Le moschee di Istanbul, le formazioni rocciose uniche della Cappadocia, i siti archeologici e le meraviglie naturali patrimonio UNESCO: il richiamo della Turchia suonava fortissimo in me da tanti anni, dal lontano 2001 quando misi piede per la prima volta a Efeso e ne rimasi affascinata.
Per il viaggio estivo della nostra famiglia abbiamo scelto quindi un on the road in Turchia, un paese che riunisce tutto ciò che cerchiamo in viaggio: culture, paesaggi e tradizioni diversi in un mosaico affascinante. In questo articolo vi racconto il nostro viaggio di 14 giorni in Turchia, con tutte le tappe principali, consigli utili e una mappa dell’itinerario.
Se vi state chiedendo “Cosa vedere in Turchia in due settimane?” o “Qual è l’itinerario perfetto di 14 giorni in Turchia?”, siete nel posto giusto: qui trovate il percorso che abbiamo seguito giorno per giorno.
La mappa del nostro itinerario in Turchia
Informazioni generali sul viaggio
Giorni di viaggio: 14 (dall’11 al 24 agosto 2025).
Posti visti: Istanbul (6 notti), Göreme (3 notti), Konya (1 notte), Pamukkale (1 notte), Efeso (1 notte), Smirne (1 notte).
Persone: quattro: io, mio marito, le nostre bimbe di 9 anni una e 6 e mezzo l’altra.
Mezzi utilizzati:
- volo da Pisa a Bruxelles (con Ryanair) – volo da Bruxelles a Istanbul Sabiha Gökçen (SAW)(con Pegasus Airlines)
- transfer prenotato tramite Booking dall’aeroporto di Istanbul all’hotel
- volo interno da Istanbul Sabiha Gökçen (SAW) a Kayseri (Cappadocia) con Turkish Airlines
- macchina a noleggio dall’aeroporto di Kayseri all’aeroporto di Smirne con Discover Cars
Assicurazione: Columbus annuale multiviaggio (link affiliato col 10% di sconto per voi)
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Alloggi del nostro viaggio in Turchia di due settimane
Durante le nostre due settimane itineranti in Turchia abbiamo cambiato 6 alloggi, scegliendo sempre hotel e mai appartamenti. Questo perché ci piace assaggiare la cucina del posto e perché i prezzi del cibo sono ancora accessibili nella maggior parte dei posti (spesso abbiamo cenato con 30€ in 4, arrangiandoci a pranzo con un panino e della frutta comprata in un supermarket).
In Turchia, comunque, specialmente a Istanbul e sulla costa, non mancano sistemazioni in appartamenti, scelta che avrei fatto se avessi aggiunto qualche giorno di mare.
Tutti gli hotel scelti che vi sto per elencare includevano nella tariffa la colazione, cosa molto comune in Turchia. Se viaggiate in alta stagione come noi, vi consiglio di prenotare in anticipo gli alloggi (ad esempio, viaggiando ad agosto, prenotate almeno a maggio per avere una scelta più ampia).
Alloggio a Istanbul: Pera Tulip Hotel & Spa – Istanbul Taksim Pera City Center
Avevo grandi aspettative su questo hotel, che purtroppo sono state deluse. Nonostante la zona scelta fosse perfetta (Beyoğlu, a 5 minuti dalla torre di Galata), il servizio offerto non era assolutamente da 4 stelle. Non so se era un caso o se la cosa si ripete da tempo, ma tutti i bagni avevano un cattivo odore e quando abbiamo chiesto di cambiare stanza ce ne hanno dato una con un matrimoniale e un divano. Alle nostre proteste perché non potevamo far dormire le bimbe insieme sul divano per le restanti notti, al terzo giorno ci hanno portato un letto in più. Nota a favore apprezzata dalle bimbe dopo le lunghe passeggiate in città: la presenza di una piscina interna (nulla di che a dire il vero, ma era stato il vero motivo che ci aveva spinto a prenotare qui). Quindi non ve lo raccomando, ma vi suggerisco un paio di alternative in zona con punteggio alto su Booking:

