A Bali ci sono più di 10000 templi. No, non è un numero a caso, ma la risultanza di una religione molto sentita e diffusa sull’isola che vuole che ogni nucleo familiare abbia nei paraggi della propria casa le proprie strutture di riferimento per pregare e rendere omaggio agli dei. Selezionare solo 10 templi di Bali da non perdere è un’impresa ardua, ma ci proverò per voi perché so quanto sia difficile scegliere quali visitare quando si sta organizzando un viaggio nell’isola degli dei.
I templi a Bali sono ovunque e pensare di vederli tutti è una follia, ma non farete a meno di notarli passando per qualsiasi strada grazie alle loro architetture inconfondibili, ai fedeli che vi gravitano intorno e a volte alle cerimonie che vedono i balinesi vestiti a festa portare offerte e fermarsi per le preghiere. (Qui la canzone che parte nella mia testa ogni volta che penso alle balinesi nei giorni di festa!)
Templi a Bali: spiritualità e tradizione
A colpirmi non appena atterrata sull’isola non è stata solo la quantità di templi presenti – a Bali ogni villaggio ha diversi templi e ogni casa almeno una semplice casa-tempio–, ma anche il fatto che ho trovato tanta autenticità: non c’è niente di falso in questa devozione attiva e capillare. La parola balinese per tempio è pura, derivante da una parola sanscrita che significa letteralmente “uno spazio circondato da un muro”.
I templi sono il centro delle attività spirituali dell’isola, con danze e spettacoli musicali che affondano le radici in una cultura secolare. Vi auguro di poter assistere ad almeno una coreografia della bellissima danza balinese accompagnata dalla musica di un ensemble chiamato gamelan, che crea melodie inconfondibili con strumenti a percussione di bronzo (metallofoni, xilofoni e gong oltre a classici tamburi) e flauti di bambù.
Templi a Bali: architettura e importanza
Tutti i templi sono costruiti secondo un orientamento montagna-mare, non nord-sud.
Ci sono tre tipi base di templi presenti nella maggior parte dei villaggi:
- Il più importante è il pura puseh (tempio dell’origine), dedicato ai fondatori del villaggio e orientato verso le montagne.
- Al centro del villaggio si trova la pura desa, in onore dei numerosi spiriti che proteggono la comunità del villaggio nella vita quotidiana.
- All’estremità del villaggio che guarda verso il mare si trova il pura dalem (tempio dei morti) che comprende anche il cimitero.
Altri templi includono quelli dedicati agli spiriti della cultura agricola irrigua. Poiché la coltivazione del riso è così importante a Bali e la divisione dell’acqua per l’irrigazione viene gestita con la massima cura, questi pura subak o pura ulun suwi (tempio dell’associazione dei coltivatori di riso) possono rivestire una notevole importanza. Oltre a questi templi “locali”, esiste anche un numero minore di grandi templi, che si trovano in cima all’ordine gerarchico dei templi.
Anche le decorazioni dei templi cattureranno la vostra attenzione a Bali: ogni centimetro quadrato di pietra, infatti, è decorato con rilievi che spesso ritraggono demoni posti a protezione del tempio. Oltre ai portali e alle strutture principali, inoltre, troverete spesso statue di pietra con la funzione di guardiani che vengono via via sostituite quando l’erosione – molto rapida in un’isola tropicale – danneggia pezzi antichi.
I 10 templi di Bali da non perdere
Come dicevo all’inizio, è veramente difficile selezionare solo 10 templi in un’isola che ne conta più di diecimila, quindi l’elenco che segue comprende i più famosi, quelli più iconici e presenti in tutte le guide. Ho visitato la maggior parte di questi templi ma non tutti: anche con due settimane di tempo non sempre si riesce a vedere tutto ciò che si vorrebbe! Inoltre, mettete in conto che i templi in alta stagione possano essere molto affollati, specialmente in occasione di celebrazioni religiose importanti.
Un’ultima premessa: ogni volta che si visita un tempio è necessario ricordarsi di tenere un comportamento rispettoso ed è fondamentale avere un abbigliamento adeguato, che consiste nel coprire le gambe con un sarong, un lungo pezzo di cotone o seta da legare in vita che spesso viene dato in prestito nei vari templi incluso nel biglietto, e le donne devono coprirsi anche le spalle in caso abbiano maglie sbracciate.
Ecco i 10 templi che vi consiglio di prendere in considerazione durante un viaggio a Bali.
1. Tempio di Tirta Empul
Il tempio Tirta Empul è stato eretto nel 962 si trova nel villaggio di Manukaya nella reggenza di Gianyar a circa 15 km da Ubud (calcolate più o meno 30 minuti di auto).
La caratteristica principale del tempio Tirta Empul dedicato a Vishnu sono le sue sacre sorgenti d’acqua dove i fedeli si recano per purificarsi attraverso rituali di abluzione. Le piscine del tempio sono alimentate da sorgenti naturali considerate sacre dagli abitanti di Bali.
