Shanghai: cosa vedere in 4 giorni? Sono abbastanza? Sono troppi? Quali sono le cose da vedere assolutamente? Seguitemi in questo viaggio alla scoperta della moderna metropoli cinese, vi racconto tutto in questo post!
Mentre pianificavo il viaggio in Cina, Shanghai aveva catturato la mia attenzione per la sua contemporaneità e i grattacieli futuristici che mi fanno sentire subito cittadina del mondo. Organizzando il nostro soggiorno mi sono accorta che la maggior parte delle persone che fa un viaggio di due settimane in Cina dedica solo 3 giorni a Shanghai.
Noi abbiamo deciso di starci un giorno in più perché Shanghai arrivava in fondo al viaggio e, si sa, alla fine la stanchezza si fa sentire, specialmente viaggiando con due bambine. A nostro avviso questa decisione si è rivelata corretta e in questo post vi racconto cosa abbiamo visto a Shanghai in quattro giorni senza fare le corse.
Cose da sapere su Shanghai
La parola Shanghai è composta da due caratteri: “shang”, ossia dominare, soprastare e “hai”, cioè il mare e ci fa capire subito la natura della città, ossia un porto sul mare che nei secoli ha rivestito e riveste tuttora un’importanza strategica. Shanghai, infatti, ha ancora un ruolo centrale tra i porti asiatici come uno dei più trafficati al mondo ed è anche una delle città più popolose della Terra.
La storia della città, inoltre, ha lasciato il segno sulle sue architetture, mescolando sapientemente tradizione e modernità all’interno della stessa metropoli. Basti pensare alla Concessione Francese di Shanghai, nota anche come città francese, originariamente concessa al console francese nel 1849 che ha lasciato architetture europee e a interi quartieri di case basse e piccoli esercizi commerciali che resistono alla costruzione di grattacieli e grandi magazzini.
Capirete quindi che i 4 giorni a disposizione durante il viaggio non sono affatto troppi, ma danno un’idea di cosa significhi vivere in una delle città più cosmopolite e all’avanguardia della Cina. Nel nostro giro abbiamo incluso tutti questi aspetti, oltre a una escursione a qualche decina di chilometri dal centro per visitare una water town. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa vedere a Shanghai in 4 giorni.
Cosa vedere a Shanghai in 4 giorni: una guida
Se non sapete da dove cominciare la vostra visita di Shanghai, un consiglio che do sempre per ogni località che visito è quella di unirsi a un free tour organizzato da Civitatis.
Questo tour in particolare è molto conveniente perché dura circa 4 ore e potrebbe essere una buona occasione per fare domande mirate alla guida per avere consigli sulla città. Si prenota qui, è in inglese e sarete voi a decidere il prezzo alla fine del tour secondo quanto ritenete opportuno.
Shanghai 1° giorno
Per quanto riguarda il nostro viaggio, siamo arrivati a Shanghai nel primo pomeriggio con un treno veloce da Suzhou e abbiamo trovato una pioggerella fine ad accoglierci. Abbiamo così deciso di fare subito tappa in hotel, lasciare i bagagli e siamo di nuovo usciti prendendo la metro e dirigendoci a Nanjing Road.
Nanjing Road
Nanjing Road è la via dello shopping più famosa di Shanghai. È lunga più di 5 km e offre un mix di negozi di lusso, boutique locali e centri commerciali. Anche se, come noi, non amate lo shopping, è comunque interessante fare un giro qui per ammirare l’energia della folla e osservare street food e stranezze varie.
Noi il primo giorno abbiamo percorso solo l’ultimo tratto di Nanjing Road, quella che porta al Bund, ma nella parte precedente, a una fermata di metro di distanza, trovate People’s Square, un’enorme piazza circondata da grattacieli moderni e dal Museo di Shanghai (ne parlo più avanti).
Bund
Il Bund è il famoso lungofiume di Shanghai. Qui si possono ammirare gli edifici coloniali in stile europeo che si affacciano sul fiume Huangpu, in netto contrasto con i moderni grattacieli del quartiere di Pudong sull’altra sponda. Questa zona offre splendide opportunità fotografiche a tutte le ore del giorno e della notte, infatti ci siamo tornati sia col sole che al tramonto e poi di sera.