Alloggio a Göreme: Arinna Cappadocia
Questo per me è stato l’alloggio più bello di tutto il viaggio, ve lo consiglio spassionatamente! La posizione è perfetta, le camere, scavate nella roccia, sono dotate di una vasca idromassaggio e la finestra affaccia direttamente sulla valle e sulle mongolfiere! Un sogno che si accentua sulla terrazza dell’hotel dove viene servita la colazione. Questa la vista:

Alloggio a Konya: Garra Hotel
Se siete appassionati di hotel rimasti fermi agli anni Settanta, questo è il posto giusto per voi! Anche se l’hotel avrebbe bisogno di qualche ammodernamento, la gentilezza dei proprietari e la buona posizione hanno reso il soggiorno sufficientemente soddisfacente. A Konya i prezzi degli hotel sono alle stelle: questo era l’unico accettabile con un punteggio buono.

Alloggio a Pamukkale: Uyum Hotel
Questo hotel in stile motel americano con le camere affacciate su una piscina centrale è stato una scelta perfetta per il rapporto qualità prezzo, nonostante abbia bisogno di un ammodernamento. Perfetta la posizione a poche centinaia di metri dall’ingresso del sito archeologico di Pamukkale-Hierapolis.

Alloggio a Efeso (Selçuk): Ibri Hotel
Amanti dei boutique hotel ascoltate qua: l’Ibri Hotel è un alloggio finemente arredato dove Nina, l’host, vi accoglierà con tutti i riguardi e sorrisi di questo mondo. Siamo stati accolti con succo e biscotti e ci è stata servita un’ottima colazione in terrazza. La stanza in cui abbiamo alloggiato aveva un soppalco che è piaciuto moltissimo alle bimbe. La posizione è ottima per un giro serale a Selçuk, a circa 5 km dal sito archeologico di Efeso.

Alloggio a Smirne: Svalinn Hotel
Cercavamo un hotel non troppo distante dall’aeroporto per poter prendere il volo di ritorno la mattina presto, ma allo stesso tempo doveva essere vicino a dei servizi come mezzi pubblici e attività commerciali in caso di acquisti dell’ultimo minuto. Questo si è rivelato un hotel degno delle sue 4 stelle anche se non abbiamo potuto usufruire di tutti i suoi servizi come spa e colazione.

Due settimane in Turchia: il nostro itinerario giorno per giorno
Giorno 1: arrivo a Istanbul
La nostra partenza è stata abbastanza tormentata: la combinazione di voli scelta (Pisa – Bruxelles / Bruxelles – Istanbul) prevedeva due compagnie diverse con circa due ore di differenza tra l’arrivo a Bruxelles e la ripartenza con l’altro volo. Purtroppo il primo volo è partito con più di un’ora e mezzo di ritardo e abbiamo perso la coincidenza. Per fortuna, avendo acquistato i voli tramite Gotogate, sono riusciti a farci mettere su un volo successivo della stessa compagnia senza costi aggiuntivi. Alla fine è bene quel che finisce bene: siamo solo arrivati molto tardi a Istanbul, ma anche il transfer prenotato ci ha riprogrammato la corsa senza problemi.
Se non sapete da dove cominciare la vostra visita della città è sempre valido l’invito a unirvi a un tour gratuito (in inglese):
Giorno 2: visita guidata di Istanbul
La prima vera e propria giornata di viaggio è stata subito una full immersion di Istanbul grazie al tour guidato prenotato da casa con Scoprire Istanbul. Questo sito molto in voga tra i turisti italiani è un punto di riferimento per chiunque voglia saperne di più della città e offre molti spunti utili per organizzare il viaggio. L’unico modo per chiedere informazioni o prenotare è contattarli via email a questo indirizzo.
Noi abbiamo scelto di fare con loro l’Itinerario 3, che comprende Sultanahmet e Bazar, un viaggio nel cuore del centro storico. La visita include la Basilica di Santa Sofia (ora moschea con una sezione museale al piano superiore), la Moschea Blu, l’Ippodromo di Costantinopoli e la Cisterna Basilica. Dopo pranzo (libero, che noi abbiamo fatto da Osmanoğlu Restaurant) c’è la visita di una parte del Gran Bazar. Per me si è rivelata una scelta azzeccata: l’idea di arrivare in una nuova città e avere una guida mi rassicura. Vi racconterò delle cose da vedere a Istanbul in maniera più approfondita in un nuovo post. Abbiamo concluso la serata con una cena da Galata Meyhanesi, che ci è piaciuto molto. Per gli amanti dei libri segnalo una libreria bellissima: Minoa Pera, di cui vi metto qualche foto sotto.

