Impressioni di Mosca e un bagaglio pesante

Pubblicato il 24 Marzo 2015

Scritto da Serena Puosi

Categorie: Russia

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Gli attimi di fisiologico spaesamento seguiti al risveglio sul volo Roma – Mosca hanno del surreale: tra uno sbadiglio e l’altro ho provato a mettere a fuoco il paesaggio che si stava srotolando fuori dal finestrino e quello che la miopia mi restituiva erano macchie di chiari e scuri simili a frattali senza alcuna traccia di insediamenti umani. Ho inforcato le lenti e ho realizzato che i colori chiari corrispondevano a corsi d’acqua ghiacciati e gli scuri a fitta boscaglia avvezza a inverni rigidi e lenti disgeli; tutto intorno il nulla.

L’atterraggio, quindi, ha portato con sé una domanda di mera sopravvivenza: davvero l’uomo può adattarsi a simili condizioni? Ma è un altro il dubbio che mi attanaglia: ho fatto la valigia col necessario per non morire ibernata? I primi agglomerati abitativi sembrano rispondere almeno alla prima domanda: non solo si può vivere in tali condizioni climatiche, ma pare che siano anche in molti a riuscirci a giudicare dall’altezza dei palazzi che scorrono inghiottiti dalla pancia dell’aereo.

Mosca-dall-alto

A differenza degli altri viaggi che ho fatto, stavolta non mi ero preparata perché avevamo deciso questa partenza in fretta e furia e soprattutto perché all’arrivo ad attenderci c’era Federica, che lavora a Mosca da qualche mese e che ci ha fatto da cicerone. Sicuramente questo ha alleggerito il fardello di pressioni che si hanno all’arrivo in un nuovo posto, ma la Russia porta con sé un carico talmente pesante di storia che il bagaglio era comunque impegnativo.

Aspettative alte? Non proprio. Prima di partire sapevo a malapena alcuni nomi dei monumenti che le guide suggeriscono come da non perdere: la Piazza Rossa, il Cremlino e poco più. La mia paura era piuttosto quella di svuotare dei simboli, temevo rossi sbiaditi ed echi lontani di un passato ormai sopito. Sono nata e cresciuta in una famiglia di sinistra, il mito della rivoluzione l’ho assorbito fin dal latte materno, la retorica dei discorsi di partito l’ho vissuta fin dai gruppi giovanili e gli slogan li ho urlati tutti a squarciagola nelle linee delle manifestazioni studentesche. E se della rivoluzione non è rimasto nulla a quale esempio mi aggrapperò al ritorno? Ogni passo mosso su queste lande riecheggiava le parole del mio professore di storia del liceo, che mal celava le sue simpatie sovietiche e ci affascinava con racconti di bolscevichi e menscevichi, di partiti rivoluzionari e lotte sindacali nate dal basso. C’è chi viaggia temendo di non trovare posto in un ristorante stellato e chi ha paura di smarrire le proprie radici… dettagli. Ovviamente io scelgo sempre la strada più faticosa, il perché devo ancora capirlo.

Mosca

Ticchettare queste parole sulla tastiera non è semplice perché si dovrebbe scrivere solo quando si ha realmente qualcosa da dire: non che io non l’abbia, ma temo di non arrivare a nessuna conclusione. Quello che mi ripeto da una settimana ormai è: mi è piaciuta Mosca? Molto. L’ho capita? Non credo. La nota stridente è provocata dai contrasti: davvero Mosca è l’imponenza dei palazzi, lo sfarzo all’interno delle chiese ortodosse, la magnificenza delle piazze e dei viali talmente ampi che per attraversarli c’è da servirsi del sottopasso o è piuttosto una maschera, un tappeto sotto cui nascondere la polvere delle periferie disagiate e i senza tetto mai visti in tre giorni, quasi sicuramente non sopravvissuti all’inverno o a qualche raid governativo per dare una bella facciata alla città? Ci sono molte domande che sono rimaste senza risposta anche perché la lingua è ostile e chiedere in Russia non sempre significa ottenere una risposta.

