Lei percorreva quella strada ogni santo giorno. La conosceva a memoria, palmo per palmo, tombino per tombino. Sapeva dove avrebbe trovato traffico e a quale ora, i benzinai aperti e i bar dove potersi fermare per fare colazione.
Anche lui percorreva quella strada ma nella direzione opposta. Non si incrociavano mai: a un certo punto la strada deviava andando a finire in strettoie di campagna ed è lì che i loro destini prendevano direzioni diverse.
Sulla via del ritorno di un giorno qualunque che verrà sepolto con le scartoffie della memoria, una canzone la destò dalla guida automatica – un’operazione talmente familiare che a volte si domandava come aveva fatto ad arrivare a casa.
La sua radio preferita passò quelle note inconfondibili, così nitidamente scolpite nella sua mente. La voce calda e sensuale, le parole struggenti di un amore forse non corrisposto, gli strumenti vibranti. Fu un attimo, e capì che anche lui stava pensando alla medesima situazione.
Anche lui ascoltava la frequenza che stava passando quella melodia e gli stessi ricordi. Furono di nuovo in due città distanti e fredde collegate male tra loro, fu di nuovo quell’aprile piovoso di lontananza fisica e mentale. In un attimo tornarono a galla i rancori e i non detti.
Sapevano entrambi che quel “Nobody loves me, it’s true, just like you do” era una bugia bella e buona, conoscevano bene le compagnie surrogate e sapevano consolarsi all’ombra di un evidente, vicinissima fine.
Nei tre minuti di canzone scorsero le loro vite riassaporandone l’amaro delle incomprensioni, con le tempie che pulsano di rassegnazione e lo sguardo basso di chi non sa più da che parte rifarsi.
Come un segno beffardo del destino una buca che non aveva mai visto prima le si parò davanti al cammino e non poté fare niente per evitarla – evidentemente non conosceva proprio tutto di quella strada. La musica si interruppe bruscamente ma non c’era bisogno di ascoltare quella canzone fino in fondo: sapeva già, nota per nota, come sarebbe andata a finire.
[Foto di Deva Darshan su Unsplash]
10 commenti
Mercoledì
Che tristezza!
Ti ringrazio ancora per la segnalazione, non avrei mai trovato questo abuso.
Se mi scrivi in privato ti ringrazio a dovere! 😀
Anonymous
gliene ho segnalati almeno tre, direttamente nei commenti e lei li ha rimossi. Se in quel pessimo blog trovi un testo troppo interessante, troppo elevato e ne digiti un pezzo in google, salta fuori il vero autore. Il guaio è che questa li copia e li fa proprio suoi, anche nei commenti. E si definisce una scrittrice…
Mercoledì
Grazie mille angelo custode anonimo! Se copiano vuol dire che scriviamo cose interessanti… però ora vado a fare la segnalazione!
Anonymous
ti hanno copiato il post:
http://blog.libero.it/Shajira/view.php?id=Shajira&mm=1205&gg=120506
Ti avviso, perché questa qui è una che copia a tutto spiano e fa passare per suoi i lavori degli altri
Mercoledì
http://youtu.be/niIcxMuORco
😉
Andrebbasta
Qual è la canzone? Ho provato a googlare ma non ne sono sicuro 🙂
Mercoledì
😀 grazie!!!
215
e allora ne fo un altro 😉
Mercoledì
Non sapevo la differenza, c’è sempre da imparare!
Grazie 215, mi mancavano i tuoi commenti!
215
ahhh il fato “trascende gli dei stessi che ad esso soggiacciono” (l’ho trovata navigando , non è mia)
mentre il destino…risponde ad un particolare disegno (maledetto!)..
perché questo commento? boh..perché mi è piaciuto questo post 🙂