Giorno 3: Istanbul
La giornata è cominciata con la visita del quartiere di Beyoglu e della Torre di Galata (senza salire), è proseguita in direzione del ponte di Galata, un veloce passaggio al bazar delle spezie e visita alle moschee di Rüstem Pascià e di Solimano. Per pranzo abbiamo scelto una tipica “lokanta”, un ristorante che serve piatti pronti gustosi a prezzi economici. Ce ne sono tanti in giro per Istanbul, scovateli e affidatevi a questi posti che vi assicureranno un pasto rapido e nutriente.
Nel pomeriggio abbiamo preso un battello dal molo di Eminönü e ci siamo diretti a Üsküdar, nella parte asiatica di Istanbul. Qui è interessante entrare in alcune delle tante moschee presenti e osservare la vita quotidiana di questo quartiere che si raggiunge con circa 15 minuti di barca. Infine, tornati sulla sponda europea, siamo andati a vedere il tramonto e poi a cena nel quartiere di Beyoğlu.

Giorno 4: Istanbul – quartieri di Fatih, Fener e Balat
Sebbene negli ultimi anni abbiano riscosso più successo grazie ai social, tra i quartieri meno battuti dai turisti eppure più affascinanti di Istanbul troviamo Fatih, Fener e Balat ed è proprio a questi quartieri che è dedicata la giornata di visite. Esiste anche un tour guidato (in inglese) della zona:
Testimoni di un’altra epoca fatta di case di legno e di vita di quartiere, queste zone meritano una visita non solo per l’autenticità senza tempo, ma anche per le bellezze che custodiscono.
Fatih, situato tra Sultanahmet e le antiche mura teodosiane, è considerato uno dei quartieri più “conservatori” di Istanbul. Le sue stradine ripide conducono a Fener, cuore della comunità greco-ortodossa con il suo storico Patriarcato Ecumenico e pittoresche case in legno. A Balat, un tempo centro della comunità ebraica, si respira oggi un’energia nuova: le sue case colorate ospitano caffè, ristoranti e locande, mentre i vicoli rivelano la vita quotidiana dei residenti come bambini che giocano e simit consegnati con cestini e corde ai piani alti. Nonostante il valore storico e culturale, queste aree accolgono pochi visitatori della città, che spesso si concentrano solo su Sultanahmet.
Cena memorabile da Pera Antakya, con ottimi piatti e vino turco.

Giorno 5: Istanbul – Palazzo Topkapi
L’highlight della giornata è stato Palazzo Topkapi, un’enorme complesso che fu sede dell’impero ottomano. Nonostante la bellezza indiscussa, preparatevi a una visita sfiancante: tra la quantità di cose da vedere e di persone gli abbiamo dedicato una mattinata e non è bastato a vedere tutto con calma. Seppur carissimo, vi consiglio di fare il biglietto completo anche della parte dell’harem.
Dopo esserci riposati, abbiamo cenato al ristorante panoramico Peymane e fatto un giro a piedi a İstiklal Caddesi.

Giorno 6: ultimo giorno a Istanbul
Per l’ultimo giorno a Istanbul abbiamo fatto un mix di cose nuove e piccoli ritorni. Per prima cosa ci siamo recati alla moschea di Ortaköy, situata sulle rive del Bosforo e molto fotogenica. Da lì abbiamo preso un battello per Eminönü (non solo perché alle bimbe era piaciuto molto, ma perché è effettivamente molto comodo) e visitato il Bazar Egiziano, dedicato perlopiù alle spezie, alla frutta secca e ai dolciumi. Per cena siamo andati da Zeytuna, che propone cucina libanese e mediterranea in un ambiente curato e accogliente.

