“Dovevo arrivare fin lì per capire una volta in piùche i ricordi non devono mai essere confrontati,solo custoditi e messi via senza lasciare che interferiscanonel delicatissimo meccanismo dello stupirsi.”Giorgio Bettinelli – Brum brum
Da quando la faccenda ha cominciato a farsi più seria, fosse anche solo perché non siamo più solo in due a saperlo o perché non basta più snocciolare sulle nocche di una sola mano i mesi carichi eppure volati via in un soffio, è sempre più difficile mettere per scritto i pensieri che dal cuore vorrebbero saltare il filtro della testa. Non perché sia passata la sfuriata iniziale, quella dei sorrisi ebeti e delle sensazioni incontenibili, dei bicchieri di vino troppo cari e delle scarpe anche in casa. È che se c’è una che sa trattenere tutto dentro uno sguardo chiuso a doppia mandata quella sono io.
Non mancano nemmeno gli stimoli, sono altamente suscettibile, spesso debole: è la scioltezza nel parlare che mi manca. Trasformo le delicatezze pensate in cortine di silenzio imbarazzato, non chiedo e non provoco per paura delle risposte. Sono una vigliacca dei sentimenti, lucida solo a distanza.
Nello scrivere subentra il rispetto per chi mi sta accanto e mi interpreta, per chi sembra aver capito di me più cose di quante non ne abbia digerite io in una vita, per chi sa leggere tra le righe dei messaggi e tra le rughe di espressione.
Entrano in gioco sentimenti che non sappiamo di poter gestire per chi come noi centellina le emozioni e dice di non sapersi stupire o entusiasmare facilmente. Lo stesso che poi, però, mi sorprende aiutandomi a prendere decisioni e salutandomi con la frase: “Per te viaggiare è come mangiare… Vai.”
[Foto di copertina: Carmen Meurer su Unsplash]
2 Comments
Che parole cariche di sentimento, mi e’ sembrato di leggere una poesia, ma una gran bella poesia 🙂
Grazie Chris!
Va a finire che apro un blog di poesia