Guardando le cose da più prospettive: il ritorno a Levanto

Scritto da Serena Puosi

Categorie: Italia

Condividi su:

“Da che punto guardi il mondo tutto dipende”
Jarabe de Palo – Dipende

Siamo arrivati a Levanto in moto, tracciando un percorso sinuoso tra le colline che digradano sul mare dal casello dell’autostrada. Curva dopo curva, il verde lascia il posto ai piccoli insediamenti di case ancora distanti dalla costa. A un certo punto, uno spiraglio di azzurro fa capolino in basso: è il mare di fronte a Levanto e il desiderio di togliersi le giacche con le protezioni e indossare un costume da bagno s’insinua prepotente sotto pelle. “È solo questione di minuti”, penso, dando appuntamento al mare che ha sempre un orecchio in ascolto per chi ha voglia di confidarsi con lui.

Levanto

In effetti è proprio quello che facciamo: ci sistemiamo in hotel, prendiamo un telo da mare, facciamo una tappa nella prima panetteria aperta per comprare un quadrato di focaccia ligure sulla cui scia ho impostato la rotta e ci dirigiamo al mare, perché il suo richiamo è troppo forte per resistergli.

Panificio

Del resto l’avevo detto che a Levanto avevo riservato un arrivederci e non un addio e io sono una donna di parola. È proprio tutto come ricordavo, ogni cosa è rimasta al suo posto per perpetrare il senso di sicurezza dei ritorni e il sapore buono delle tradizioni. Poco importa se l’ora è immota: c’è sempre una bottega aperta per sfamare i palati che non tengono conto della sacrosanta pausa della controra.

Levanto

Il mare, invece, è meglio di come l’avevo custodito nei ricordi: mentre l’ultima volta dei cavalloni ruggenti facevano annusare un temporale, stavolta il cielo promette sole e abbronzatura e, rompendo gli indugi, faccio uno dei primi bagni di stagione in un’acqua cristallina che mi mette subito di buon umore.

Tutto intorno è un tripudio di colori, una tavolozza che è il sogno di ogni pittore: da una parte tutte le sfumature del blu, dall’altra le case signorili in cui è esplosa la natura con i verdi accesi dei parchi curati e col viola di una buganvillea abbracciata da rampe di scale bianche che, ne sono sicura, tutti fotografano in ammirazione.

bouganvillea

Quando il caldo si fa possente basta un gelato in centro per rimettersi in sesto e riprendere le forze per un po’ di attività sportiva. Nulla che non possa essere alla portata di una pigra come me, sia chiaro, per questo un giro con Ebikein (qui la pagina Facebook visto che il sito è in costruzione) per scoprire Levanto e dintorni con una bici elettrica è il giusto compromesso tra il dolce ozio da spiaggia e il fare un po’ di sport anche in vacanza. Non dimenticherò mai le facce degli automobilisti, così sorpresi nel vederci belli freschi in cima alla salita! Quanto alla vista credo che parli da sola, sempre per la serie che avere più prospettive non può che fare bene, ultimamente sono molto fissata su questo concetto.

Levanto

Con questo fantastico ritrovato della scienza che prende il nome di bicicletta elettrica abbiamo sperimentato con Giovanna un giro che da Levanto sale verso Bonassola passando per le cave di marmo rosso della zona e poi a Framura, dove tra le altre cose si trova una torre di guardia del X secolo su una terrazza sul mare con panorami mozzafiato. Abbiamo attraversato le frazioni di Setta e Anzo dopo aver fatto un salto alla Casa del Popolo di Montaretto, un posto molto conosciuto in Liguria perché mi hanno detto che qui si celebra un 25 aprile epico con bicchieri di vino e viste sul mare indimenticabili. La degna conclusione di questa pedalata non poteva che essere un aperitivo al tramonto sul porticciolo di Framura e poi la suggestiva traversata della pista ciclabile dove una volta correvano i binari della vecchia ferrovia, di cui avevo già avuto modo di invaghirmi la volta scorsa.

Anzo

Per completare il cerchio mancava una prospettiva, così la domenica mattina abbiamo deciso di vedere Levanto dal mare. Mi è venuto da scriverlo con la lettera maiuscola, Mare, perché da sempre mi incute rispetto e riverenza, soprattutto quando ci si affida ai flutti sperando in una qualche clemenza delle correnti. Da Levanto parte ogni giorno per tutta l’estate un battello che alle 10 e alle 14.30 salpa dal molo alla fine della spiaggia in direzione delle Cinque Terre, con possibilità di sosta a piacere nei paesi di Monterosso, Vernazza, Manarola e Riomaggiore fino a Portovenere nel Golfo dei Poeti. Se invece siete così fortunati da avere un amico con un gozzo che vi porta a fare un giro esclusivo… avete fatto centro! 😉

Levanto

Vernazza

Anche stavolta sento che sarà un arrivederci…

Dove dormire

Ad accoglierci a Levanto c’erano il sorriso e la cordialità dell’Oasi Hotel nelle persone di Silvia, Jenny e Beatrice. A loro va il mio più sentito grazie per ogni gentilezza.

Sulla stessa destinazione potete leggere anche:

Post in collaborazione con Visit Levanto

9 commenti

Lascia il tuo commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Altri articoli che potrebbero interessarti

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.