Questa zona è una delle più frequentate della città e ogni volta ci è sembrato di immergerci in un mare di persone… non vi dico che esperienza attraversare la strada! Nonostante la calca e l’attesa per provare a farsi scattare una foto senza persone intorno con i grattacieli alle spalle ne vale assolutamente la pena. In agosto alle 19 scatta l’ora dell’accensione dei palazzi che si riflettono sul fiume: pura magia!
Dopo aver visto i grattacieli dal Bund abbiamo pensato che sarebbe stata una buona idea salire in cima a uno dei più famosi, quindi dovevamo recarci a Pudong. Avevo letto che esisteva il “Bund Sightseeing Tunnel”, che in realtà non ha niente di panoramico da vedere ma si tratta di un treno sotterraneo sotto il fiume Huangpu che unisce la zona del Bund con quella di Pudong.
Solo che quando siamo andati noi (agosto 2024) era chiusa… poco male, ho letto che è un’attrazione molto cara rispetto a quello che offre. Come alternativa, per raggiungere l’altra sponda del fiume c’è il traghetto o la metro. Noi abbiamo optato per questa seconda opzione, tornando indietro alla fermata East Nanging Road.
A proposito di crociere sul fiume Huangpu, se ne volete fare una vi rimando a questo link:
Oriental Pearl Radio & TV Tower
Il nostro obiettivo del primo giorno a Shanghai era la torre dell’Oriental Pearl Tower perché adoro osservare le città dall’alto e anche in questa occasione ne è valsa la pena nonostante sia tutt’altro che economico (sui 20€ a testa, i bambini fino a 100cm non pagano).
La Oriental Pearl TV Tower è una delle torri televisive più alte del mondo e punto di orientamento di Shanghai fin dalla sua costruzione, avvenuta nel 1994. Non si tratta solo di una torre televisiva, ma all’interno ha negozi, un museo, un ristorante rotante e una vista tra le migliori di Shanghai.
La torre, alta 468 metri, è stata descritta come “una serie di perle che cadono su un piatto di giada”. Se, come noi, decidete di salire all’ora del tramonto, preparatevi a lunghe code d’ingresso, non so con esattezza quanto siamo stati in coda ma più di un’ora sicuramente.
L’Oriental Pearl Tower ha tre piani turistici e si sale grazie a degli ascensori velocissimi. Da ogni piano si può ammirare la città da diverse altezze, noi siamo andati diretti sulla seconda sfera per osservare il panorama di Shanghai a sul Bund e sul fiume Huangpu.
La sfera più alta e più piccola accoglie la piattaforma di osservazione più elevata e si paga a parte. Una delle cose che solo i più coraggiosi riusciranno a fare è salire sul piano di vetro da cui si osserva la città sotto i piedi! Qui si ha la sensazione di fluttuare nell’aria sopra la città… ma anche un po’ di vertigine! La nostra visita si è conclusa con questa esperienza ma avremmo potuto rimanere nella torre ancora più tempo perché gli intrattenimenti non mancano.
Shanghai Tower
A meno che non vogliate salire su tutti i grattacieli della città, la Shanghai Tower è l’alternativa perfetta all’Oriental Pearla Tower. La nostra preferenza è andata all’altra torre perché è più iconica e per noi è stato un punto di orientamento in città, ma sarebbe stato sicuramente magnifico salire anche sull’edificio più alto della Cina.
Eh sì, perché la Shanghai Tower con i suoi 632 metri dal suolo ha questo primato! La sua costruzione è terminata nel 2014 ed è stata aperta al pubblico nel 2017. L’osservatorio si trova a 546 metri e offre una vista strepitosa su Shanghai. Inoltre, l’ascensore al suo interno è uno dei più veloci del mondo (va a 65 km/h)!
Shanghai 2° giorno
Jing’an Temple
Se siete alla ricerca di un posto che emana pace e tranquillità nel mezzo al trambusto della città prendete in considerazione questo tempio buddista circondato da grattacieli e centri commerciali: il contrasto è notevole!
