Viaggi e sharing economy: come risparmiare viaggiando

Scritto da Serena Puosi

Categorie: Consigli di viaggio

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Un po’ di tempo fa vi ho dato qualche consiglio per risparmiare sulla prenotazione di un viaggio e oggi è la volta di altri consigli per poter viaggiare senza spendere un patrimonio. In particolare vi voglio parlare della sharing economy e del fatto che non necessariamente tutte le cose che ci servono in viaggio devono essere comprate, ma possono tranquillamente essere noleggiate per il tempo in cui ci servono.

Partiamo dalle basi: cosa s’intende con sharing ecomony? Magari non l’avete mai sentita in questi termini, ma sicuramente avrete sentito parlare di Uber, AirBnb, BlaBlaCar e via dicendo: ecco, tutti questi servizi si basano sulla sharing economy, che in italiano potremmo tradurre con economia della condivisione.

Essendo un fenomeno relativamente nuovo e sicuramente in continuo mutamento, non ci sono delle definizioni definitive ma piuttosto dei tentativi di spiegare cosa si intende per un fatto che è ancora in corso. Con sharing economy si indica un sistema economico basato sulla condivisione tra privati di oggetti e servizi tramite piattaforme web.

Questo tipo di sistema economico ha trovato terreno fertile nella generazione di Internet, nella capillarità dei dispositivi mobile e delle applicazioni, dalla libertà data dal non possesso di una serie di oggetti che possono essere reperiti a noleggio. Il tutto declinato in vari contesti, come ad esempio il viaggio. È proprio di questo che vi voglio parlare oggi, di alcune soluzioni di sharing economy applicate ai viaggi.

Un altro fattore che ha permesso all’economia della condivisione di diffondersi a macchia d’olio sono i feedback degli utenti, immancabili su queste piattaforme. Le valutazioni degli utenti ci permettono di conoscere il parere di altre persone che prima di noi hanno usato il servizio e che fanno leva sulla fiducia nei confronti degli sconosciuti.

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Sharing economy e viaggi: noleggiare oggetti

Paladin è una start up italiana che offre la possibilità di noleggiare una vasta gamma di prodotti di diverse categorie, dall’hi tech all’outdoor, dallo sport ai vestiti e altro ancora. Questa piattaforma facilita lo scambio tra utenti a prezzi convenienti e incoraggia la collaborazione tra persone: da una parte c’è qualcuno che possiede un oggetto che non usa spesso, dall’altra qualcuno che vorrebbe solo provarlo o noleggiarlo per il tempo di una vacanza o di un weekend.

La trovo un’idea fantastica soprattutto dal punto di vista della sostenibilità: utilizzare in modo efficiente i prodotti che possediamo dà loro valore e ci fa sprecare meno. Inoltre, se lo scambio avviene di persona (ma sul sito c’è anche l’opzione spedizione), si conosco persone che hanno interessi comuni ai nostri. Esempi di noleggio da viaggio che trovate su Paladin? Gopro e drone da provare prima magari di fare un acquisto così dispendioso, tende da campeggio e biciclette, bauli per auto, GPS per appassionati di nautica e di off-road, una polaroid o una reflex, un navigatore satellitare e molto altro ancora.

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Sharing economy e viaggi: spostarsi

Il ride sharing – ovvero la condivisione di passaggi in auto – ricopre fasce veramente trasversali di società: chiunque può offrire o ricevere un passaggio, il tutto attraverso un’app molto intuitiva e una community molto folta di iscritti. Sto parlando ovviamente di BlaBlaCar, anche se non è l’unico esempio di sharing economy legata agli spostamenti. Esistono anche YouTrip, che permette di offrire oggetti in cambio di un passaggio e Autostrade, che favorisce il car pooling e così via.

Sharing economy e viaggi: l’alloggio

Sulla sharing economy in fatto di alloggi si apre un mondo e il protagonista indiscusso della sua diffusione è Airbnb, che permette di vivere in casa di estranei sentendosi come a casa propria. Nato per farci vivere un’esperienza di viaggio like a local, Airbnb è diventato sempre più commercialmente spinto e allo stesso tempo diffuso in tutto il mondo, offrendo infinite tipologie di sistemazione. Un’altra opzione per alloggiare è Couchsurfing, il sito (anche questo con app) per dormire gratis sui divani di sconosciuti in giro per il mondo.

Un’alternativa ancora più “sharing” è Workaway, una delle community di work-exchange holidays più grandi del mondo che permette di fare volontariato in cambio di vitto e alloggio ovunque. I lavori che si possono svolgere con Workaway? Dalla babysitter alla dog sitter, dall’insegnante al raccoglitore di frutta… ce n’è per tutti i gusti. Questo è, inoltre, un ottimo modo per conoscere persone del posto, cosa che fa davvero la differenza in viaggio.

Sharing economy e viaggi: il cibo

Anche il cibo può diventare sharing in quest’epoca. Si può mangiare a casa di sconosciuti o partecipare a cene sociali al ristorante per conoscere gente del posto e condividere la tavola. Tra i social eating più famosi ci sono Gnammo, EatWith e Yummy.

Il social eating è una sorta di appuntamento al buio che fa incontrare chi ama cucinare con persone sconosciute e amanti della buona cucina incontrate su una piattaforma online. Funziona in questo modo: il padrone di casa prepara il pasto, gli ospiti pagano il servizio e cenano tutti insieme, si dà un feedback come ogni piattaforma di sharing economy che si rispetti.

Sharing economy e viaggi: le guide locali

Se mi leggete da un po’, sapete quanto apprezzi le visite guidate nei posti che non conosco… ma anche in quelli che conosco già per avere sempre un nuovo punto di vista! Sono figlie della sharing economy anche le guide locali che offrono giri della città in compagnia, come ad esempio il giro che ho fatto a Sofia con Free Sofia Tour oppure il giro liberty di Viareggio che vi ho raccontato non molto tempo fa, ma ce ne sono centinaia in giro per il mondo.

Conoscete altri servizi validi di sharing economy? Condivideteli con me e gli altri lettori del blog nei commenti!

Foto: Kyle GlennHimesh Kumar BeheraFrancesca Tirico su Unsplash]

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