Ti amo MaremmaFin dove al mar ti sposiE ti vesti di tramonti.B. Vannucci
Verde. Verde come non ne ho mai visto. Verde in quantità così abbondanti che ti domandi se gli occhi possano contenerlo tutto, di una bellezza così sfacciata che non capisci come hai potuto farne a meno fino ad ora.
Questo schiaffo cromatico prende alla sprovvista, annaspi in cerca di un altro colore che spezzi quel mare d’erba, ti abbandoni presto alla dolcezza e alla rotondità di quelle colline sormontate da olivi.
Il rumore dell’autobus in corsa occulta i suoni della campagna, nasconde i sibili, i soffi e le sferzate. Mi immagino da sola in quei campi con un vestito leggero, inalo nelle narici quel vento che dal mare riesce a scavalcare i pendii, divento un tutt’uno con la natura. Respiro in modo regolare, ritrovo la calma di una dimensione immaginata.
La Maremma che ho visto in tre giorni mi ha raccontato lo struggimento, lo scorrere impercettibile di un tempo immobile, la campagna interrotta solo da paesini e poi ancora campagna e cielo e una promessa di mare in lontananza.
La distanza tra un paese e l’altro è tale che raggiungerlo è una conquista e la visita dello stesso porta in se l’orgoglio di una vittoria.
Ogni paese si lascia conquistare, si apre alla meraviglia come una donna che si offre alla persona amata, sboccia sotto un sole che stenta a uscire dalle nuvole, forse per non rendere subito palese tutta quella bellezza.
Maciniamo i chilometri partendo da Grosseto, che non urla la sua ricchezza ma la custodisce in posti strategici, raggiungiamo Scansano per inebriarci di storia e sapori, attraversiamo altre colline per raggiungere Manciano da cui si intravede il mare, ci illudiamo di un riposo a Saturnia, dove le acque termali sono Sirene di Ulisse che mi hanno strappato un futuro appuntamento con molta più calma.
E poi ancora Pitigliano, con due o più livelli di realtà parallele, in quel tufo che crea e occulta vite sotterranee. Questa Maremma all’insegna della fantasia prosegue a Capalbio, dove il Giardino dei Tarocchi fa piombare in una dimensione onirica difficile da abbandonare.
Massa Marittima è uno scrigno di bellezza che culmina con un Duomo magnifico, che si svela solo dopo un dedalo di vicoli che ne nascondono la vista. Infine il salmastro sparato in faccia dalle correnti a Castiglione della Pescaia, un paese sospeso a metà tra la mondanità e il medioevo.
Finiscono i giorni a nostra disposizione, finiscono i chilometri da macinare. Mi resta addosso un tramonto negli occhi e una promessa di un ritorno.
7 commenti
Mercoledì
Valentina grazie per le tue parole. Ora per non perdermi nemmeno uno dei tuoi post ti aggiungo ai feed! 🙂 Ti auguro di visitare la Maremma: ha veramente tanto da offrire.
Valentina
Tu racconti storie… mi piace tantissimo leggerti!
(E adoro le colline, il verde, la natura, i vecchi borghi… Mi sa che mi piace un sacco anche la Maremma!) 🙂
Mercoledì
@Roberta: grazie per il tuo invito, mi invoglia tanto a tornare! Un saluto!
@Raffaella: bello essere adottate dai Maremmans! 🙂 Un abbraccio cara!
raffaella
Torna presto a trovarci….. 😉
Mercoledì
Volentieri! :*
Raffaella
Noi siamo Maremmani non per nascita ma per vocazione….grazie della bellissima sensazione che mi hai trasmesso…
Roberta
E la mia Maremma ti aspetta, ansiosa di offrirtisi ancora una volta, nel biondo dorato dell’estate, nel bronzo e rame dell’autunno, e nel grigio mai così grigio di un inverno temperato dal mare.
Grazie di questo bel post!
Roberta