10 compagni di viaggio di cui avrei fatto volentieri a meno in aereo

Pubblicato il 29 Maggio 2015

Scritto da Serena Puosi

Categorie: Consigli di viaggio

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“Vola solo chi osa farlo”
Luis Sepulveda – Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

Sono giorni di assiduo monitoraggio degli aerei per la destinazione estiva e chi ha questa mia stessa fissa capirà bene il mio stato d’animo ogni volta che ricevo un alert in cui si annuncia un cambiamento di prezzo del volo delle nostre brame. Non c’è ancora nulla di definitivo, ma se tutto va in porto faccio salti di gioia fino al soffitto!

A differenza di molte persone a me vicine, volare non mi ha mai spaventato, anzi, mi sembra sempre un piccolo miracolo poter raggiungere Budapest o Malta nello stesso tempo che impiego per tornare a casa dal lavoro in treno. Certo, anche io qualche pensiero ce l’ho la sera prima di partire per una meta intercontinentale: ricordo ancora che per prendere sonno la notte prima di partire per il Perù ho contato più pecore che sogni. Però alla fine prevale sempre la felicità della partenza sul pensiero che non ho il controllo della situazione.

Se c’è una cosa, però, a cui penso ogni volta prima di imbarcare è cosa abbia in mente la sorte per me. Mi riferisco ai compagni di volo e devo ammettere che non sempre tutto è filato liscio. Ho ripensato molto a queste situazioni tragicomiche nel tempo e adesso sono in grado di stilare una lista dei viaggiatori che spero di non avere mai affianco durante un lungo volo.

1. L’ubriacone

Tra tutte le categorie di persone che spero di non avere accanto durante un volo intercontinentale c’è chi approfitta un po’ troppo delle bevande gratis a bordo. L’ubriacone è quello che mentre te vai dalla hostess dopo 8 ore di volo a chiedere un bicchiere d’acqua perché hai la stessa arsura che avresti nel deserto del Kalahari, lui chiede un bicchierino di prosecco, meglio ancora la bottiglia. Non teme di tracannare tutto nell’arco di due nanosecondi e non si preoccupa della fiataccina che avrà durante tutto il volo. Tommaso mi racconta sempre di quella volta in cui, durante un volo da Miami, un’attempata signora gli rovesciò un intero bicchiere di vino rosso sui vestiti e lui dovette farsi tutto il tragitto puzzando come dopo una nottata a un rione del carnevale di Viareggio.

2. Il fuori peso forma

Non c’è empatia che tenga: quando accanto ti tocca il cugino grasso di Giuliano Ferrara ci sono pochi santi da pregare in paradiso, ti ritroverai comunque schiacciata in un minuscolo spazio vitale e respirerai di nuovo una volta a destinazione. L’unica speranza in questi casi è che il gigante sia incontinente, almeno si alzerà spesso per andare in bagno.

3. Il neonato e/o il bambino agitato

Adoro i bambini e ho fatto la baby sitter e l’animatrice per anni… però mi pagavano per farlo! Quando invece capita di essere sullo stesso volo di un bambino, sparisce subito il lato materno che è in me e scatta quello di Erode, soprattutto quando capita come durante il volo Delhi – Milano. Per descrivere questa situazione pensate a un neonato che piange ininterrottamente per 8 ore e no, non bastava mettersi le cuffie e guardare un film a palla, il piccolo teppista raggiungeva gli stessi decibel di un martello pneumatico. Per 8 ore.

4. Quello che russa

Ci sta di russare durante un volo e non c’è niente di male visto che capita a chiunque, però se il vostro vicino oltre a russare prende anche un po’ troppa confidenza e vi appoggia la testa sulla spalla voi che fate? A me è capitato ed è una situazione abbastanza imbarazzante, però con un paio di dolci gomitate ben piazzate la situazione dovrebbe risolversi velocemente! Per i russatori seriali, invece, l’unica soluzione sono dei tappi per le orecchie molto grossi.

