giorno: Ercolano, Sorrento
- 3° giorno: Costiera Amalfitana
- 4° giorno: Napoli
Tivoli
Tivoli, l’antica Tibur, è conosciuta fin dai tempi dei Romani e apprezzata dai grandi viaggiatori del Grand Tour ottocentesco. Oggi è una meta visitata per le sue famose attrazioni, in particolar modo per Villa d’Este e Villa Adriana.
È proprio il desiderio di visitare quest’ultima che ci ha spinto fin qua, soprattutto perché è da quando ho letto il capolavoro “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar che desidero andare a Tivoli. Vedere con i miei occhi questa opera mastodontica voluta dall’imperatore romano e costruita nel II secolo d.C. è stato qualcosa di emozionante.
Dei centoventi ettari originari, oggi l’area archeologica visitabile ne include “solo” 40 e richiede almeno tre ore per essere girata tutta! Annoverata tra i patrimoni dell’Umanità UNESCO, la villa e i giardini hanno come leitmotiv l’acqua.
Camminando lungo i viali e tra gli specchi d’acqua è possibile ammirare la perfezione architettonica del sito immerso in una folta vegetazione, molto utile nei mesi più caldi per trovare un po’ di ristoro. I vari punti di interesse dell’area archeologica sono collegati da un’insieme di sentieri e sono posti su più livelli: indossate scarpe comode e inventatevi qualche stratagemma per far camminare i bambini!
Dopo la visita a Villa Adriana con le bimbe non avevamo la forza di visitare con loro anche Villa d’Este, così abbiamo raggiunto i Giardini Garibaldi, un posto pubblico dove hanno potuto giocare un po’ mentre noi grandi ammiravamo il panorama dal Belvedere di Tivoli, che si trova proprio qui.
Ercolano
Dopo aver passato la notte a Tivoli ci siamo spostati in Campania e, con un paio d’ore abbondanti di macchina, siamo giunti al Parco Archeologico di Ercolano con gli scavi e i ritrovamenti della città che nel 79 d.C. fu sepolta da colate di fango e materiale vulcanico in seguito all’eruzione del Vesuvio.
Ercolano ha subito un fenomeno di conservazione unico, poiché la coltre di 16 metri di materiali piroclastici e fango che ha sommerso la città ha conservato egregiamente domus a due piani e tutto ciò che contenevano (elementi architettonici in legno e in marmo, monili e oggetti d’arredo) così da poter ricostruire nel dettaglio lo stile di vita degli antichi ercolanesi.
Era la prima volta per noi, così abbiamo deciso di avvalerci dell’aiuto di una guida locale per avere una visita più completa. Vi segnalo questa guida da prenotare in anticipo con Civitatis.
Dalla visita ho appreso non solo una grande rivalità con Pompei 😅 ma soprattutto nozioni sullo stile di vita degli antichi abitanti di Ercolano e il fatto che solo una piccola percentuale della città antica è stata portata alla luce con gli scavi, perché su buona parte di essi si è costruito sopra.
Vi consiglio di considerare una mezza giornata alla visita del Sito Archeologico di Ercolano, meglio ancora se un paio di ore con una guida. Nell’itinerario non perdetevi gli edifici più rappresentativi dell’antica città: le terme maschili e femminili, il ginnasio, la Casa del Tramezzo di Legno, la Casa del Rilievo di Telefo, la Casa Sannitica, la Sede degli Augustali, la casa di Nettuno e Anfitrite e molte altre perle.
Sorrento
Dopo il pranzo consumato nei paraggi del sito archeologico di Ercolano abbiamo ripreso la macchina e in circa un’ora di auto siamo arrivati a Sorrento, la nostra base per due giorni. Sorrento nel periodo natalizio è qualcosa di eccezionale: ricche luminarie in ogni via del centro, una villa adibita con spettacoli e animazione per bambini e il presepe vivente più incredibile che abbia mai visto nel complesso conventuale di San Francesco d’Assisi ci hanno lasciato senza parole.
In qualsiasi periodo dell’anno visitiate Sorrento informatevi in anticipo sul parcheggio perché è una nota dolente: anche fuori stagione abbiamo pagato 20€ al giorno in un posto convenzionato con la struttura in cui abbiamo alloggiato.
A Sorrento ci siamo lasciati guidare dall’istinto, senza avere un piano ben preciso anche perché l’abbiamo vista solo col buio. Abbiamo ammirato il grande albero di Natale di Piazza Tasso, passeggiato per Corso Italia e le vie adiacenti, curiosato nei negozi di maioliche e prodotti tipici campani. Per fortuna Anita ha insistito per vedere il presepe vivente nonostante la lunga coda d’ingresso, meritava ogni minuto d’attesa.
Costiera Amalfitana
Dopo la prima notte a Sorrento abbiamo dedicato l’intera giornata alla visita della Costiera Amalfitana. Abbiamo deciso di percorrerla dal punto più lontano da Sorrento per tornare una tappa dopo l’altra verso il nostro alloggio. La Costiera Amalfitana si visita percorrendo la Strada Statale 163 Amalfitana, conosciuta col nome di “Nastro Azzurro”: una serie di tortuosi tornanti a picco sul mare che collega i vari comuni per circa 50 chilometri di curve.
