Cercare casa sembra una cosa semplice, i siti sono pieni di case in affitto e in giro non mancano biglietti con numeri per affittare case. Il problema comincia dal momento in cui devi andare a vederle, queste case. A volte i proprietari non parlavano che il portoghese, quindi dopo un paio di “ehhhhhhhhhh” “mmmmm” lanciavo il telefono a Sara e la facevo parlare per me! Me ne sono successe di tutti i colori, ho visto una decina di case e non starò qui a dilungarmi su tutti i dettagli, ma un paio di cose devo raccontarvele.
Il primo giorno ne ho viste quattro o cinque, di case. La prima aveva una vista spettacolare ed era in pieno centro, ma l’entusiasmo iniziale si è smorzato alla vista di una stanza senza finestre, ma soprattutto quando il coinquilino credo genovese ha detto: “Secondo me la affitterai perché è in una posizione ottima e poi noi qui ce ne laviamo le mani”. Al che l’ho guardato e gli ho detto: “Cioè????” e lui: “Che che la scialiamo, siamo rilassati, viviamo alla giornata”. Sì, esatto, era un coglione. Sono scappata di fronte a tanta simpatia nostrana.
Un’altra casa era dal primo all’ultimo piano gestita da pakistani, e la ragazza che mi faceva vedere la casa continuava a ripetermi che tutti i loro appartamenti erano pieni di Erasmus… Macchissenefrega! Io voglio imparare il portoghese!
Poi sono andata a vedere la casa di Mister Bavoso, così soprannominato perché mi ha accolta con due baci sudaticci sulle guance e mi ha abbracciata a sé (1,90 x 150 kg) per convincermi che tutti erano stati bene in quella casa. Peccato che ho chiamato per una singola e quella era una tripla.
Ultima casa degna di nota è quella che spero diventi a breve (ho l’appuntamento con la padrona alle 19.30) la mia casa qui. L’ho già vista perché la ragazza francese che ci vive mi ha abbordata ad una festa (di cui vi aggiornerò domani) e mi ha fatto vedere il tramonto più bello del mondo dalla finestra del salone.
Vi devo salutare, vi aggiorno presto! Mi sta scadendo l’internet point!!!