Libri che parlano d’India

Pubblicato il 15 Luglio 2015

Scritto da Serena Puosi

Categorie: India del Nord - Libri

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Tra le cose che ho l’abitudine di fare per prepararmi a un viaggio in una terra in cui non sono mai stata, leggere assume sicuramente un’importanza preponderante. Consumo gli occhi su pagine e pagine d’inchiostro, sfoglio le storie che mi portano per mano in circostanze e scenari totalmente diversi dai miei, mi sembra quasi di toccare coi polpastrelli la realtà di una nazione che comincio ad amare fin dalla carta.

Per il viaggio in India in particolare, questo rito ha assunto un ruolo basilare per la formazione della mia coscienza, ed ho letto più libri rispetto a qualsiasi altro viaggio, appassionandomi a tal punto che ho continuato a comprare volumi anche dopo il mio ritorno.

Questa è una carrellata di libri che vi consiglio di leggere prima di un viaggio in India, ma non necessariamente per quello, va bene anche se avete una curiosità spiccata per il diverso o semplicemente siete in cerca di qualche piacevole lettura.

Ecco la mia lista in ordine di come li ho scoperti.

L’odore dell’India con Passeggiatina ad Ajanta e Lettera da Benares di Pier Paolo Pasolini

Ho iniziato col botto, scegliendo subito un testo avvolgente ed evocativo. Il libro racconta l’India vista e vissuta da Pier Paolo Pasolini durante un viaggio fatto nel 1961 con Alberto Moravia ed Elsa Morante. Pasolini sembra spaesato e sconvolto dalla realtà indiana, ma mantiene uno sguardo vivo e una penna profonda e poetica. A posteriori, posso dire che è uno dei testi più belli che ho letto sull’India, perché è allo stesso tempo delicato e atrocemente, spietatamente vero.

La mia frase preferita: “La strada scorre infinita. Attimo per attimo c’è un odore, un colore, un senso che è l’India: ogni fatto più insignificante ha un peso d’intollerabile novità.

Un’idea dell’India di Alberto Moravia

Lo stesso viaggio, due libri radicalmente diversi: Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini fanno esperienza degli stessi luoghi, fanno gli stessi incontri, si muovono sugli stessi itinerari, eppure i due libri sono profondamente diversi, con due stili e due punti di vista radicalmente opposti a partire dal titolo. Moravia a tratti pare quasi distaccato, come se fosse in India per narrare asetticamente (ma pur sempre dall’alto del suo essere intellettuale) ciò che vede. Ad essere sincera ho preferito il punto di vista più poetico di Pasolini, Moravia è più razionale, didascalico, quasi cinico. Consiglio comunque di leggerlo, perché questo testo è complementare al libro di Pasolini ed è la dimostrazione che ognuno, pur vivendo la stessa esperienza, può avere chiavi di lettura diverse.

La mia frase preferita: “Che ti è accaduto in India? Ho fatto un’esperienza. Quale esperienza? L’esperienza dell’India. E in che cosa consiste fare l’esperienza dell’India? Consiste nel fare l’esperienza di ciò che è l’India. E cos’è l’India? (…) L’India è l’India. (…) Neppure io so veramente cosa sia l’India. La sento, ecco tutto. Anche tu dovresti sentirla

 

Il sari rosso di Javier Moro

Il sari rosso, letto su consiglio della mia amica blogger Federica Giuliani (di cui vi propongo un testo sotto), è una pietra miliare se si vuole capire qualcosa della più recente storia indiana e di una delle famiglie di spicco della politica del subcontinente: i Nehru – Gandhi. La storia (definita romanzo solo perché né Sonia né alcun membro delle famiglie Gandhi, Nehru e Maino hanno fornito informazioni o collaborato al libro) racconta la vita di Rajiv Gandhi, figlio di Indira e nipote del Pandit Nehru, il fondatore dell’India indipendente insieme al Mahatma Gandhi e di un’italiana naturalizzata indiana che diventerà sua moglie: Sonia Maino, la “figlia dell’India” ancora oggi sulla scena politica indiana. Il libro è ricco di spunti ed avvincente nel mettere a confronto due realtà, quella indiana e quella italiana, così diverse tra loro eppure con punti di incontro.

La mia frase preferita: “Questo è il sari che mio nonno filò in carcere per il matrimonio di mia madre. Spero che un giorno lo indosserai…” le disse scherzando. Sonia rise, poco convinta: non riusciva a immaginarsi avvolta in quella stoffa. 