Metropolitana Mosca

Sono ancora indecisa se sono rimasta più a bocca aperta per la magnificenza di ogni cosa – dalle strade ai palazzi, dai monumenti ai negozi – o per la venerazione dei russi per Putin. Non so se sia una facciata o un sentimento sincero, ma a Mosca anche le tazze, i portachiavi e le magliette sfoggiano la sua effige in pose che per me sono risultate talmente caricaturali da sembrare comiche: c’è Putin con gli occhiali da sole da attore consumato, Putin abbronzato in vacanza in Crimea… possibile che un popolo così glorioso si sottometta ciecamente a un uomo che è stato definito “dittatore democratico”, additato dal mondo occidentale come autoritario, incline alla soddisfazione di affari personali con soldi pubblici e omofobo? Non mi voglio addentrare troppo in materie che non conosco bene, ma per me il solo fatto che l’opposizione sia messa a tacere con estremi rimedi (era di pochi giorni prima della nostra partenza l’attentato che è costato la vita a Boris Nemtsov, ex vicepremier e oppositore del Cremlino) e che non esista un quotidiano palesemente antigovernativo mi fa sorgere più di un prurito. Vedere con i miei occhi il ponte sommerso di fiori su cui Nemtsov è stato assassinato a due passi dalla Cattedrale di San Basilio mi ha provocato un brivido di freddo, e stavolta le temperature glaciali non c’entrano. Non sono solita mescolare considerazioni politiche al viaggiare stesso, ma a Mosca questo mi è sembrato un fatto saliente e non riesco a scindere il giudizio da queste considerazioni.

Cattedrale di San Basilio

Se per un attimo, però, abbandono ogni riserva e rimango a galla sulla superficie delle cose, vedo una Mosca ordinata, efficiente, competitiva, europea; vedo una metropolitana scintillante che è un’opera d’arte e spacca il minuto, cittadini attenti a lasciare il posto agli anziani e alle donne in dolce attesa, vedo aziende con un grande turn over e veloci scalate di posizioni, vedo la possibilità di provare a essere chi si vuole essere con tutte le possibilità aperte delle grandi città. Vedo russi che amano la convivialità e il mangiare fuori, vedo che amano le boutique di lusso e l’eleganza, vedo il desiderio di opulenza che non è mai stata soddisfatto finora, vedo troppi pochi sorrisi e tante facce tese.

Ho avuto l’impressione che il passato sia visto come qualcosa da cui affrancarsi nonostante le lettere cubitali CCCP e la falce e il martello che continuano a campeggiare sulla sommità dei palazzi e nelle rifiniture pittoriche della metropolitana, nonostante la presenza delle statue di Lenin ad ogni piè sospinto e l’abbondanza di lavori assurdi creati ad hoc per impiegare più persone possibile, come ad esempio il controllore in fondo ad ogni scala mobile, a controllare cosa chissà. Come avevo anticipato, queste mie parole non hanno né capo né coda e la matassa del ritorno è sempre da districare: questo è quello che riaffiora a pelle pensando ai miei giorni russi, verrà il tempo di parlare di piazze, chiese e parchi, per adesso va così e forse solo la storia potrà dare delle risposte ai miei perché.

Qui trovate il post che ho scritto con le cose da vedere a Mosca:

Tre giorni a Mosca: 10 cose da vedere

Tag: viaggi

12 commenti

  • Buon giorno a tutti.
    Da Mosca. Ho letto la vostra conversazione per curiosita. Tanto per capire che impressione Vi fa la Russia. E Mosca. Siccome sono russa e Moscovita. Un viaggio breve non puo spiegare il paese, giudizio di giornali Europei ,non spiegano la politica. Per capire bis.starci, questo vale per tutti. Vi spiego un po, se permettete. 1. Il controllore viccino scalamobile nella metropolitana, controlla vostra sicurezza proprio sulla scala mobile, nel caso se qualcuno sta male, giramento di testa e sei nel volo libero con altri persone, questa persona dovra subito fermare la scala per slavarci. 2. Per capire se esiste l’opposizione in Russia, certo che si- e chi sono? Sono il clan politici che hanno perso i loro posti nel governo con uscita di Elzin, e vogliono tornare per essere vicini ai soldi governativi. Cosa hanno fatto in Passato “quelli opposizioneri” ? Derubato. Non abbiamo una classe politica che dovrebbe essere formata con gli anni, non dimenticati che i paese e giovane ( non istoricamente) ma con le cose che ci sono capitate. Ma si formato purtroppo gia un classe di chiaccheroni inutili , come nelle vostre partiti, che vedono una sola meta rimanere nel governo a tutti icosti, basta avere lo stipendio buono. Questo carissimo tutto il mondo e paese uguale. Boris Nemzov, era giovane “reformatore” de lla citta di Novgorod, si metteva nella mostra come una nuova generazione russa. E stato da Novgorod richiamato a Mosca da Elzin, cosa ha fatto??? Niente. Cosa ha lasciato a Novgorod- una citta piena di debiti con le cstruzioni e progetti a meta. Un nuovo governatore ha dovuto mettere 10 anni per sistemare dopo le “reforme” – E questo per spiegarci. Come per un uomo e dispiace che e stato ammazato, ma non ci interesava come politico, come avete visto laRussia non si e alzata dopo la sua morte. Perche?? Vedi citato sopra. La nostra opposizine- )))) m-r Casianov- ex ministro della finanza nel governo di Elzin- il suo sopranome Miscia ( il suo nome) 3%- perche – perche qualsiasi finanziamento governativo- per qualsiasi progetto passava trmmite lui- e lui per firmarlo chiedeva i suoi 3%. Avete voi un ex ministro della finanza milliardario e nella opposizione??? Quello si che bello. Per ora mi sembra e tutto. Non giudicate non conoscendo. Non abbiamo venerazione per il Putin, lo rispettimo perche al meno ha provato di ripulire il governo e stabilizzare la ns.vita. Se non ricordate ci ammazavano nelle proprie case< non ricordte i palazzi interi che hanno fatto esplodere con la gente dentro- Vlgograd, Mosca, metropolitane. etc. Parlavano tanto di 11 settembre in America, ma non parlavano mai di noi nel 1998 – quanti di noi sono stati uccisi ?? E chi si ne frega vero? Noi invece ricordiamo. Il suvenir con immagine del ns. Presidente e per voi- turisti . E tutto. come matrescka, vodka, e Lenin, che citate solo voi. Stesso che posso dire di Italia, pizza , spaghetti e Mussolini. Vero. Ma non e tutto So che non tutti voi eravate d'accordo con fascisti, so quanti sono morti perche salvavono gente< so dei partigiani, so di Pirandello e Manzoni, so di Pompeo e Cesare so anche di Borgia e Borsellino. Prima di conoscerla e giudicare bis.viverci con la propria pelle. Un caro saluto Dalla Russia. Un coloroso abbraccio per tutti gli italiani che mi sono molto cri. Scusate il mio italiano
    Anna

