“Sono fuori per lavoro questo fine settimana”
“Ti tocca lavorare anche il week end via. E dove te ne vai di bello?”
“Nel Chianti!”
Seguono improperi vari.
Questo è il dialogo che si svolge con regolarità ogni volta che parto alla scoperta di qualche nuova zona della Toscana. Voglio dire, con la sveglia puntata alle 6.15 e quattro ore complessive di spostamento quotidiano me lo meriterò anche il rovescio della medaglia, no? 🙂
È così che, su invito di Elena Farinelli e del comune di Tavarnelle Val di Pesa, mi sono ritrovata a scoprire una parte del Chianti più nascosto, quello che normalmente rimane fuori dalle rotte turistiche ma che non ha niente da invidiare a tutti quei paesi che hanno la parola Chianti nel nome (Greve, Radda, Castellina per esempio).
Questa è una zona conosciuta e abitata fin dal VIII secolo e nel Medioevo ha assunto sempre più importanza grazie alla Via Francigena: capirete quindi la quantità di abbazie, castelli, ville e pievi che si trovano in queste zone. Quello che vi racconto è stato il nostro percorso, spero vi sia di ispirazione per una bella girata da queste parti ad alto livello culturale e… culinario!

Tavarnelle Val di Pesa
Una delle attrazioni principali di Tavarnelle è la Pieve di San Pietro in Bossolo, un po’ fuori dal centro abitato. Non sono religiosa ma anche una come me può apprezzare questa che è molto di più di una chiesa: è un contenitore di opere d’arte a ingresso gratuito, un museo di storia contadina, una mostra permanente di ricami che hanno segnato il successo dello stilista Ferragamo, un gioiello architettonico con secoli di storia. Spero di avervi messo la curiosità di visitarla.

Bargino (frazione di San Casciano Val di Pesa)
Dal Dio dei cristiani… al Dio Bacco! del resto c’è chi crede anche a questo culto pagano, allora per accontentare tutti basta una visita alla Cantina Antinori nel Chianti Classico, un’opera di architettura moderna oltre che un tempio moderno del vino e della vinificazione. Immaginate curve, linee, materiali che si incrociano incastonati in una collina di olivi e vigne: un vero spettacolo per l’occhio e, scoprirò ben presto, per il palato. La Famiglia Antinori produce Chianti dal 1385… direi che hanno avuto tempo di affinare la tecnica! Potete fare una visita guidata e fermarvi al ristorante nella struttura, il Rinuccio 1180: ottimo.

San Donato in Poggio
Questo paese sembra uscito dal medioevo: una pieve attestata da documenti del 989 che custodisce un fonte battesimale in terracotta di Giovanni della Robbia, una fortificazione con due ingressi chiamati porta senese e porta fiorentina, un palazzo pretorio, una cisterna pubblica, un museo dei lavori contadini… tutto sembra rimasto fermo nel tempo che fu. Vi consiglio di camminare per le viette del centro fortificato alla ricerca degli scorci più belli. Mi dicono anche che qui si mangia la pizza più buona del circondario di Firenze, dorò provarla!


Badia a Passignano
Prima di arrivare nel piccolo centro vi consiglio di osservare questo paese da una certa distanza: sembra un acquerello circondato da vigneti, il silenzio è assoluto. Il complesso comprende un’antica abbazia di origine longobarda e un castello con porte e mura che cela anche una cantina nei sotterranei (Antinori anch’essa). Oltre le mura c’è un vero e proprio borgo che col tempo inglobò la chiesa e un refettorio che nasconde un affresco di Rosselli raffigurante l’Ultima Cena, oggi purtroppo coperto da pannelli per via di un restauro che non va avanti per una questione di mancanza di fondi (miliardari che leggete questo blog fatevi avanti!). Tutto intorno ci sono boschi che ovattano il borgo, ma la tranquillità non è l’unico motivo che può spingervi fino a qua: una motivazione potrebbe essere una cena al ristorante stellato all’ingresso del paese.


Sant’Appiano (e il paese scomparso di Semifonte)
C’era una volta un paese di nome Semifonte… poi nel 1202 arrivarono i fiorentini e la città fu assediata e rasa al suolo! Fu stabilito che niente e nessuno avrebbe potuto infrangere l’editto che vietava qualsiasi costruzione su quel terreno, finché nel 1597 il canonico fiorentino Capponi ricevette il permesso di costruire la Cupola di San Michele Arcangelo. E per fortuna: ancora oggi la si può ammirare nel mezzo ai vigneti, con una straordinaria somiglianza con la cupola del Brunelleschi, ma di 1/5 delle sue dimensioni.
A Sant’Appiano, invece, si trovano millenni di storia con i resti di edifici di culto di epoca etrusco-romana, una pieve romanica e un antiquarium con tombe a sarcofago ben conservate.

Barberino Val d’Elsa
Piccola tappa non prevista ma molto gradita: Barberino Val d’Elsa. In Toscana c’è questo vizio con la toponomastica e molti nomi di paesi sono doppi. Ci ritroviamo così con due Barberino (l’altro è nel Mugello), con due Sambuca (una nella provincia di Firenze e una a Pistoia) e così via. Barberino Val d’Elsa andrebbe sgridata per il fatto che fa entrare le macchine con l’autorizzazione nel centro storico, ma credo che chiunque possa ottenere il permesso perché era pieno di auto e fare una foto senza è stata un’impresa. Tolto questo problema è un vero gioiello circondato dalla tipica campagna toscana.


Parco Botanico e Osservatorio Astronomico del Chianti
Quando ho sentito parlare di giardino botanico del Chianti sinceramente mi aspettavo qualcosa in più, ma forse vale la pena tornare quando più fiori sono sbocciati e quando il progetto per costruire un piccolo bar al suo interno sarà concluso. Purtroppo la mancanza di fondi rallenta il tutto, ma per fortuna l’ambiente è arricchito da opere d’arte integrate nell’insieme.
L’Osservatorio Astronomico del Chianti, invece, è stato una vera scoperta. Consapevole della mia ignoranza crassa su tutto ciò che è l’astronomia (so riconoscere solo la cintura di Orione, Cassiopea e il grande carro ma non venitemi a parlare di moti, teorie e calcoli perché potrei svenirmi!) sono rimasta a bocca aperta durante le spiegazioni dei ragazzi dell’osservatorio e ancora di più quando ho potuto osservare col telescopio Giove, i suoi satelliti e la Luna. Un’esperienza meravigliosa che per fortuna può essere ripetuta grazie alle aperture al pubblico del centro. Sul sito trovate tutti gli appuntamenti e le iniziative.


Strada Noce – Tavarnelle Val di Pesa
Ultimo giorno, ultimi assaggi di Chianti (e non solo in senso alcolico). Dopo una visita dedicata all’artigianato artistico, in particolare sulla lavorazione dell’argento da L’Argento Firenze, siamo andati a pranzo in uno stupendo agriturismo con la vista che potete osservare qui sotto. Un vero paradiso di silenzio e attenzione al cliente. Si chiama Il Paganello e il personale è veramente gentile.


Consigli su dove dormire
Ho alloggiato all’Hotel Borgo di Cortefreda a Tavarnelle Val di Pesa, un 4 stelle molto accogliente, pulito e con un personale molto cordiale. Sapete che non parlo quasi mai dei posti dove alloggio ma se meritano faccio volentieri un’eccezione. Mi sono trovata molto bene, molto più elevato degli standard a cui sono abituata certo, ma per un’occasione speciale si può fare!
Nota: tutte le foto del post potrebbero essere mie o di Kinzica, non è dato saperlo, abbiamo usato una macchina fotografica in due!