Si crede che l’acqua delle sorgenti abbia poteri purificatori e di guarigione, ed è usata dai fedeli per compiere rituali di abluzione e purificazione. Dopo aver pregato gli dei presso un altare, i fedeli procedono a mani giunte e a capo chino, soffermandosi per alcuni secondi sotto le fontane scolpite da cui sgorga l’acqua sacra.
La visita del tempio Tirta Empul fa parte del tour di Civitatis “Ubud, Goa Gajah e centro di Bali” che potete prenotare direttamente da qui.
2. Tempio di Goa Gajah (o Tempio dell’Elefante)
Sempre vicino a Ubud, nel villaggio di Bedulu non troppo distante da Tirta Empul (e quindi visitabile lo stesso giorno) troviamo il tempio di Goa Gajah, anche conosciuto come Tempio dell’Elefante. Il nome deriva da una statua di Ganesh (la divinità con la testa di elefante appunto) situata in una nicchia all’interno di una grotta a cui si accede passando attraverso uno stretto passaggio scavato nella pietra. Seppure un po’ claustrofobico, il posto è un luogo di culto da secoli e tutt’oggi vede un assiduo pellegrinaggio di fedeli che vengono a lasciare offerte.
La particolarità di questo luogo sta anche nel volto del demone scolpito nella roccia esterna della caverna le cui origini sono avvolte nel mistero e nel percorso nelle giungla che si può fare a piedi per scoprire altri bellissimi scorci. Un luogo da visitare assolutamente, dove si respira una bella atmosfera.
Anche la visita del tempio Goa Gajah fa parte del tour di Civitatis citato sopra: “Ubud, Goa Gajah e centro di Bali”, che potete prenotare direttamente da questo link per riservare un posto in anticipo.
3. Tempio di Ulun Danu Bratan
Per visitare questo tempio dobbiamo percorrere circa un’ora e mezzo di auto da Ubud e arrivare sulle sponde del lago Bratan, nelle montagne del centro di Bali. Se avete la Lonely Planet di Bali in italiano avrete sicuramente presente questo tempio, perché si trova proprio sulla copertina con la sua iconica immagine riflessa nell’acqua del lago.
Siamo a circa 1200 sul livello del mare, il sole di agosto si fa sentire. La visita del tempio dedicato alla dea dell’acqua Dewi Dani è molto suggestiva non solo per il lago ma anche per le montagne che fanno da cornice al tempio. Le cerimonie in cui potreste imbattervi visitandolo riguardano la richiesta dei fedeli di avere acqua sufficiente per svolgere le attività agricole su cui si basa l’economia della zona (piccola curiosità: qui si coltivano fragole, che troverete in vendita sui lati delle strade).
Personalmente ho trovato il tempio molto suggestivo, ma l’atmosfera un po’ rovinata dall’ingente numero di turisti a caccia della foto perfetta. Se potete, meglio visitarlo presto la mattina (l’ora del tramonto è di solito affollatissima).
4. Tempio di Tanah Lot
Un altro dei templi più iconici di Bali è senza dubbio Tanah Lot, il tempio induista situato su un’isola rocciosa al largo della costa sud-occidentale dell’isola. Lo abbiamo visitato lo stesso giorno dell’Ulun Danu, un tour de force che a posteriori vi suggerisco di spezzare in due tappe.
Tanah Lot significa “Terra nel mare” e la visita è condizionata dal livello delle maree che a intervalli sommergono la spiaggia circostante rendendo impossibile avvicinarsi. Anche qui, essendo uno dei luoghi più famosi e fotografati dell’isola, aspettatevi una marea di persone, specialmente all’ora del tramonto. Per raggiungere il sito di culto si attraversa una via costellata di negozi di souvenir e bar, poi potete iniziare la visita a destra, dove si trova un piccolo tempietto su una scogliera da cui si osserva la parte più importante del sito col tempio principale su una formazione rocciosa protesa verso il mare. Poi scendete verso questa parte del sito, dove si trova anche una formazione rocciosa nella quale sgorga acqua considerata sacra che viene utilizzata per riti di purificazione.
5. Tempio di Lempuyang
Ci spostiamo nella parte orientale di Bali, dove sulle pendici del monte Lempuyang troviamo il tempio famoso per la sua imponente porta del paradiso (conosciuta anche come “gateway to Heaven“) che si affaccia sul monte Agung.