    • A

      Ciao Anna,
      ti ringrazio per il tuo lungo commento e per aver scritto il tuo punto di vista da persona informata sui fatti. Sicuramente dà un valore aggiunto a quello che è stato scritto finora perché chi meglio di te può conoscere la situazione?

      Mi scuso se anche se solo per un attimo il mio post ti è sembrato offensivo o provocatorio: non voleva esserlo affatto. Quello che ho scritto sono semplicemente le mie impressioni e le mie perplessità su una città dal passato difficile e sicuramente per molti aspetti diversa da quello a cui sono abituata vivendo in Italia e non avendo mai prima di quel momento visitato nessun paese ex URSS.

      Spero che non ti sia sentita offesa o denigrata, io volevo solamente dare il mio punto di vista, giusto o sbagliato che sia. Se sono caduta nello stereotipo allora chiedo venia. Non è mia intenzione viaggiare con preconcetti o stereotipi. Sicuramente ci voleva più tempo per capire questa immensa città e questa sterminata cultura che rispetto e ammiro per certi versi.

      Grazie ancora per aver dedicato il tuo tempo a leggere e commentare il post.
      Ti auguro buona giornata Anna.
      Serena

  • Bello spaccato della Mosca di oggi!

    Fabio

    • A

      Grazie Fabio,
      mi fa piacere che tu sia d’accordo con quanto ho scritto.
      Devo ammettere che in certi passaggi ho pensato di aver calcato un po’ la mano… ma alla fine sono stata sincera!

  • Non è un discorso senza capo né coda, è il discorso, come sempre ordinato e cristallino, di una viaggiatrice che non si limita a visitare un luogo ma cerca di capirne l’essenza e si pone molte domande, come è giusto che sia. Come sempre, mi sei piaciuta 🙂

  • Mi piacerebbe visitare Mosca.
    C’è tanto da dire sulla Russia. Io ho vissuto in un paese che fino a 20 anni fa era sotto il suo dominio. Sono venuta a conoscenza di qualcosa che si può capire solo col tempo, parlando con le persone che hanno vissuto la storia. La Russia è un paese controverso. Tante sono le cose negative sepolte sotto la terra, tante sono le belle tradizioni, l’arte e il folklore. Credo che nel tuo breve viaggio tu abbia capito che dietro l’apparenza ordinata e la bellezza, ci siano tante questioni, difficili e lunghe da capire. I miei amici Estonia mi hanno fatto capire molto. Anche il lavoro che facevo (in Ambasciata a contatto con la politica).
    Belle le tue foto. La tua in treccia poi mi è piaciuta molto ^^

      • A

        Grazie Vale,
        i tuoi commenti aggiungono sempre qualcosa e danno valore. Non sei mai scontata ed è un vero piacere sapere come la pensi, tanto più che hai vissuto in Estonia e forse negli stati dell’ex URSS è ancora più forte questo divario tra luci e ombre.

        Mi piacerebbe farmi un’idea più elaborata standoci un po’ di più.

        • A

          Ah! Grazie per le foto!
          Ne metterò un altro po’ qui e su Facebook nel tempo.

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