Cuccette per signora di Anita Nair

Questo libro mi è stato donato da Silvia, una delle mie più care amiche che, evidentemente, mi conosce bene. Cuccette per signora è un libro di donne interessanti per donne interessanti, è un libro di riscatto e di rivalsa, è moderno, è una storia con caratteri così ben disegnati che non si può non identificarsi con almeno una delle sei protagoniste, che poi sono le sei donne che si trovano per caso a condividere una cuccetta per sole donne su un treno indiano. Tra le donne si crea una condivisione naturale di esperienze di vita e una complicità che solo gli incontri fortuiti possono dare, facendo scorrere il libro come il treno sul quale sono sedute. L’India fa da cornice a questa storia ma allo stesso tempo è anche la settima protagonista del racconto. Un altro punto a favore del libro? Le ricette indiane di cui si parla nel libro sono tutte riportate in appendice.

La mia frase preferita: “Riunioni. Addii. Un sorriso. Lacrime. Rabbia. Irritazione. Ansietà. Noia. Immobilità. Tutto vede Akhila. Il treno comincia a muoversi. Akhila sogna di trovarsi lì. E di non trovarcisi. Di aggiungere un ricordo momentaneo. Ma la verità è che fino a questo momento Akhila non ha
mai nemmeno comprato un biglietto per un treno espresso. Non è mai salita su un treno notturno, diretta verso un luogo che non ha mai visto.”

Karma Cola – Marketing the Mystic East di Gita Mehta

La storia dell’acquisto di questo libro è già di per sé una storia: mi trovavo all’aeroporto di Varanasi in attesa del volo per Nuova Delhi e avevo appena finito di leggere “Cuccette per signora“. Se avete letto il mio post su Varanasi sapete già che qualcosa in quella parte di viaggio era andata storta, o perlomeno percepivo che non tutto era andato secondo i miei piani. In quella tappa del viaggio avevo scoperto un’India che mi aveva lasciato l’amaro in bocca, fatta a misura di turista in cerca dell’esotico a ogni costo, un paese in cui chiunque poteva definirsi santone solo indossando una tunica arancione senza però avere un briciolo di spiritualità integra. Ho preso in mano Karma Cola e ho pensato a un segno, visto che il libro tratta in toni sarcastici la tematica del marketing costruito intorno alla decennale ricerca  dell’illuminazione spirituale negli insegnamenti delle religioni orientali e filosofie da parte dell’Occidente. Lo consiglio per dare una ridimensionata al mito dell’Oriente a ogni costo. Non credo esista una traduzione italiana del testo, io l’ho trovato in inglese.

La mia frase preferita: “They thought we were simple. We thought they were neon. They thought we were profound. We knew we were provincial. Everybody thought everybody else was ridiculously exotic and everybody got it wrong.”

Il dio delle piccole cose di Arundhati Roy

A mio parere, il Dio delle piccole cose di Arundhati Roy è un vero e proprio capolavoro di delicatezza e profondità di cui mi sono invaghita fin dalle prime pagine, anzi, già dal titolo, che è un misto di poesia e malinconia. Il libro narra la storia di due gemelli e del loro modo di vedere il mondo attraverso le lenti di fanciulli inseriti nel contesto dell’India più povera e dimenticata. È un libro che non si fatica ad inserire nel solco del realismo magico di origine sudamericana, che scuote gli animi pur parlando di azioni quotidiane (o forse proprio per questo), che usa un linguaggio tutto particolare, molto intimo e privato eppure così assimilabile. Ho divorato il libro amando ogni pagina, ve lo consiglio vivamente.

La mia frase preferita: “Le Grandi Storie sono quelle che abbiamo già sentito e che vogliamo sentire di nuovo. Quelle in cui possiamo entrare da una parte qualunque e starci comodi. Non ci ingannano con trasalimenti e finali a sorpresa. Non ci sorprendono con l’imprevisto. Ci sono familiari come le case in cui abitiamo. Come l’odore della pelle del nostro amante. Sappiamo in anticipo come vanno a finire, eppure le seguiamo come se non lo sapessimo. Allo stesso modo in cui sappiamo che un giorno dovremo morire, ma viviamo come se non lo sapessimo.”

