«Si conobbero.
Lui conobbe lei e se stesso,
perché in verità non s’era mai saputo.E lei conobbe lui e se stessa,
perché pur essendosi saputa sempre,mai s’era potuta riconoscere così».Italo Calvino – “Il barone rampante”
La cosa bella dei post di fine anno è quel lasciarsi andare delle persone su questioni molto intime, ché tanto domani è un nuovo anno e si vedrà. Ne ho letti tanti in questi giorni, alcuni commoventi, altri ricchi di buoni propositi, tutti speranzosi. Mi è venuta voglia di scrivere il mio, perché questo anno mi ha fatto pensare che forse è possibile avvicinarsi a quel destino suggerito dal mio nome.
Per questo anno mi lascio un po’ di peso alle spalle, provo a non strascicare i fardelli appesi alla coscienza per i mesi che verranno e allo scoccare della mezzanotte butto giù sorsate di bollicine e sogni frizzanti, soffio via con le stelle filanti della festa le ansie che vorrei non mi assillassero più. Sto imparando l’arte di volare con pochi bagagli, perché come diceva qualcuno più saggio di me “l’essenziale è invisibile agli occhi” e la leggerezza è una dote da coltivare per vivere felici.
Avanzo scoperchiando vasi di paure, a volte rovescio tutto perché sbaglio tempi e modi, altre volte mi ci specchio dentro e scopro che altro non è che insicurezza e timore di non essere all’altezza, è pece che impiastriccia tutto ma che con la giusta scintilla accende fuochi come fosse magia. “A tutto c’è un rimedio fuorché alla morte” soleva ripetere la mia professoressa di italiano del liceo e bisogna che me ne ricordi sempre, per vivere con quella dose di coraggio in più e non sprecare nemmeno un secondo.
L’anno profuma di libro nuovo e ha bisogno di una forte pressione sulla costola rigida con la mano chiusa a pugno affinché rimanga aperta su quella pagina interamente bianca, fatta eccezione per la data in alto a destra che mi ricorda che siamo vivi e siamo noi a dare un senso a tutto.
Prendo l’anno appena finito e lo scuoto per vedere cosa c’è dentro come si fa con le palle di vetro con la neve finta. Ci sono dentro tante bellezze e gioie che mi hanno scaldato il cuore, due spalle forti a cui aggrapparmi, due piedi ora ben saldi a terra e pronti a camminare a lungo e in compagnia. C’è dentro amore a profusione, così grande da spaccare i vetri.
Il 2012 doveva essere la fine del mondo ed è stato invece l’inizio di tutto.
[Foto di Cristian Escobar su Unsplash]
7 commenti
Mercoledì
Felice 2013 a te WYW e grazie per i complimenti, sempre molto graditi, scaldano il cuore!
E grazie anche per la parola soavità, non si sente spesso in giro e io sono una grande fan delle parole desuete! 😉
WYW
Sono stata attirata dalle parole di questo post…che sono davvero belle e lasciano, con grande soavità, il segno complimenti!! Anche se in ritardo felice 2013 😉
Mercoledì
Fare i befanini con la ricetta della nonna è uno dei tanti modi di vivere in spensieratezza! 🙂
Grazie per le belle parole!
Tuscanhouse
Cara Serena qui due commenti al prezzo di uno : il primo è per la tua capacità di toccare corde intime di ognuno di noi con le tue parole, dote rara a questo secolo. il secondo è per la ricetta dei Befanini che non fa differenza nella sostanza e che raccomando a tutti . Grazie a te e alla tua nonna
Mercoledì
Giovy e Sara, grazie per il vostro commento e per passare sempre di qui con parole carine! :* vi bacio!
Sarapepper
Serena, hai la capacità di far sollevare da terra chi ti legge.
Mi scopro a levitare qualche centimetro ogni volta 🙂
Ti abbraccio fortissimo da stritolarti
Giovy
Bellissimo post Serena!! 🙂