Situato sulla vivace Nanjing West Road, il Tempio di Jing’an è una ricostruzione degli anni Novanta, anche se la sua storia inizia molto prima, all’incirca 800 anni fa. Durante la Rivoluzione Culturale, il tempio fu raso al suolo e trasformato in una fabbrica di plastica, mentre nel 1972 ci fu un rovinoso incendio. Tuttavia, la ricostruzione con aggiunta di alcune strutture è credibile e fa respirare il tempo che fu. Inoltre, il tempio è ancora abitato da monaci che continuano a svolgere le loro attività tra le mura degli edifici.
Abbiamo raggiunto il tempio scendendo alla stazione omonima Jing’an Temple, abbiamo fatto i biglietti sul posto e, appena entrati, siamo stati attratti da un’attività che provavano tutte le persone appena arrivate al tempio. Sto parlando del lancio di monetine dentro l’enorme braciere di incenso centrale che si trova nella piazza principale del complesso. Ci siamo divertiti a provarci e, come tradizione vuole, quando abbiamo fatto centro abbiamo espresso un desiderio.
Jing’an Temple significa Tempio della Pace e della Tranquillità e ci sono tre sale principali: la Mahavira Hall, la Hall of Heavenly Kings e la Three Sage Hall. Nella Mahavira Hall, è collocato il più grande ritratto in pura giada di Sakyamuni (il fondatore storico del Buddismo o Illuminato) nella Cina continentale. Il Buddha di giada è alto 3,78 metri e pesa 11.000 chilogrammi. È così grande che quando vi fu collocato fu necessario abbattere il muro.
Città vecchia di Shanghai
Prendendo la linea 10 della metropolitana e scendendo alla fermata del Giardino Yuyuan (uscita numero 3) si arriva alla Città Vecchia di Shanghai, un luogo che mi ha lasciato a bocca aperta.
Chiamata anche Shanghai Old Street o Nanshi (il nome del vecchio distretto), ci lasciamo alle spalle la modernità e ci troviamo immersi tra antichi palazzi, ristoranti, botteghe, negozi di antiquariato, boutique e case da tè. È come fare un tuffo nel passato ed essere catapultati nell’antica Cina. La quantità di negozi e attrazioni turistiche mi hanno fatto dubitare sull’autenticità del luogo, ma una volta appurato che è tutto vero si apprezzano le architetture tipiche e le vie pedonali, il tutto a ingresso gratuito.
Un tempo circondata da mura, questa zona ha subito varie modifiche nel corso del tempo e dal 2006 il governo municipale di Shanghai ha emanato il Piano di protezione per l’area paesaggistica culturale storica della Città Vecchia. In base al piano, l’intera Città Vecchia è protetta come area paesaggistica culturale storica. Ora 34 strade sono vicoli protetti.
Da non perdere in zona:
- Il ponte a nove svolte (nine-turn bridge) o ponte a zigzag, un ponte progettato per girare più volte così da poter ammirare scene diverse;
- lo Yuyuan Garden o Giardino del Mandarino Yu
- City God Temple or Temple of the City Gods (Tempio del Dio della Città o Tempio degli Dei della Città)
Yuyuan Garden o Giardino del Mandarino Yu
Camminando nella città vecchia e sul ponte a nove svolte si giunge al magnifico Giardino Yuyuan (anche chiamato Yu Garden o Giardino del Mandarino Yu). Costruito durante la dinastia Ming, è un’oasi di pace nel cuore della città in cui si passeggia tra padiglioni, ponti e laghetti pieni di carpe koi. Venendo dai giardini di Suzhou non sono rimasta impressionata come le descrizioni che avevo letto prima di entrare, ma è sicuramente un luogo imperdibile di Shanghai.
Del giardino ho apprezzato la sovrapposizione tra le vecchie architetture e, in lontananza, il profilo della Shanghai Tower che si staglia verso il cielo. Inoltre, sono notevoli gli elementi che lo compongono (padiglioni, rocce, specchi d’acqua, ecc.) e l’armonia generale che si crea in questi due ettari di terreno.