Il Dio delle piccole cose

La città della gioia di Dominique Lapierre

Se c’è un libro che descrive l’India nuda e cruda con tutti i disagi portati all’estremo quello è “La città della gioia” di Dominique Lapierre. Confesso che a tratti sono stata dell’idea di abbandonarlo tanto mi faceva stare male, però poi mi sono fatta forza e sono andata avanti nella lettura di questo che è diventato un grande classico da cui è stato tratto anche un film. La città della gioia del titolo è la baraccopoli di Calcutta, un luogo infernale con condizioni di vita estreme, in cui però si manifestano solidarietà e fraternità quando meno ci si aspetta. Il libro narra la storia di tre personaggi molto diversi accomunati dal vivere nello slum indiano e racconta con dovizia di particolari le loro vite costellate di esperienze dolorose e segnanti. Molto duro e toccante, solo per chi ha lo stomaco forte.

La mia frase preferita: “Tutto ciò che non viene donato va perduto.”

Sari, samosa e sutra. Storie e sapori dall’India di Federica Giuliani

Leggo Federica sul suo blog Travel to taste da qualche anno e se mi sono appassionata all’India è un po’ anche “colpa” del suo viaggio nel nord del subcontinente. Ricordo ancora che la leggevo con quel misto di ammirazione e terrore, sperando un giorno di vivere le sue stesse esperienze pur interrogandomi sul fatto che io fossi pronta o meno per questo viaggio. Quando ha pubblicato “Sari, samosa e sutra” l’ho comprato a occhi chiusi, conoscendone la scrittura accurata e sapendo che non mi avrebbe deluso. Così è stato e il suo libro è un viaggio olfattivo e sensoriale attraverso l’India delle bellezze e delle specialità culinarie. Ho provato a riprodurre le ricette del libro e sono state un successo, ho ammirato le illustrazioni della sorella Fabiola e mi sono incantata con le sue storie. Di ispirazione, da leggere.

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Molti spunti si trovano anche in Tiziano Terzani (che vi consiglio di leggere a prescindere, perché con lui si viaggia sul serio). Vi lascio qui solo una frase che mi ero appuntata e che mi sono riletta spesso. È tratta da “Un altro giro di giostra“.

«Chi ama l’India lo sa: non si sa esattamente perché la si ama. È sporca, è povera, è infetta; a volte è ladra e bugiarda, spesso maleodorante, corrotta, impietosa e indifferente. Eppure, una volta incontrata non se ne può fare a meno. Si soffre a starne lontani. Ma così è l’amore: istintivo, inspiegabile, disinteressato. In India si pensano altri pensieri.»

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Non l’ho inserito nella lista ma voglio comunque ricordarvi di “Indimenticabile India“, giusto per figurare nella stessa pagina con scrittori di un certo calibro! 😉 A proposito, avete notato la nuova pagina dedicata al mio libro? Lì trovate tutto quello che c’è da sapere su Indimenticabile India, dalle recensioni alle presentazioni passando per dove acquistarlo. Se volete scrivermi il vostro parere sul libro ve ne sono grata! Grazie!

 

indimenticabile_india_ebookTi è piaciuto questo post sull’India?
Sei appassionato di questa terra?
Ho scritto un libro su questo viaggio. Si intitola “Indimenticabile India. Racconti di viaggio in India del Nord tra il Rajasthan, Agra e Varanasi” ed è disponibile sia in formato cartaceo sia elettronico. Se ti interessa lo trovi qui. GRAZIE!

 

 

 

 

 

 

Disclaimer

All’interno del post trovate il link diretto ad Amazon per l’acquisto dei libri: questo non influenza assolutamente la veridicità dei contenuti, sono libri che ho veramente letto e consigliato nel corso degli anni ai miei amici. Se acquisti uno qualsiasi dei libri cliccando sul link, riceverò una piccola commissione dalle affiliazioni senza alcun costo aggiuntivo per te. Grazie!

25 commenti

  • Tutti letti! Dovresti aggiungere a questi “Darśan”, per me davvero fantastico.

  • Ciao a tutti! Tra poco meno di due mesi parto per Benares, Varanasi. Purtroppo non ho tanto tempo libero per leggere…ma volevo leggere un libro che mi potesse dare qualche spunto, preparazione su Varanasi, resterà li per due settimane. Quale libro mi consigliate? Grazie….Anna

    • A

      Ciao Anna,
      purtroppo libri specifici su Varanasi non te ne so consigliare, ma quelli che ho citato ti fanno fare un viaggio dritta dritta in India! Alla fine basta calarsi un po’ nell’atmosfera, il resto lo scriverai te col tuo viaggio! Fossi in te partirei con Pasolini.

