Voglio correre a casa,voglio correre da te e dirti che ti amo,che ho bisogno di tesperiamo che tu non dorma giàmi spiacerebbe svegliartiLe strade di notte – Giorgio Gaber
Non me ne ero resa conto, sai, di quanto presto si passa da un gioco di incastri a uno scorrere armonioso dei gesti. Alla terza notte di lontananza mi accorgo di quanto quella mano nella mano mi renda forte, di quanto il salire quelle scale insieme sia parte di una ritualità mai cercata, ma naturalmente sbocciata e fiorita in qualcosa di grande.
Ho bisogno di starti lontana per scavarmi dentro, ché poi mica devo andare tanto in profondità, mi scorri nelle vene, viaggi nelle terminazioni nervose a fior di pelle, nei riccioli indomiti che solo te con una carezza plachi.
Da quando ci sei la bellezza si è spogliata di orpelli, mi circonda nuda e cruda e mi pervade perché sono ricettiva e pronta a coglierla, ad accettare tutto questo destino che è anche una destinazione e allora era proprio te che aspettavo, e andavo cercando negli occhi sbagliati o quando i frutti non erano maturi.
Sei la roccia su cui tutto scivola, su cui niente conta più se non il sapere che mi posso aggrappare. Sono l’acqua che ti liscia e ti libera i pensieri, torni a com’eri, a ciò che importa, all’essenza delle cose. Aspettami lì nel mondo che costruiamo passo dopo passo, al di là del tempo e degli altri che non si amano come noi.
[Foto di Priscilla Du Preez su Unsplash]
2 commenti
Mercoledì
Silvia a volte mi sento particolarmente in forma! 😉 La realtà è che raramente mi trovo da sola e concentrata, devo sfruttare tutti i momenti!
Silvia Cartotto
Sere, ma che meraviglia di post che sforni, oh! 🙂