Vi dico subito che la visita è stata per noi molto deludente. Sebbene il luogo sia potenzialmente molto suggestivo, ormai è preso d’assalto per scattare la tipica foto instagrammabile delle persone ritratte dentro il portale con uno specchio collocato sotto la fotocamera che riflette l’immagine in basso per sdoppiarla e creare “l’effetto pozzanghera”. Per ottenere la foto, rigorosamente scattata da un addetto munito di specchietto, bisogna fare tra le 4 e le 6 ore di attesa… una follia a mio avviso. Abbiamo visitato il sito sgomitando tra la folla ed è un vero peccato perché la tripla scalinata scolpita e il vulcano Agung che spunta dal portale (quando non è nuvoloso) meriterebbero da soli la visita. Cercate di arrivare prestissimo al mattino se volete evitare scene deliranti.
6. Tempio di Tirta Gangga
Lo stesso giorno in cui abbiamo visitato Lempuyang siamo andati anche al tempio Tirta Gangga (o Taman Tirta Gangga). Il paesaggio montano lascia a poco a poco il posto a estese risaie verdeggianti, l’acqua è un elemento sempre più presente e vitale. Dall’affollamento del parcheggio e dal numero di piccole botteghe con il cibo per i pesci in vendita di capisce subito che si tratta di un altro luogo preso d’assalto dal turismo, ma i colori di questo posto incredibile sono riusciti a rimettermi in pace col mondo nonostante anche qui si assista a scene abbastanza patetiche per ottenere il selfie perfetto.
Cosa aspettarsi a Tirta Gangga? Grandi piscine popolate da enormi carpe koi con passerelle di pietre tonde sulle quali camminare per ammirare da vicino i giochi d’acqua, statue di demoni poste a protezione del luogo e verde lussureggiante tutto intorno. Seppure sembri antico, questo palazzo sull’acqua fu costruito nel 1946 e quasi completamente distrutto dall’eruzione del vulcano Agung nel 1963, per poi essere ricostruito.
7. Tempio di Uluwatu
Situato su una scogliera a picco sull’oceano, il Tempio di Uluwatu si trova a sud della penisola di Bukit (la propaggine più meridionale di Bali) ed è caratteristico per la sua posizione spettacolare e per la presenza di tante scimmie che scorrazzano indisturbate nei paraggi. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovare una celebrazione in corso che non era una semplice preghiera, ma una vera e propria rappresentazione teatrale intervallata da momenti di culto. Non potendo entrare nel piccolo spazio adibito alla preghiera vi abbiamo assistito ammirandolo dal basso muro che circonda il sito.
Dopo aver visitato la parte più alta della scogliera dove sorge il tempio abbiamo fatto una passeggiata lungo la strada che costeggia il tratto di mare ma ci siamo fermati presto perché i macachi grigi di cui pullula il posto sono abbastanza aggressivi e altri turisti ci hanno raccontato che avevano subito attacchi a cibo, telefoni e occhiali. Prestate attenzione!
Quelli che vi ho appena descritto sono i templi più di rilievo che siamo riusciti a visitare durante la nostra permanenza sull’isola. Ce ne sarebbero stati moltissimi altri ma non ne abbiamo avuto il tempo, vi cito comunque altri tre che mi ero appuntata e che son ritenuti tra i più importanti dell’isola, nel caso voleste aggiungerli alla vostra lista.
8. Tempio di Besakih
Conosciuto come il “Tempio Madre” di Bali, Besakih è il più grande e importante complesso templare dell’isola, luogo di culto fin dal 1284. Si trova alle pendici del monte Agung, ed è un importante luogo di pellegrinaggio per la religione indù a Bali. Abbiamo rinunciato a questa visita perché si tratta di un vasto complesso di 23 templi su sei livelli terrazzati.
9. Tempio di Taman Ayun
Il Tempio Pura Taman Ayun o del Bel Giardino si trova nel villaggio di Mengwi è un tempio costruito nel 1634 circondato da una vegetazione esotica.
10. Tempio di Gunung Kawi
Pura Gunung Kawi è un tempio nei pressi di Ubud dedicato al dio dell’acqua, in cui sono sepolti i membri della famiglia reale. Situato tra risaie e palmeti, è circondato da un bellissimo paesaggio verde. Nella parte esterna si possono vedere le tombe dei membri della famiglia reale, sebbene non siano sepolti qui, ma all’interno di una delle grotte del tempio.
Informazioni generali sui templi
Tutti i templi più importanti di Bali hanno un ingresso a pagamento. Si parla di cifre contenute, l’equivalente di 2/3€ a testa, spesso i bambini entrano gratuitamente. Non ho volutamente scritto i prezzi perché possono variare anche molto rapidamente e a volte non c’è modo di conoscere il prezzo finché non si è sul luogo. Anche i parcheggi spesso sono a pagamento, ma se viaggiate con un driver ci penserà lui, avendo già messo in conto il costo nel preventivo.
Come dicevo all’inizio, nei templi ci si deve vestire in maniera adeguata, comunque anche se vi doveste trovare sprovvisti di sarong ve ne daranno uno all’ingresso del tempio, anche quello incluso nel biglietto.
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