I libri possono essere compagni di viaggio preziosi. Come scriveva lo stesso Terzani:
“I libri. Sono stati i miei grandi amici, perché non c’è di meglio che viaggiare con qualcuno che ha fatto già la stessa strada, che ti racconta com’era per paragonare, per sentire un odore che non c’è più, o che c’è ancora.”
Tra i tanti scrittori che hanno saputo raccontare il mondo, Tiziano Terzani è uno di quelli che ha lasciato un segno profondo e che ha senza dubbio influenzato anche il mio sguardo. Giornalista e viaggiatore, nato a Firenze ma cittadino dell’Asia per gran parte della sua vita, ha trasformato esperienze personali, reportage e riflessioni in libri che hanno appassionato milioni di lettori.
In questo articolo ho raccolto la selezione dei libri di Tiziano Terzani che ho letto, perfetti per chi ama i viaggi, i racconti autentici e le riflessioni sul senso della vita.
“Perché l’Asia? Ci andai innanzi tutto perché era lontana, perché mi dava l’impressione di una terra in cui c’era ancora qualcosa da scoprire.”
In questo libro Terzani raccoglie le esperienze da inviato in un continente che, negli anni Settanta, era ancora avvolto dal mistero. India, Cina, Giappone, Vietnam, Corea del Nord: In Asia è un mix di cronaca e autobiografia, un racconto che apre al lettore le porte di culture e contraddizioni allora poco conosciute. Questo libro è un perfetto lasciapassare per chi desidera immergersi in atmosfere asiatiche.
“Ogni generazione cerca degli eroi con cui identificarsi, degli eroi a cui ispirarsi. Per la mia furono i vietcong.”
Questo volume unisce due opere: Pelle di leopardo e Giai Phong! La liberazione di Saigon. Terzani racconta gli anni più duri della guerra del Vietnam, tra il 1973 e il 1975. È un libro che alterna la crudezza dei combattimenti a scorci di vita quotidiana della popolazione civile, restituendo al lettore uno spaccato autentico del Sud-est asiatico di quegli anni. Ho letto questo libro preparando il mio viaggio in Vietnam.
“Tutto è diventato così facile oggi che non si prova più il piacere di nulla. […] Leggere una guida, saltando da un aeroporto all’altro, non equivale alla lenta, faticosa acquisizione – per osmosi – degli umori della terra cui, con il treno, si rimane attaccati.”
Uno dei libri più celebri di Terzani. Nel 1993 un indovino gli predice che non dovrà volare per un anno. Lui decide di prenderlo alla lettera e continua a viaggiare solo via terra e via mare. Ne nasce un diario che celebra il piacere dei viaggi lenti e delle piccole scoperte che sfuggono a chi si sposta in aereo. È senza dubbio uno dei libri di Terzani che mi ha appassionato di più.
“Col passare degli anni ho continuato a seguire le vicende della Cambogia, finché questo paese è diventato per me la scoraggiante riprova di come al mondo non c’è giustizia…”
Pubblicato postumo, questo libro raccoglie articoli inviati a Der Spiegel e ai quotidiani italiani dal 1973 agli anni Novanta. Con il tempo Terzani abbandona ogni illusione ideologica e racconta la tragedia della Cambogia come testimone diretto, senza più filtri. Ho letto questo libro prima di fare un viaggio in Cambogia, una delle mie tradizioni prima della partenza.
“Il passato è un’indispensabile guida per chi vuol visitare il presente o immaginarsi il futuro.”
In questo libro Terzani raccoglie le sue osservazioni sulla Cina negli anni Ottanta, un Paese in bilico tra tradizione e modernità, tra desiderio di cambiamento e controllo politico. È un racconto vivido che permette di intravedere i segni di ciò che la Cina sarebbe diventata, filtrati dallo sguardo di chi vi ha vissuto da vicino.
“Non ho scritto quello che ho scritto perché sono stato cacciato dalla Cina. Sono stato cacciato dalla Cina perché ho scritto quello che ho scritto. E sono certo che prima o poi vi tornerò.”
Con questa frase Terzani sintetizza il suo rapporto controverso con il governo cinese, che lo espulse nel 1984 proprio a causa dei suoi reportage. La porta proibita resta quindi una testimonianza preziosa e coraggiosa, capace di offrire al lettore una chiave di lettura della Cina di ieri e, in parte, di quella di oggi. È il primo libro che ho letto prima del mio viaggio in Cina.
“Viaggiare era sempre stato per me un modo di vivere e ora avevo preso la malattia come un altro viaggio: un viaggio involontario, non previsto…”
Diverso dagli altri, questo libro è il racconto del viaggio più intimo: quello nella malattia. Alla ricerca di cure tra New York, l’India e l’Himalaya, Terzani affronta anche un percorso interiore profondo, arrivando a scrivere che “il vero guru è quello che sta dentro di te”. Un libro molto intimo e toccante.
“Ah, Saskia, è bello che sei venuta a trovarmi. E ricordati, io ci sarò. Ci sarò, su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami.”
In questo libro, costruito a partire dalle ultime conversazioni con il figlio Fosco, Terzani riflette sul senso della vita, sull’amore, sulla morte. All’Orsigna, sotto un albero a due passi dalla gompa, la sua casetta in stile tibetano, in uno stato d’animo meraviglioso, Tiziano Terzani racconta di tutta una vita trascorsa a viaggiare per il mondo alla ricerca della verità. È un testamento spirituale che trasmette serenità e coraggio, e che continua a parlare a generazioni di lettori.
“I migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo senza chiedere nulla.”
Questa selezione non esaurisce la produzione di Tiziano Terzani, ho ancora molto da leggere, ma rappresenta un punto di partenza per conoscere uno degli scrittori di viaggio più amati in Italia.
Avete già letto qualcuno dei suoi libri? Fatemelo sapere nei commenti!
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Serena Puosi
Ciao, sono Serena, scrivere è da sempre la mia passione e nel 2008 ho deciso di aprire un blog per condividere i miei viaggi: da allora non mi sono più fermata! Amo vedere con i miei occhi nuove destinazioni, mi attrae tutto ciò che è diverso dalle mie abitudini e ho sempre la valigia pronta per la prossima meta. Mi piacciono i posti di mare e le isole, ho un debole per l'Asia e non mi tiro mai indietro alla domanda "Partiamo?"
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