Assenze

Per quanto poco possa essere il tempo in cui due anime si incontrano è pur sempre significativo. Può essere una gestualità accentuata, un modo di fare, un accento, una frase profonda che ci è stata inaspettatamente rivolta. Può essere una curiosità insoddisfatta, una mano stretta forte a suggellare un patto.

Tutto rimane, anche se pensiamo possa scivolare via con una passata di sapone e pianti. Il tempo addolcisce i mali e placa quelle domande tenute per noi che invece avremmo voluto rivolgere a qualcuno, custodite lì. Ci hanno fatto soffrire in silenzio, chissà poi perché non abbiamo avuto il coraggio di farle.

Niente potrà scalzare l’ineluttabilità del destino, ma quello che ci salva è il portarci dentro le generazioni passate, lo scorrere del sangue nelle vene e di tutto ciò che fu e mai più sarà. In noi rivive quella scintilla che ci generò, la fibra buona di cui siamo fatti ci fa ripetere i gesti, rivivere le parole in ricordi.

Non deve esserci tristezza in questo giorno, l’esempio rimane nella quotidianità, l’amore circonda i gesti puri. Si spostano gli orizzonti ma non crollano i principi. Ognuno prega come sa, io conosco la voce del vento, l’incanto dei sogni e la forza delle speranze e degli abbracci in silenzio. Questo mi basta, le vertigini passano nel ricordo di un tuo sorriso. Che la terra ti sia lieve.

[Foto di copertina: Joshua Sukoff su Unsplash]