Giorno 7: partenza per la Cappadocia
Questo è stato un giorno di spostamento, perché dall’aeroporto di Istanbul (che è il più grande aeroporto del mondo) siamo andati in Cappadocia (aeroporto di Kayseri) con un volo Turkish Airlines. Per raggiungere l’aeroporto dal centro di Istanbul si può prenotare un transfer privato oppure, come abbiamo fatto noi, prendere la metro fino all’aeroporto, calcolando almeno 45 minuti tra viaggio e attese (ma fossi in voi starei più larga e considererei almeno un’ora).
Una volta arrivati all’aeroporto di Kayseri abbiamo preso la macchina a noleggio con Discover Cars prenotata in precedenza e siamo andati diretti al nostro hotel di Göreme. Abbiamo fatto un primo giro in questa cittadina e siamo andati a cena al ristorante TUMA con vista sui camini delle fate… stupendo!

Giorno 8: volo in mongolfiera in Cappadocia
Questo, lo ammetto, era il giorno più atteso del viaggio: avevamo, infatti, prenotato un’esperienza che ricorderemo per tutta la vita: il volo in mongolfiera sulla Cappadocia! Ci siamo rivolti alla compagnia Butterfly Ballons, che si è rivelata affidabile, puntuale e seria. Sono venuti a prenderci col pulmino in hotel alle 4:30 del mattino e ci hanno portato alla base operativa per una colazione e ritiro dei biglietti, poi direttamente sul campo da cui parte la mongolfiera. Qui gli addetti preparano la mongolfiera al volo, il pilota fa un breve briefing per spiegare come funzionerà il tutto e siamo partiti sui cieli di Göreme e dintorni… una meraviglia! Vi racconterò tutto in un post dedicato.
Pensavamo di riposarci dopo il volo, ma l’adrenalina in circolo era troppa e così abbiamo sfruttato la mattinata per visitare il Museo a cielo aperto di Göreme, Patrimonio UNESCO dal 1985. Si tratta di un complesso monastico scavato nella roccia, formato da chiese rupestri, cappelle e refettori risalenti soprattutto tra il X e il XII secolo, quando la regione era un importante centro del monachesimo bizantino. Passeggiando tra le sue pareti tufacee si possono ammirare ambienti scolpiti direttamente nella pietra e decorati da affreschi ancora ben conservati, che raccontano con colori vividi episodi del Nuovo Testamento. Nel primo pomeriggio siamo andati al Castello di Uçhisar, uno dei simboli della Cappadocia. Arroccato sul punto più alto della regione, non si tratta di un castello tradizionale, ma di una vera e propria fortezza naturale. È una gigantesca formazione rocciosa scavata nei secoli con gallerie, stanze e passaggi che fungevano da rifugio e punto di difesa per la popolazione locale. Salendo fino alla cima attraverso scale e corridoi scavati nella roccia si possono ammirare dall’alto i camini delle fate e le valli circostanti.
La giornata non è ancora finita: siamo andati ad Avanos, famosa per le ceramiche e i tappeti e infine siamo passati in macchina al tramonto dalla Valle delle Rose, mentre la valle si tingeva di colori pastello. Cena al ristorante Orient.

Giorno 9: Ihlara Valley
Cambiamo paesaggio e andiamo a visitare la Ihlara Valley, a circa un’ora di macchina da Göreme. Si tratta di un profondo canyon lungo circa 14 chilometri scavato dal fiume Melendiz, con una natura rigogliosa e grotte, antichi rifugi e chiese rupestri affrescate, testimonianza della vita monastica che prosperò in questa zona a partire dal IV secolo. Noi abbiamo fatto circa la metà del percorso, che ci ha regalato un’esperienza piacevole e diversa dalla Cappadocia da cartolina che conosciamo. Abbiamo passato qui l’intera giornata, mentre al tramonto siamo andati al punto panoramico sopra Göreme.