5. Il puzzolente

La pulizia pare non fare ancora parte integrante del concetto di homo sapiens e qualcuno sembra ancora risparmiare un bel po’ sul sapone, motivo per cui trovarsi accanto a uno di questi schizzinosi dell’acqua potrebbe essere un bel problema, specialmente durante i voli più lunghi. Una soluzione potrebbe essere quella di acquistare un profumo a bordo, almeno si darebbe anche un senso alla vendita di questi prodotti, ma per il resto non ho trovato altre soluzioni. Se avete idee scrivetemi.

6. Il litigioso

Se c’è un tipo di essere umano che mi dà sui nervi è il litigioso, ovvero quello che se la prende per tutto: la tua valigia nella cappelliera dà fastidio alla sua, la tua poltrona è sempre troppo reclinata o chissà quale altro disagio sta provando in quel momento. Non so perché ma per questo post Tommaso mi fornisce un sacco di spunti 🙂 Ho ben due episodi di litigiosi in azione: uno è un francese che si ostinava a parcheggiarsi col sedile sulle gambe lunghe di Tommaso; l’altro episodio è una litigata furibonda con una russa che pretendeva di tenere il cellulare acceso durante il volo per chattare finché 4G non ci separi. Adesso ci ripenso ridendo, ma in quei momenti ho dovuto applicare tutte le tecniche zen apprese negli anni.

7. Le coppiette sbaciucchiose pucci pucci

Questo è un appello a tutte le coppie che decidono di copulare sui voli davanti allo sguardo indiscreto degli altri passeggeri: non lo fate, vi prego. Se state prendendo un aereo insieme probabilmente avrete altri momenti di intimità ben più adatti a spulciarvi i rispettivi crani o esplorarvi le cavità faringee. Risparmiateci questo spettacolo, soprattutto se accanto avete qualcuno che sta viaggiando da solo.

8. L’ansiogena

Durante un volo Pisa – Alghero ho avuto la fortuna di sedere accanto alla persona più ansiosa della Terra: era una ragazza sui vent’anni, viaggiava da sola come me ed era palesemente terrorizzata dall’ora scarsa di volo che la aspettava. Ha passato tutto il tempo a balzellare sulla poltrona, agitando il volto e le mani, contorcendosi, respirando col fiato corto. È stata una vera sofferenza e forse in quel momento ho avuto anche io paura di volare.

9. Il chiacchierone

Un altro siparietto ricorrente che mi capita quando volo da sola è l’attacca bottone che ha voglia di sapere tutto di te e che, ovviamente, non farà mancare dettagli anche sul suo conto. Generalmente sono uomini attempati che vogliono solo passare il tempo, altre volte sfociano nella categoria “marpioni” e allora lì la faccenda si fa più preoccupante.

10. Il marpione

Sedere accanto a un marpione non significa solo dover rispondere alle fastidiose domande per niente disinteressate che ci rivolge, ma c’è bisogno anche di attenzione per non cadere nella trappola di lasciare un biglietto da visita col numero di telefono… sempre che non vi abbia conquistato, ovviamente!

A voi è capitato qualche compagno di viaggio in aereo spiacevole? Aggiungereste altre categorie?

[Foto di copertina: Eva Darron su Unsplash]

Tag: viaggi

8 commenti

  • Ciao, complimenti per il blog :). La mia peggiore esperienza con altri passeggeri in aereo l’ho avuta quest’anno a febbraio, sul volo Milano-New York della Emirates. Due file più in giù rispetto alla nostra c’era questa coppia di fidanzati “leggermente” strafatti. Io non ho idea sinceramente di come siano riusciti a passare indenni i controlli ed arrivare fino al gate, ma erano in uno stato pietoso. Era palese che fossero alterati, anche la responsabile delle hostess gli ha chiesto subito se se la sentivano di affrontare il volo. Comunque sia, durante la traversata oceanica sono riusciti ad urlare, a picchiarsi, a strapparsi i capelli, hanno ovviamente rovesciato tutto il cibo per terra, strappato la tenda che separava l’economy dalla business, alzarsi e cadere in braccio al signore davanti di noi, ecc. Per fortuna il volo non era pieno perché a un certo punto nella nostra zona di aereo c’erano 5-6 hostess pronti a intervenire, il ragazzo è stato fatto sdraiare lungo la fila dei 3 sedili e praticamente legato con le cinture di sicurezza, tanto poi si è addormentato. All’arrivo a New York tutti i loro effetti sono stati messi in un paio di sacchi e sono stati portati via dalla polizia. Devo dire che gli assistenti di volo sono stati bravissimi a gestire la situazione e non sapevano più come fare a scusarsi con noi che eravamo seduti lì vicino. È stata un’esperienza tutto sommato bizzarra, che spero comunque non si ripeta mai più. 🙂