Cetara
Abbiamo preso l’autostrada e siamo usciti a Vietri sul Mare, che voleva essere la nostra prima tappa se non fosse stato che non abbiamo trovato parcheggio. Ci siamo quindi diretti a Cetara percorrendo la strada panoramica e qui abbiamo trovato un tranquillo paesino un po’ più nascosto dai riflettori del turismo di massa e forse per questo l’ho trovato molto autentico. Cetara è conosciuta per la colatura di alici famosa in tutto il mondo e riconosciuta con certificazione DOP, tanto che la maggior parte delle botteghe che si affacciano sulla strada principale che conduce al porto la vendono.
Noi ci siamo fermati un po’ in centro e sulla spiaggia di Marina, da cui si apprezza una bella vista sulla Torre Vicereale, uno dei maggiori simboli di Cetara eretta per contrastare le invasioni dei Saraceni.
Tra l’altro vi segnalo che da Salerno partono dei tour organizzati con Civitatis che vi possono portare alla scoperta di Vietri sul Mare e Cetara. Oppure se vi trovate a Positano potreste prendere parte all’escursione in minibus sempre con Civitatis, così da evitare problemi di parcheggio.
Ravello
Dopo Cetara è stata la volta di Ravello, perfetta se volete inserire nell’itinerario una vista su una bella fetta di Costiera Amalfitana. Dall’alto dei Monti Lattari, infatti, Ravello domina la Costiera offendo panorami indimenticabili. Due sono i punti più speciali per ammirare la costa dall’alto:
- Villa Cimbrone con la sua “Terrazza verso l’infinito”
- Villa Rufolo col suo “giardino dell’anima”, che è quello che abbiamo visitato noi.
Entrambe le ville hanno un biglietto di ingresso che costa rispettivamente 10€ e 7€, non esistono biglietti cumulativi. Dopo aver pranzato in centro ci siamo dedicati alla visita di Villa Rufolo ed era già pomeriggio inoltrato.
Amalfi
Con gli ultimi scampoli di sole della giornata abbiamo visitato Amalfi dopo aver percorso qualche altro chilometro circondati da paesaggi al profumo di limone. Circa un chilometro dopo Atrani, conosciuto come il borgo più piccolo d’Italia, siamo arrivati nel cuore della Costiera Amalfitana, nel posto che ha dato il nome al toponimo di questo angolo di paradiso.
Amalfi ha lo stesso problema di parcheggio di cui vi parlo dall’inizio del post, quindi preparatevi a camminare un po’ se non trovate posto vicino al centro e a parare 12€ per circa un’ora e mezzo di sosta. La prima tappa ad Amalfi è all’iconica Cattedrale di Sant’Andrea, che domina la piazza principale di Amalfi. Avrete sicuramente presente la lunga rampa di scale che conduce alla cattedrale e che fa sì che sovrasti l’intera piazza in cui si trova anche la Fontana di Sant’Andrea. Purtroppo quando abbiamo visitato Amalfi il Chiostro del Paradiso e la Basilica del Crocifisso a cui si accede con un biglietto di ingresso erano chiuse. Il nostro giro è proseguito quindi tra viuzze e negozi del centro, senza una meta ben precisa.
Purtroppo le corte giornate invernali ci hanno reso impossibile visitare anche Positano per tempo, quindi ci siamo solo passati il macchina quando ormai era buio, ma essendo periodo natalizio abbiamo potuto ammirare le luminarie che la facevano assomigliare a un enorme presepe. Abbiamo anche avuto la fortuna di assistere a un meraviglioso tramonto sul mare lungo la via del ritorno, quindi il rimpianto di non aver visitato Positano è stato in parte sanato da tutta questa bellezza della natura.
Napoli
Dopo una seconda notte a Sorrento abbiamo deciso di dedicare l’ultimo giorno di viaggio a Napoli, di cui avevo una grande nostalgia. La nostra è stata una toccata e fuga che è servita a placare la mancanza almeno per un po’, fino al prossimo ritorno!
Di Napoli ho già scritto un paio di post che vi metto in fondo al paragrafo, stavolta ci siamo dedicati a un giro per via Toledo e per i Quartieri Spagnoli, abbiamo visto il Murales di Maradona di Mario Filardi (restauro di Salvatore Iodice) e quello di Iside di Francisco Bosoletti. Dopo abbiamo pranzato alla Trattoria da Nennella con sommo stupore e divertimento delle bimbe (“Qual è stata la cosa che vi è piaciuta di più di Napoli?” “Il ristorante pazzo!”) e poi un giro al Complesso Monumentale di Santa Chiara e a San Gregorio Armeno brulicante di persone. Per cena abbiamo mangiato una pizza (e cosa, altrimenti?) alla pizzeria La Figlia del Presidente.
La mattina seguente, prima della partenza, ho sfruttato le prime ore del giorno per visitare da sola il Rione Sanità, un quartiere che non avevo ancora mai visto. Ho preso la metropolitana dalla bellissima stazione Toledo e in pochi minuti sono arrivata a destinazione scendendo alla fermata Museo. Ho camminato nel quartiere cercando le tappe che mi ero segnata sulle mappe del telefono:
- Palazzo Spagnuolo
- Palazzo Sanfelice
- la casa natale di Totò,
- il murale di Totò e Peppino
- il murale “Luce” di Tono Cruz e Francisco Bosoletti in Piazza Sanità.
Sono poi tornata alla base e infine a casa, non prima di aver acquistato delle sfogliatelle fresche alla Pasticceria Antonio Rescigno e delle mozzarelle di bufala da Burraccione Salumi Pane Caseari.
Vi lascio come promesso i link agli altri post su Napoli e vi invito a scrivermi nei commenti per qualsiasi domanda.
Altri post su Napoli:
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