Giorno 10: Sito archeologico di Paşabağları e Konya
Durante questi giorni in Cappadocia ho capito che avrei potuto rimanere anche una settimana senza annoiarmi mai, ma purtroppo siamo arrivati all’ultima mattina qui e l’abbiamo sfruttata per visitare il sito archeologico di Paşabağları. Conosciuto anche come Valle dei Monaci, è uno dei luoghi più iconici della Cappadocia grazie ai suoi spettacolari “camini delle fate”. Queste imponenti formazioni rocciose, alte fino a 15 metri e spesso con più “cappelli” sovrapposti, sono il risultato di millenni di erosione naturale. Nei secoli furono scavate al loro interno abitazioni e cappelle, alcune delle quali ancora visitabili.
Finita la visita, abbiamo percorso in macchina le tre ore e mezzo circa che separano la Cappadocia da Konya, dove avevamo prenotato un hotel per una notte. Dopo esserci sistemati, abbiamo visitato il centro della città e in particolare il Mausoleo di Mevlâna, dove si respira un’aria conservatrice imbevuta di religione e sacralità. Qui, infatti, è sepolto il fondatore della comunità dei dervisci rotanti, Celaleddin Rumi, e ancora oggi la sua monumentale tomba è meta di pellegrinaggio di molti musulmani. La sera abbiamo assistito alla cerimonia dei dervisci rotanti (Rumi sema ceremony) presso İrfan Medeniyeti. Segnalo un ottimo ristorante nei paraggi: Maruf Türbeönü Lokantası.

Giorno 11: da Konya a Pamukkale
Altro giorno di trasferimento lungo: da Konya ci siamo spostati con circa cinque ore di macchina a Pamukkale. A Pamukkale avevamo preso un alloggio con piscina e abbiamo dedicato il resto della giornata al relax. Cena da Onur restaurant nel minuscolo centro di Pamukkale.

Giorno 12: Pamukkale e Hierapolis
Ci siamo svegliati presto e ci siamo diretti prima dell’arrivo delle folle al sito di Pamukkale e Hierapolis, a breve distanza dall’hotel. Si è rivelata una scelta azzeccata dormire vicinissimi al sito e andare prima dell’arrivo dei pullman. Pamukkale, che in turco significa “castello di cotone”, è uno dei paesaggi naturali più spettacolari della Turchia.
Si tratta di un insieme di terrazze bianchissime di travertino formatesi nei secoli grazie alle acque termali ricche di calcio, che scendono lungo il pendio creando piscine naturali dall’incredibile colore azzurro. Questo scenario surreale, unico al mondo e Patrimonio UNESCO, è visitabile a piedi scalzi per preservare la delicatezza della pietra calcarea, e offre ai viaggiatori la possibilità di immergersi in un’atmosfera quasi onirica.
Sulla sommità delle terrazze di Pamukkale sorge l’antica città greco-romana di Hierapolis, fondata nel II secolo a.C. e celebre nell’antichità come centro termale e religioso. Qui si possono ammirare resti ben conservati come l’imponente teatro romano, che da solo vale la visita.
Dopo questa visita, ci siamo rilassati in piscina e poi siamo ripartiti verso la prossima tappa del viaggio, Efeso o meglio Selçuk, a circa 5 km dal sito archeologico. È qui, infatti, che si concentrano gli hotel e dove la sera si può fare una passeggiata in centro.

Giorno 13: Efeso e Smirne
Abbiamo trascorso la mattinata al sito archeologico di Efeso, uno dei più importanti e meglio conservati del mondo antico. Fondata dai Greci e fiorita sotto l’Impero Romano, Efeso era un grande centro commerciale e culturale dell’antichità. Passeggiando tra le sue strade lastricate si incontrano monumenti straordinari come la Biblioteca di Celso, con la sua scenografica facciata, il grande teatro capace di ospitare fino a 25.000 spettatori, terme, agorà e case signorili affrescate.
Finita la visita ci siamo spostati di nuovo per l’ultima tappa del viaggio: Smirne. Una volta sistemati in hotel, siamo andati a lasciare la nostra macchina a noleggio e con i mezzi pubblici siamo andati al Kemeraltı Bazaar, il famoso mercato di Smirne.

Giorno 14: ritorno a casa
L’ultimo giorno è stato solo di spostamenti, con ben tre voli per tornare a casa: il primo era Smirne – Istanbul, il secondo Istanbul – Zagabria e l’ultimo Zagabria – Pisa. Ne è valsa la pena? Assolutamente sì!
Se siete arrivati in fondo al lunghissimo post vi faccio i miei complimenti! Spero che siete interessati a organizzare un viaggio simile e che i miei appunti vi siano d’aiuto. Per qualsiasi informazione mi trovate sempre nei commenti, sui social o per e-mail.
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