A essere sincera, se penso all’Umbria la prima cosa che mi viene in mente è che è la cugina della Toscana cui manca il mare. Sono una di quelle persone che non può allontanarsi per più di troppo tempo dal salmastro e il solo pensiero di vivere anche solo a un’ora di macchina dal mare mi mette tristezza.
Per questo non avrei mai creduto che in Umbria si potesse creare un itinerario all’insegna dell’acqua come elemento principale, e invece è proprio quello che ho fatto durante il mio ultimo viaggio. Qui vi racconto le mie tappe così che possiate organizzare anche voi un itinerario di due giorni in Umbria.
Nel mio giro ho toccato le città di Castiglione del Lago, Perugia, Bevagna, la Cascata delle Marmore e Spoleto (ma solo per pranzo, perché poi c’è stato il diluvio universale ma magari voi siete più fortunati!).
Castiglione del Lago
Dalla Toscana arrivare a Castiglione del Lago è molto semplice: basta uscire dall’autostrada a Valdichiana e proseguire sulla superstrada fino al Trasimeno, oltrepassando di pochi chilometri le indicazioni per Cortona e Foiano della Chiana, quindi proprio sul confine.
Castiglione del Lago è raccolta sulla sommità di una collina affacciata sul Lago Trasimeno ed è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. Prima di entrare nel borgo ho passeggiato lungo i camminamenti sul Trasimeno, oltre i quali si stagliano altri paesi sulle sponde opposte mentre la superficie del lago era leggermente increspata da una gelida brezza che preannunciava l’inverno. Si accede al piccolo paese tramite porte d’ingresso che delimitano la circolazione di mezzi non autorizzati e fosse per me non ne farei entrare nemmeno uno per dare l’illusione di essere stati catapultati in un altro secolo.
Per le strade del borgo è tutto un susseguirsi di negozi dai dettagli curati e norcinerie che sembrano scoppiare di abbondanza, spesso accompagnate nell’insegna da qualche cinghiale o da lunghe filze di salsicce… no, non è decisamente il paradiso dei vegetariani ma non disperate: il prodotto tipico del luogo è la fagiolina del lago, un minuscolo fagiolo presente in molte ricette.
Proseguendo sulla via principale si arriva in pochi minuti al Palazzo Ducale e alla Rocca medievale, una fortezza dalla forma a cinque punte chiamata Rocca del Leone e collocata su uno sperone di roccia sopra il lago. La vista da lassù è qualcosa di speciale nonostante quel solito vento gelido con cui siamo stati accolti, ma ancor più suggestivo è ammirare Castiglione del Lago dalla sponda apposta, per esempio da Passignano sul Trasimeno. È dall’argine sul margine della strada, infatti, che Castiglione assomiglia a un’isola o, volendo essere più poetici, come un vascello che non ha perduto la rotta.
Perugia
Prossima tappa: Perugia, capoluogo di regione, città d’arte e di salite, dal dolce gusto del cioccolato e dall’eleganza sobria increspata da un accento aspro e rustico che deriva da un passato fatto di isolamento dovuto alla lontananza della città dalle grandi arterie di circolazione.
Perugia ha il suo centro nevralgico in Piazza IV Novembre e Corso Vannucci, ma la bellezza della città risiede nella sua conquista: per arrivarci ci si deve inerpicare su ripide vie e lunghe scale (per fortuna in parte mobili) e tirare il fiato solo una volta che si è raggiunta la sommità. Ad ogni svolta aguzzate la vista: è molto probabile che vi si apra uno scorcio dai colori autunnali sui tetti dalla città. Parcheggiare non è una passeggiata e la maggior parte dei parcheggi sono a pagamento, ma questo fa sì che il centro storico sia ben conservato per far risaltare l’arte in tutto il suo splendore.
Vi parlavo dell’itinerario dell’acqua e a Perugia questo si sostanzia nella Fontana Maggiore, portata all’antico splendore da un recente restauro che ne mette in luce forme e sculture. Risale al 1278 per mano di Nicola Pisano e dal figlio Giovanni ed è costituita da due vasche di marmo poligonali concentriche e decorata da 50 bassorilievi e 24 statue. La sua presenza arricchisce una piazza già ricca di storia, in cui campeggiano la Cattedrale di San Lorenzo e l’imponente Palazzo dei Priori, sede della Galleria Nazionale dell’Umbria.
Se volete un consiglio, salite sui gradini della cattedrale (sulla piazza in realtà si affaccia un lato della chiesa, il cui ingresso è in Piazza Danti) e osservate la Fontana e il Palazzo dall’alto, dopo recatevi a piedi dove si è posato l’occhio, molto probabilmente su Corso Vannucci, centro nevralgico della città. La via è costellata di negozi e botteghe storiche e scommetto che sarà dura resistere a una tappa in un caffè del centro, soprattutto se vi trovate lì all’ora della merenda.
L’ultima tappa di questa breve sosta a Perugia si ferma ai Giardini Carducci, dai cui parapetti di gode di un’altra bella visuale sulla città e in particolare sulla Basilica di San Domenico e sulle colline circostanti in cui il verde è il colore dominante. Ovviamente Perugia non si esaurisce in questo breve itinerario, perché ci sarebbero da vedere anche le mura, l’Arco Etrusco, la Rocca Paolina, varie porte etrusche e medievali e altro ancora, ma il mio itinerario mi spinge ancora più a sud e la notte è prenotata a Bevagna.
