La magia dei libri

Scritto da Serena Puosi

Categorie: Erasmus - Libri

Condividi su:

Ci sono libri da divorare in un giorno sulla spiaggia, ci sono libri di cui gustiamo l’essenza dopo anni, ci sono libri di cui non riusciamo a capire nemmeno una pagina, ci sono libri che ci coinvolgono dalla prima pagina e libri che ci deludono sul finale, libri che ci hanno regalato e non leggeremo mai e libri che abbiamo chiesto in regalo perché eravamo certi che ci sarebbero piaciuti.

Ci sono libri impossibili da leggere senza addormentarsi, che ripresi in mano con uno stato d’animo differente ci sembrano fantastici.

Ci sono libri da cui non vorremmo staccarci durante i nostri spostamenti e libri che non vorremmo prestare per paura che tornino indietro con i riccioli, libri che prendiamo in prestito e che restituiamo senza leggere, libri che ci lasciano dentro immagini indelebili e libri che a leggerli crediamo di perdere tempo prezioso.

Ci sono libri che non vorremmo mai finire di leggere, perché finirlo è un po’ come congedarsi dal libro, sapendo che non torneremo mai indietro nel tempo, al momento in cui non ne avevamo ancora assaporato le pagine.

Poi ci sono i libri che compriamo ad aprile, che cominciamo svogliatamente a maggio e lasciamo su un comodino fino a febbraio. Arriva il giorno della partenza per un viaggio che durerà sei mesi, e ci ritroviamo con questo libro in valigia, letto solo all’inizio. Questo libro non ti dice niente, lo porti perché vai a Lisbona, e sai che il libro parla anche della città e ti prometti di rileggerlo non appena ti sei sistemata. Poi finalmente trovi casa, e capisci che tutta questa attesa aveva un senso, che il libro, così come tutti i libri, aveva un messaggio solo per te e solo per un dato momento della tua vita. Doveva comunicarti qualcosa. Quel momento è ora, ed io vivo in Rua dos Douradores…

lisbona
Pessoa di fronte alla Brasileira

[…] E se l’ufficio di Rua dos Douradores per me rappresenta la Vita, questo secondo piano dove alloggio, nella stessa Rua dos Douradores, rappresenta per me l’Arte. Sì, l’Arte che alloggia nella stessa strada della Vita, però in un luogo diverso; l’Arte che allevia dalla Vita senza alleviare dal vivere, e che è tanto monotona quanto la vita, ma soltanto in un luogo diverso. Sì, questa Rua dos Douradores abbraccia per me l’intero senso delle cose, la soluzione di tutti gli enigmi, posto che esistano enigmi; fatto, questo, che non può avere soluzione. […] Se io avessi il mondo in mano, lo cambierei, ne sono certo, con un biglietto per Rua dos Douradores.

Fernando Pessoa – Il libro dell’inquietudine

5 commenti

  • x Cé: ahahahah grazie per essertelo ricordata!
    x Giamba: …mi è scesa una lacrimuccia…
    x Gianlu: mi leggi addirittura da Barcelona!Grande!Buon divertimento e a presto!

  • Ciao Sere…
    Sicuramente sono l’ultima persona che avresti pensato di sentire, pero´ non posso non farti un “in bocca al lupo”…
    Spero che l’episodio del libro ti abbia rincuorato…
    Saluti da Barcelona, Gianluca

  • “che cos’è l’amor
    è un indirizzo sul comò
    di un posto d’oltremare
    che è lontano
    solo prima di arrivare
    partita sei partita
    e mi trovo ricacciato
    mio malgrado
    nel girone antico
    qui dannato
    tra gli inferi dei bar”

    vinicio capossela

  • Ah, e inoltre: le lezioni sono cominciate?
    Sempre Ceci

  • A proposito…
    io ho ancora la tua “suocera” di Terenzio.
    Ih ih!
    Ceci

Lascia il tuo commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Altri articoli che potrebbero interessarti

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.