Sono una grande divoratrice di libri, leggo in ogni momento libero della mia vita e sto male se passo più di qualche ora senza un libro in mano. Se siete dei lettori anche voi conoscerete bene la sensazione, per questo ho deciso che voglio parlarvi sempre più spesso dei libri che leggo, in particolare quelli di viaggio che mi capitano sotto mano.
Qualche tempo fa mi sono imbattuta nella lettura di “Nemmeno troppo lontano”, scritto da Maddalena Mariani, classe 1990, di origini genovesi, oggi nomade digitale. Il libro è un diario del viaggio che Maddalena ha fatto in sella ad Alfonso, la bici che l’ha accompagnata nel giro della Lombardia per dimenticare un amore andato male. Il libro è spontaneo, frizzante, piacevole, ma non voglio svelarvi altro, preferisco lasciarvi con le parole di Maddalena nell’intervista che le ho fatto. Buona lettura!
1) Partiamo dal titolo, che mi sembra azzeccato: “Nemmeno troppo lontano”. Raccontaci il perché di questo titolo e come ti è venuto in mente.
Sto cercando dentro di me una risposta sensata e convincente, ma proprio non mi viene. “Nemmeno troppo lontano” è arrivato per caso e non se n’è più andato. Con il senno di poi, direi che il libro non avrebbe potuto chiamarsi diversamente.
2) Ho apprezzato molto il fatto che tu abbia voluto conoscere più a fondo una zona vicina, perché spesso ci diciamo “quel posto è vicino, ci andrò poi”, invece rimandiamo fino a dimenticarcene. Ma la storia della bicicletta, invece, come te la sei fatta venire in mente? 🙂
Di necessità virtù! Non avevo davvero un euro in tasca e non sono una grande camminatrice, così ho pensato di affidarmi all’invenzione della ruota, nella speranza di uscirne viva. Direi che è andata bene.
3) Di tutti i posti visti, quale ti ha sorpreso di più? Dove mi consiglieresti di passare un weekend?
Quando le tue aspettative sono basse (o quando proprio non ne hai), tutto è sorpresa, meraviglia. Prima di partire per questo viaggio, della Lombardia conoscevo solo Milano e l’aeroporto di Bergamo (il secondo luogo meglio del primo).
Per un weekend tutto natura Varese, con i suoi parchi e il Sacro Monte. Se vuoi qualcosa di più esotico, Lago d’Iseo e dintorni: un vero paradiso.
4) I personaggi che hai incontrato sono semplicemente incredibili. Quanto contano per te gli incontri in viaggio?
Devo ammettere che sono la persona più asociale che conosca. Non è che non mi piaccia avere intorno gente, è che semplicemente sono molto gelosa della mia solitudine. Quando sono in viaggio, però, tutto cambia. Allora l’incontro diventa una necessità. Per rispondere alla tua domanda: gli incontri in viaggio sono il viaggio stesso.
5) Sei partita per un motivo preciso, che spieghi benissimo nel libro. In questo senso, il viaggio è stato catartico per te?
Assolutamente sì. In passato avevo l’abitudine di superare i miei dolori (piccoli o grandi) con l’immobilità da bradipo che mi contraddistingueva. Ora ho bisogno di buttare qualcosa in una borsa e andare. Non importa dove. Il viaggio è il miglior conforto.
6) Vuoi condividere qualche consiglio per chi è senza soldi ma ha comunque voglia di viaggiare?
L’unico saggio consiglio che penso di poter dare è questo: abbandonate le vostre paure. La paura di essere senza soldi, di essere soli, di essere donne (già, inutile negarlo…), la paura di non essere in grado, di non padroneggiare bene la lingua. Ci sarà sempre qualcosa che potenzialmente potrebbe frenarvi, ma voi fate finta di nulla, e godetevi il panorama. Sarà una conquista meravigliosa.
7) Il viaggio che hai affrontato è stato ricco di insidie: come le hai affrontate al meglio?
Canticchiando. Quando proprio sto per farmela sotto, allora come ultima carta mi gioco il canticchiare. Funziona abbastanza bene, perché mi distraggo e non penso che tutto intorno a me è potenzialmente mortale.
8) Prossimi viaggi (e libri) in mente?
Da quando ho pubblicato il libro sono cambiate tante cose: ho aperto una mia società, ho cambiato casa, stile di vita. Viaggio in continuazione (il massimo per ora è stato 8 aerei in 15 giorni), sia per lavoro che per lavoro/piacere. Ora i libri li scrivo per gli altri, ma chissà che presto non sentirete ancora parlare di me!
Se l’intervista a Maddalena vi è piaciuta, potete trovare il suo libro qui “Nemmeno troppo lontano“.
[Foto di copertina: Dariusz Sankowski]