    • A
      Mercoledì

      Ciao Ramon,

      che esperienza assurda! Mi hai fatto ridere un sacco col tuo racconto! Non posso immaginare il disagio di avere dei compagni di volo del genere, bravissime le hostess a gestire la situazione. Non deve essere assolutamente facile avere a che fare con tipi del genere. Sicuramente hai qualcosa da raccontare!

  • Ciao Sere!! ti racconto l’ultima che mi è capitata. Arrivo in aeroporto e siccome avevo la priorità d’imbarco (lo sapevate? se fate il check-in online il piu tardi possibile ryanair vi assegna in automatico la priorità d’imbarco gratis) salto la coda, arrivo sull’aereo mi siedo e… vedo salire il mio ex! è quella la categoria peggiore! meno male non aveva il posto vicino al mio! ah ah
    Altri viaggiatori fastidiosi sono tutti i ragazzini in gita scolastica, ma a volte anche peggio gli insegnanti. Un buon punteggio anche per il milanese che ti racconta di come è diventato ricco con la sua azienda e la signora che ti dice che hai sbagliato tutto nella vita perché hai studiato Lettere.

    • Ahahah ciao Marta! Con le tue disavventure si arriva a “20 compagni di aereo ecc”!

      Concordo con le fastidiose categorie che hai aggiunto, direi che l’imprenditore lo temo quasi di più della scolaresca! 😉

      La priorità d imbarco me l’hanno data all’ultimo viaggio a Budapest… Vedi a volte essere ritardatari aiuta! 😀

      Ti abbraccio!

  • L’ubriacone forse è il peggiore (?) potrebbe puzzare,russare e rompere le scarole :-O

  • Ciao Sere, io per curiosità sono andata a leggermi i consigli per i viaggi coi bambini ma sinceramente mi fanno un po’ sorridere, soprattutto il consiglio di portarlo dall’otorino prima di partire..se soffre di otite lo scopri quando si presenta il problema, non prima. e che cosa vuoi dare per “prevenire” il mal d’orecchi in volo? Se ne soffre, lo scopri solo quando il bimbo vola per la prima volta. Ok dargli da bere e il ciuccio ma più di questo che si può fare? Mi riferisco a quei bimbi che normalmente non hanno disturbi di questo tipo. Detto questo, se non sarà indispensabile volare, io aspetterò che mio figlio cresca un po’ per portarlo su un aereo ma per chi deve necessariamente viaggiare (o semplicemente non è ansioso/pigro come me e ha voglia di intraprendere lunghi viaggi anche con neonati) credo ci debba essere un po’ di comprensione per l’eventuale disagio. Sulle altre categorie, concordo con te 🙂 Un bacio!

    • A

      Ciao Serena,
      io ancora non ho figli quindi apprezzo molto chi sa darmi un punto di vista oggettivo su cose che io non so per esperienza. In effetti ho considerato solo il punto di vista di chi non ha figli, ma sicuramente è una bella sfida viaggiare in aereo con neonati, quindi spezziamo una lancia anche a favore dei genitori che si imbarcano in queste imprese!

      Ho letto la guida con curiosità perché tante cose non le sapevo, però come te sul punto dell’otorino ho avuto perplessità, soprattutto perché non mi sarebbe mai venuto in mente di andarci (sarò una madre snaturata, lo so già!).

      Grazie per il tuo punto di vista mai banale!

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