  • Bel post! ricco di spunti e ben scritto

  • Ciao! Da innamorata dell’India ho divorato questo post. Shantaram aveva scoraggiato anche me ma una volta aperto il libro non riuscivo più a fermarmi e adesso sto leggendo il seguito. Ho amato Cuccette per Signora e Sorella del mio Cuore 🙂 Di La Pierre ho letto India Mon Amour e ho amato Una Casa di Petali Rossi di Nair Kamala. Un libro che suggerisco, scritto da miei carissimi amici è Viaggiando nel Canto degli Alberi, ambientato in India ovviamente, con in allegato cd con la musica di alberi sacri indiani e carte divinatorie. Siamo andati in India lo stesso anno e ci siamo incontrati a Varanasi (ma ci conoscevamo già) sullo stesso progetto di volontariato. Un giorno fecero ascoltare alle famiglie destinatarie del progetto la musica di un albero sacro che si trova ad Assi Ghat. Ricordo ancora l’emozione su quei volti 🙂 Prima di partire per l’esperienza di volontariato, e per prepararmi ad essa, ho letto I Sorrisi di Bombay, Mi è piaciuto tanto.

    • A

      Quanti bei consigli Sara! Una bella lista di libri per riempirsi occhi e cuore di India. Me li segno tutti, vediamo se con una spinta in più riesco finalmente a convincermi con Shantaram! Grazie davvero per aver condiviso il tuo commento.

  • Purtroppo non ho ancora letto il tuo libro, però ho un po’ paura che mi ritorni la voglia e in questo momento non posso portare la mia piccola in India 😀
    Comunque ti consiglio ovviamente Shantaram nonostante le 1000 pagine e anche Maximum City che è specifico su Mumbai.
    Ciao!

    • A

      Come ti capisco Francesco!
      Quante mete etichettate con “quando la bimba sarà cresciuta”!
      Grazie per le dritte, Maximum City non lo conoscevo, mentre Shantaram me lo hanno suggerito in molti. Credo che la lettura possa essere affrontata più facilmente su Kindle, anche se ormai sono abituata a sollevare pesi 😉

  • Mi sono appassionata all’India dopo aver letto Cuccette per signora 8 anni fa. Da allora il sogno, che si realizzerá tra un mese, di andare in questa affascinante terra. Ti consiglio di leggere Shantaram, un romanzo autobiografico ambientato in India 🙂

    • A

      Ciao Marica,
      Che bello che stai per realizzare il tuo sogno indiano! Spero che ti piaccia quanto è piaciuto a me! Shantaram me l’hanno suggerito in tanti, per ora a scoraggiarmi sono le 1000 e passa pagine ma credo che prima o poi cederò! ? grazie per il consiglio!

  • ciao! aspetto messaggi su whatsapp 3333552577! mi hai detto che tu non preferisci usare il cellulare! io amo i messaggi e me li ricopio su un quadernone! quindi aspetto messaggi! ciao ciao nikola

  • ok grazie! lascio comunque il mio numero whatsap 3333552577 vorrei corrispondere con chi in oriente vi è stato! sono affascinat dall’oriente! filosofie, religioni, etc ciao ciao nikola aspetto messaggi!

  • ciao avrei domande! lascio la mia email logosluna@gmail.com ciao ciao

  • Che bel post, anche a me piace tuffarmi nelle letture pre-viaggio, è come assaporare l’atmosfera prima di partire 🙂 ti aspetto a Milano 😉

    • A

      Grazie Giulia! Spero proprio di riuscire a organizzare qualcosa a Milano! Così parliamo di India!

  • Anch’io prima di partire per un viaggio importante mi dedico a letture a tema 😀
    “Il dio delle piccole cose” mi è piaciuto moltissimo.
    Sull’India ti consiglio anche “La Stanza degli Spiriti” di Shilpa Agarwal

    • A

      Mi fa piacere avere dei “simili”! 😀
      Grazie per la dritta sul libro, non lo conoscevo, me lo procurerò!
      Grazie!

  • Ma quanti spunti belli Sere! Cuccette per signora mi intriga molto e Il Dio delle piccole cose ho già deciso che lo comprerò, insieme al tuo, ovviamente! 🙂

    • A

      Sono due libri da leggere quelli che hai menzionato!
      Veramente una bella compagnia!

  • Praticamente non ne conoscevo metà ! Ho visto un documentario vecchissimo di Pasolini sull’India, molto particolare e singolare.

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