Bellissima la torre della Gioia e il ponte dell’Acqua di Giada, così come la storia della Squisita roccia di Giada, un grande masso poroso alto 3,3 metri e dal peso di 5 tonnellate che ha più cavità che sono internamente tutte interconnesse. Si dice che se si brucia incenso nell’apertura inferiore, il fumo uscirà da ogni foro sulla roccia e se si versa acqua nel foro in alto, allo stesso modo scorrerà attraverso la roccia e uscirà da ogni apertura… non ho avuto modo di sperimentarlo ma sembra molto scenografico!
Tempio del Dio della Città
A questo punto sarebbe stato perfetto e coerente visitare il Tempio del Dio della Città, una delle più importanti architetture taoiste di Shanghai. Il problema è che non ce l’abbiamo fatta a fare altro per la stanchezza e il caldo, quindi abbiamo dovuto rinunciare a questa visita. Ad ogni modo se riuscite includetelo nel vostro giro.
Originariamente costruito durante la dinastia Ming circa 600 anni anni fa, negli anni il Tempio del Dio della Città è stato ricostruito e ampliato più volte fino all’aspetto attuale. È dedicato a tre divinità locali, o divinità cittadine – il generale Huo Guang, il generale Chen Huacheng e lo studioso Qin Yubo – sebbene ci siano anche statue di altre divinità taoiste. Il tempio è popolare tra i visitatori e la gente del posto, che viene qui per pregare per avere fortuna o altri favori.
Shanghai 3° giorno
Escursione a Zhujiajiao
Per la terza giornata a Shanghai abbiamo deciso di fare una gita di un giorno a Zhujiajiao, un grazioso villaggio sui canali a un’ora di metro da Shanghai fondato circa 1700 anni fa. L’abbiamo scelta come gita fuori porta per vedere qualcosa di diverso dalla caotica e moderna Shanghai.
La città si affaccia su più canali, le cui sponde sono collegate da 36 ponti di pietra tutti diversi l’uno dall’altro. Può essere raggiunta sia in metro sia in Didi, il servizio di ride-hailing cinese (l’equivalente di Uber).
Noi abbiamo dedicato a Zhujiajiao poco più di mezza giornata, poi il ritorno a Shanghai richiede circa un’ora-un’ora e mezzo di metro e dopo non abbiamo aggiunto altro a questo giorno perché eravamo stanchi.
Dedicherò a Zhujiajiao un post a parte, intanto vi segnalo questa escursione privata con una guida parlante italiano.
Shanghai 4° giorno
Museo di Shanghai
Nell’ultimo giorno pieno a Shanghai abbiamo voluto visitare il suo museo principale che si trova a Piazza del Popolo. La sua preziosa collezione è composta da un’infinità di oggetti appartenenti a diversi periodi storici, rendendolo uno dei musei più importanti di tutta la Cina, oltretutto a ingresso gratuito.
Il problema è che, quando siamo stati noi a visitarlo, abbiamo perso un sacco di tempo per fare i biglietti alla biglietteria (online erano finiti, rifatevi per tempo ad acquistarli) e di tutte le collezioni che ci aspettavamo di vedere – oggetti in bronzo e ceramica, mobili, monete e timbri, sculture e pitture – non c’era quasi nulla di esposto perché tutta l’attenzione era concentrata su due mostre temporanee sull’Antico Egitto e sulla Persia!
Quindi sicuramente sarà un ricchissimo museo con 120000 manufatti e 5000 anni di storia, ma io ne ho viste solo 3 sale! Vi lascio il link al sito.
Piazza del Popolo
La Piazza del Popolo (Rénmín Square) è una grande piazza pubblica considerata il centro amministrativo di Shanghai con una superficie di 140.000 m². Costruita su un sito che prima del 1949 era usato come ippodromo cittadino, oggi ospita tutto intorno molti edifici tra cui:
- Museo di arte contemporanea
- Teatro dell’Opera
- Municipio di Shanghai
- Centro espositivo per la pianificazione urbanistica
- Museo di Shanghai
Parco del Popolo o Renmin Park
Nella parte nord di Piazza del Popolo troviamo il Parco del Popolo o Renmin Park, una piccola oasi di verde tra gli edifici che circondano la zona. Varcando i cancelli si incontrano perlopiù pensionati che giocano al Backgammon, alcuni giardini, una caffetteria e giostre un po’ datate per bambini.
