A seguito di reiterate ed accorate richieste da parte di Fez, ecco a voi la ricetta della torta che ho preparato domenica sera. E la torta della nonna non avrà più segreti per voi!
Ingredienti per la pasta frolla:
- 350 g di farina
- 150 g di zucchero
- 150 g di burro
- 3 tuorli (con gli albumi potete fare un ottimo pascisc do Miguel)
- 1/2 bustina di lievito vanigliato
- la scorza grattugiata di un limone (per questo passaggio chiamate Marco)
- una manciata di pinoli
Preparazione
Mettete la farina in una zuppiera capiente, unite lo zucchero, il burro ammorbidito, i tuorli e a seguire il lievito, la scorza del limone e un pizzico di sale (io questa non l’ho mai capita, qualcuno mi illumini).
Mescolate gli ingedienti e lavorate velocemente. Formate un panetto omogeneo e avvolgetelo nella pellicola trasparente per farlo riposare in frigo per circa mezzora.
Dopodiché stendete la pasta su una teglia rivestita di carta forno e unite la crema pasticcera* e una manciata di pinoli. Infornate a 180° per circa un’ora, controllando la cottura (a differenza di questi mentecatti che mi circondano che, a seguito della mia richiesta di controllare la crostata mentre io ero sotto la doccia, si sono diretti in 3 davanti al forno solo quando hanno sentito la chiave nella toppa del bagno che girava).
Ingredienti per la crema pasticciera
- 3 tuorli
- 3 cucchiai di zucchero
- 3 cucchiai di farina
- 3 bicchieri di latte
- la buccia di un limone (senza il bianco che la rende amara)
Procedimento
Scaldate il latte. In un tegame unite i tuorli con lo zucchero e la farina (poco alla volta e sempre mescolando), unite il latte caldo e fatelo amalgamare con gli ingredienti mescolati, sciogliendo i grumi. Mettete la scorza di limone e girate a fuoco lento, mescolando continuamente formando un 8 col cucchiaio di legno. Spegnete la fiamma quando si formano le prime bolle.
Il copyright della torta della nonna è di mamma Daniela!
Bom apetite!
2 commenti
Mr. Caulfield
Ora la provo 😮
Poi ti dico!
Anonymous
il Nonno Silvano quando vedeva uno che una volta era un disperato e poi con il tempo faceva fortuna e si atteggiava da signore diceva:
“La razza è doventata pescio fino”
Cioè la razza, un pesce povero, è diventato un “pesce pregiato”.
Te mi sembri la razza, non sapevi fare un uovo al tegame e ora dai le ricette!
Mah!
Papi