Bevagna
La vera scoperta di questo breve viaggio per me è stata Bevagna, scelta per un’intuizione dell’ultimo minuto e una reminiscenza sepolta in qualche cantuccio della memoria: ricordavo, infatti, un dettaglio che può sembrare di poco conto ma che per me è stato decisivo. La foto in questione che ha guidato i miei passi ritraeva delle sedie sulle quali era stato scritto in dialetto il nome del proprietario. Poca cosa forse, ma a me sono piaciute tantissimo e ho deciso di andare a vedere.
La prima caratteristica di Bevagna che salta subito all’occhio è la cinta muraria che la racchiude per tutto il suo perimetro, praticamente intatta. Bevagna è abbastanza piccola e può essere visitata in una giornata, per cui il mio consiglio è quello di lasciare la macchina subito fuori dalle mura (ci sono parcheggi anche gratuiti) e accedere al borgo attraverso una delle quattro porte (o “gaite“). Forse avete già sentito nominare questa parola in occasione del Mercato delle Gaite, la festa medievale che si tiene a Bevagna nel mese di giugno.
Bevagna, così come Castiglione del Lago, è inserita nell’elenco dei borghi più belli d’Italia e non faccio fatica a capirne il motivo. La piazza che vedete nelle due foto precedenti è Piazza Filippo Silvestri, che colpisce perché irregolare e perché su di essa si affacciano il Palazzo dei Consoli e 3 chiese: la chiesa di San Michele, la chiesa di S. Domenico e la chiesa di San Silvestro Giacomo, oltre ad una bella fontana che corrobora questo mio essermi invischiata nell’itinerario dell’acqua in Umbria.
Dalla piazza si diramano stradine lastricate costellate di vicoli ancora più stretti e negozi in cui si punta molto sull’effetto risata: fuori da un fabbro ho trovato un’armatura con la scritta “non rubare tu vai all’inferno e Peppe va in malora” e fuori da un negozio di oggetti per la casa varie ceste con scritte simpatiche come “er gatto è scappato”. E poi lei, una delle sedie che hanno ispirato questa deviazione, una di quelle con la scritta sullo schienale.
Continuando a girovagare a caso lungo Corso Matteotti mi sono ritrovata di fronte ai resti del Tempio Romano e più avanti ai resti delle terme romane (risalenti al II sec. d.C.). Non ho visitato i resti purtroppo anche se ho visto che custodiscono un fantastico mosaico con tessere bianche e nere, ma ho proseguito fino alla chiesa di San Francesco e da lì indietro per altri vicoli, facendomi guidare dal senso dell’orientamento.
Mi hanno colpito molto anche i dintorni di Bevagna, dove le vigne si allungano a perdita d’occhio e i pampini delle viti avevano già cambiato colore in vista dell’inverno.
Cascata delle Marmore e Spoleto
Le ultime tappe umbre sono state alla Cascata delle Marmore di cui vi ho già raccontato e di cui non c’è bisogno di spiegare perché faccia parte dell’itinerario dell’acqua e una piccola toccata e fuga a Spoleto, dove avrei voluto immortalare l’imponente acquedotto ma non ci sono riuscita a causa di una forte pioggia che si è riversata sulla città per tutta la durata della mia visita. Non mi resta che lasciarvi con qualche consiglio pratico in fondo al post. Buon viaggio! 😉
Dove mangiare e dove dormire
Castiglione de Lago
Un indirizzo: Ristorante La Cantina, dove ho assaggiato una zuppa di legumi umbri da leccarsi i baffi. Ambiente confortevole e personale educatissimo.
Alloggi a Castiglione del Lago
Perugia
Un indirizzo: Sandri, storica pasticceria di Corso Vannucci. I prezzi sono alti, ma quella pasta chiamata “chicco di caffè” ricoperta di cioccolata me la continuerò a sognare per giorni.
Bevagna
Un indirizzo: Spirito Divino. Consigliato sia per dormire sia per cenare: buonissime le tagliatelle fatte in casa con carciofi, aglio dolce e menta e il millefoglie di pane e caponata di verdure. Il vino è una garanzia perché c’è anche una ricca cantina. Noi abbiamo optato per un Sagrantino locale. (update 2021: chiuso definitivamente)
Spoleto
Un indirizzo: Ristorante Apollinare, in via Sant’Agata 14. Vi consiglio il primo di ravioli di ricotta al tartufo nero di Norcia oppure di farvi meravigliare dallo chef con il menù a 25€ e portate a sorpresa secondo i tuoi gusti.
Attività da fare in zona
Tour privato di Assisi con guida in italiano
Tour privato di Perugia
Tour privato di Orvieto
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2 commenti
Sandra
Conosco e adoro l’Umbria; il mare è ben sostituito dal Trasimeno, amo Passignano su tutto!
Mercoledì
Infatti ho visto che sul Trasimeno si trovano tutte le comodità che noi abbiamo al mare: stabilimenti, campeggi… basta abituarsi! Passignano è molto carina.