Ammetto che prima di provare in prima persona questa esperienza non avevo idea di cosa fosse e di cosa aspettarmi, ma adesso che ho fatto canyoning in Toscana ho voglia di condividere con voi impressioni e consigli.
Ho avuto il piacere di cimentarmi nell’avventura del canyoning con Nicolò Mosca di Panta Rei Canyoning, che opera principalmente in Toscana (con qualche incursione in Liguria) in diversi torrenti e con diversi gradi di difficoltà.
Nicolò ha accompagnato me e mio marito a fare canyoning sul Rio Selvano, un percorso in Garfagnana che preso con calma dura circa tre ore, con una difficoltà considerata da principianti, ma che i miei muscoli non abituati a tali sforzi hanno trovato più da livello intermedio! Ma andiamo con ordine, vi racconto tutto in questo post.
Ma partiamo dalle basi…
Cos’è il canyoning?
Se avete preso in considerazione l’idea di attraversare un fiume a piedi, scivolare su rocce levigate dall’acqua, tuffarvi in pozze cristalline e calarvi con la corda lungo cascate spettacolari, allora il canyoning – o torrentismo – è l’esperienza che fa per voi!
Il canyoning, infatti, è un’attività sportiva outdoor che consiste nella discesa di gole e canyon, seguendo il corso di un torrente. Si cammina, si nuota, si scivola, si salta e ci si cala con la corda lungo pareti verticali. Già da questa descrizione avrete capito che una buona dose di spirito d’avventura è d’obbligo, ma la cosa positiva è che non serve essere esperti scalatori per praticarlo.
Il canyoning si svolge in ambienti selvaggi, freschi e nascosti, dove spesso non esistono sentieri e la natura è protagonista assoluta. È proprio questo aspetto che, a mio avviso, rende l’attività meravigliosa per chi cerca un contatto con la natura più incontaminata.


A chi è adatto il canyoning? Serve una guida?
Con la descrizione che vi ho fatto potrebbe sembrare uno sport estremo riservato a persone molto allenate, ma in realtà il canyoning può essere praticato con diversi gradi di difficoltà e sempre a seconda del tracciato anche dai bambini dai 7-8 anni in su. Mentre facevo canyoning, ho pensato che fosse un’attività perfetta per coppie in cerca di avventure, famiglie temerarie e gruppi di amici e amiche, magari per un addio al celibato o al nubilato.
Anche i principianti come me possono cimentarsi nel torrentismo, avendo cura di farsi consigliare un percorso adatto ed essendo accompagnati da una guida esperta. Già perché il canyoning si pratica sempre accompagnati da una guida, che oltre a fornire l’attrezzatura tecnica, sceglie il percorso giusto in base al livello del gruppo e garantisce la sicurezza rendendo l’esperienza divertente e indimenticabile. A questo proposito, Nicolò di Panta Rei Canyoning è stato una guida perfetta, capace di coinvolgere, ispirare fiducia e motivare nei momenti più difficoltosi e di stanchezza.
Ovviamente, per i tracciati più impegnativi è richiesta una buona forma fisica, familiarità con le corde e assenza di vertigini. Se amate l’acqua e la natura e se cercate una buona dose di adrenalina e panorami insoliti, il canyoning è lo sport ideale per una giornata fuori dall’ordinario. Se non sapete nuotare o soffrite di vertigini, invece, vi sconsiglierei questa attività.



Che attrezzatura serve?
È stato Nicolò a fornirci tutta l’attrezzatura tecnica necessaria, ossia:
- una muta in neoprene (composta da salopette, giacca e calze termiche) per proteggersi dall’acqua fredda del torrente e rinforzata su punti sensibili;
- un casco e una imbracatura con cordini e moschettoni di posizionamento e trattenuta; corde di progressione;
- uno zainetto tecnico adatto all’acqua.
Noi abbiamo portato solo:
- un costume;
- scarpe da trekking, da ginnastica (io ho usato delle Nike da corsa) oppure specifiche da canyoning;
- un asciugamano e un cambio asciutto per la fine dell’attività.

Quando è il periodo migliore per praticare canyoning?
Il canyoning si pratica dalla primavera all’inizio dell’autunno, a seconda della zona e del meteo. In estate è ideale per sfuggire al caldo e godersi l’acqua fresca di montagna.
Alcuni percorsi, soprattutto quelli con portate d’acqua minori, sono accessibili anche ad aprile o ottobre. La portata del torrente condiziona la difficoltà del percorso: quello sul Rio Selvano, per esempio, in primavera diventa un percorso di media difficoltà a causa del forte flusso dell’acqua (vedi che avevo ragione sulla difficoltà!).
Come ogni attività outdoor, anche il canyoning presenta qualche rischio, che può essere minimizzato con una guida esperta e con la giusta attrezzatura. Sta proprio alla guida controllare il meteo e la portata del torrente, proporre percorsi in base all’esperienza del gruppo e offrire supporto costante durante l’escursione, e Nicolò in questo è stato proprio bravissimo.



La mia esperienza con Panta Rei Canyoning
Come dicevo nell’introduzione, per me era la prima volta con l’esperienza di canyoning in Toscana e non avevo idea di cosa aspettarmi! All’inizio il fatto che non ci siano vie di fuga mi intimoriva un po’: una volta entrati nel canyon, infatti, l’unica soluzione è seguire il torrente fino alla fine. Avevo anche paura di non essere all’altezza del percorso come sportività richiesta e di non reggere le tre ore del tracciato.
Invece tra discese con la corda, scivoli naturali, salti con tuffo, piccole nuotate e passaggi avventurosi, sono riuscita ad arrivare in fondo con mia grande sorpresa! La cosa che mi ha messo subito a mio agio è che Nicolò ci ha fatto un training con le corde e con i nodi da fare nelle discese subito prima di partire. In questo modo, grazie al briefing iniziale, si hanno le basi per capire cosa ci aspetta; inoltre, durante tutto il percorso Nicolò ci ha assistiti con le corde, mettendoci sempre in sicurezza e assicurandosi che tutto funzionasse.
Esperienza assolutamente consigliata!
Vi lascio i contatti di Panta Rei Canyoning per prenotare la vostra avventura!
telefono: +39 346.6218247



Canyoning sul Rio Selvano con Panta Rei Canyoning
Il percorso scelto sul Rio Selvano a Fabbriche di Vergemoli in Garfagnana (Lucca) si è rivelato molto divertente e, allo stesso tempo, una meraviglia a livello paesaggistico. Ci sono tuffi fino a 6 metri di altezza e calate su corda fino a 12 metri. Ho scoperto che proprio queste sono la mia specialità!
Mi sono cimentata nel torrentismo superando i miei limiti, perché questa attività non faceva parte della mia comfort zone, guadagnando così un’esperienza diretta con la natura, paesaggi che altrimenti non avrei visto e una sana dose di adrenalina. Ho scoperto che il canyoning unisce corpo e mente e la fatica è ripagata da un ambiente che placa i pensieri.

Disclaimer
L’esperienza che vi ho raccontato in questo articolo è stata gentilmente offerta da Panta Rei Canyoning. Ho conosciuto Nicolò sui banchi di scuola di un mio corso di formazione social e sono stata felice di provare in prima persona ciò che fa col suo lavoro. Le opinioni espresse, tuttavia, sono frutto della mia personale esperienza e riflettono sinceramente il mio punto di vista.