Per noi questa piazza è stata salvifica perché dopo qualche ora di museo le bimbe avevano bisogno di rilassarsi e giocare, così abbiamo fatto i biglietti per le giostre e si sono divertite.
Tianzifang
La tappa successiva della giornata è stata a Tianzifang, un quartiere artistico nascosto tra le strette vie della vecchia Concessione Francese. Tianzifang è un labirinto di vicoli pieni di gallerie d’arte, boutique di design, negozi di artigianato e caffetterie.
Mi aspettavo molto da questo luogo avendo visto le foto, ma ho avuto la sensazione di essere arrivata in ritardo, trovando più cose per turisti che autentiche. Oltre al fatto che i prezzi qui sono più alti rispetto al resto della Cina, mi è sembrato di finire in un luogo fatto a uso e consumo dei turisti, tra tazze con la faccia di Mao e abiti cinesi tutt’altro che economici.
Peccato perché la storia del quartiere è una storia di resistenza. Quando nel 2005, infatti, ha rischiato la demolizione per progetti di riqualificazione, gli abitanti della zona si sono mobilitati e hanno protestato affinché ciò non avvenisse, salvando questa enclave di case basse e studi artistici. Le boutique e le gallerie presenti ancora oggi sono ospitate all’interno degli Shikumen, edifici tradizionali dall’aspetto in parte cinese e in parte occidentale.
Aeroporti a Shanghai
Shanghai è servita da due aeroporti: Pudong e Hongqiao. Aggiungo questo paragrafo perché noi abbiamo rischiato di rimanere a piedi al ritorno! Per fortuna ci eravamo mossi con largo anticipo come sempre, ma è bene avere chiara la differenza tra i due aeroporti.
Pudong è l’aeroporto più lontano dalla città ed è collegato con la linea 2 della metropolitana e con i Maglev, i treni veloci a levitazione magnetica. Pensate che impiegano solo 7/8 minuti per collegare l’aeroporto con la stazione della metropolitana di Longyang Road, una distanza di 30 km!
Mentre Pudong è l’aeroporto più importante di Shanghai e si occupa dei voli internazionali, quello di Hongqiao è il secondo ed è usato principalmente per voli nazionali. Noi da qui abbiamo preso un volo per Pechino e da lì abbiamo proseguito per Roma.
Dove dormire a Shanghai
Seppur in posizione defilata a circa 20 minuti di metro dal Bund, mi sento di consigliarvi il nostro alloggio a Shanghai. Si tratta del Modena by Fraser Putuo Shanghai, un’ottima soluzione 4 stelle (trovata a metà prezzo su Booking). Oltre a trovarsi a un passo dalla metro, si tratta di un appartamento con angolo cottura e seconda camera soppalcata in un grattacielo con tantissime camere ma senza confusione. Menzione d’onore alla colazione intercontinentale varia ed espressa.
Internet e VPN
In Cina molte delle app che usiamo quotidianamente in Italia sono schermate in quanto non accessibili al popolo cinese perché ritenute non idonee oppure perché sono state create le app equivalenti cinesi. Parlo ad esempio di Instagram, Facebook e anche WhatsApp, che quindi non funzioneranno in Cina a meno che non si aggiri l’ostacolo comprando una VPN.
Durante un viaggio in Cina se volete avere dati internet potete scegliere tra queste tre opzioni:
- acquistare una e-sim se il vostro telefono la supporta. Io ho fatto così, acquistando dall’Italia (perché va scaricata prima di arrivare in Cina) la e-sim di Holafly, che per 14 giorni mi è costata 44€ con dati illimitati e velocità fino a 5G, VPN inclusa. Se usate il mio link per scaricarla ottenete uno sconto sul vostro primo acquisto.
- sentire se il vostro operatore telefonico ha piani convenienti per l’estero. Mio marito, cliente Vodafone, ha scelto questa opzione, acquistano Travel Mondo.
- acquistare una SIM fisica una volta atterrati in Cina. Per farlo dovete trovare una sede che le vende e attendere la procedura di fotocopie del passaporto, dati, ecc. Un operatore locale è China Mobile. A me questa opzione risulta sempre un po’ noiosa, quindi preferisco le e-sim.
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