“Paese che vai, usanze che trovi” è un detto che ogni viaggiatore ha sperimentato sulla propria pelle ed è anche uno degli aspetti del viaggio che preferisco. Nonostante l’Argentina sia un paese con un tasso di immigrazione italiana elevatissima e quindi abbia molte attinenze col Belpaese, ci sono delle consuetudini che mi hanno stupito, mostrandomi una caratterizzazione del paese ben definita.
Ho deciso di raccogliere e condividere con voi le 10 curiosità sull’Argentina che più mi hanno colpito e che non avrei potuto conoscere se non l’avessi visitata.
1. Mate
Se dovessi fare una classifica delle cose che più mi hanno sorpreso in Argentina e che più caratterizzano questo paese, direi senza dubbio il mate. Il mate non è solamente un infuso: è un simbolo dell’Argentina, un’usanza che proviene dai tempi antichi e che aggrega le persone intorno a precisi rituali tutti da conoscere.
Le sue origini risalgono ai popoli guaraní che utilizzavano le foglie dell’albero di Yerba Mate come bevanda, oggetto di culto e moneta di scambio con altri popoli. Per il popolo guaraní, l’albero di yerba mate è un dono degli Dei, una pianta sacra, e le sue foglie venivano masticate o messe in una zucca con acqua. La parola mate deriva dal quechua “matí”, che significa appunto zucca.
Oggi si trovano ancora zucche seccate e svuotate da usare come bicchieri per il mate, ma in molti sono passati a oggetti più moderni per un vero e proprio merchandising che smuove parecchi soldi. Ogni argentino che beve mate, infatti, ha almeno un termos per l’acqua calda, un bicchiere nelle più svariate fogge, una cannuccia metallica chiamata bombilla con un filtro alla base, un sacchetto di foglie di yerba mate, una borsa capiente per riporre tutti questi oggetti e, nei luoghi di lavoro, un bollitore.
All’inizio del viaggio mi lasciava abbastanza interdetta questa voglia di portarsi ovunque – sui mezzi, al lavoro, nei parchi – questi strumenti ingombranti solo per avere un mate sempre pronto da bere, poi ho capito che si tratta di un vero e proprio rituale di cui molti non possono fare a meno. Esistono anche delle regole non scritte che si apprendono parlando con chi beve mate: io ho imparato che la cannuccia non va mai mossa quando è dentro il bicchiere con le foglie e che se qualcuno ti chiede se lo vuoi provare devi farlo dalla sua stessa cannuccia.

2. Fernet e Coca-cola
Rimanendo in tema di bevande, un’altra grande passione degli argentini è il Fernet Branca, la terza bevanda alcolica consumata nel paese dopo vino e birra. Ma perché proprio questa bevanda italiana nata nel 1845 come medicinale per abbassare la febbre? Perché la lungimiranza commerciale dei fratelli Branca li portò prima ad esportare e poi a produrre direttamente nella provincia di Buenos Aires un amaro amato dai tanti immigrati italiani.
Negli anni l’amore per il Fernet è rimasto invariato in Argentina e ha dato vita a un vero e proprio rituale da aperitivo: un Fernet con coca cola è considerata una bevanda perfetta per aprire lo stomaco prima dei pasti (non lo consumano liscio e dopo cena come noi). In giro si trovano ovunque offerte per happy hour a base di Fernet e così ho deciso di provarlo: non male dai!

3. Cuadra
Ogni posto ha un modo diverso di misurare le distanze: se in India ad esempio misuravamo gli spostamenti in ore di percorrenza anziché in chilometri, in Argentina tutto si misura in “cuadras” ossia in isolati.
Una cuadra o “blocco” viene utilizzato per indicare lo spazio lineare che si estende dai due angoli formati dall’intersezione di una strada con un’altra ai due angoli formati dall’intersezione successiva. Di solito è lungo tra i 100 e i 150 metri e mi ha sorpreso vedere che esistono addirittura siti per la conversione da cuadra a km!
Nessun argentino ti dirà mai: “quel monumento è a due chilometri” bensì ti dirà che dista tot cuadras. Il bello è che 20 cuadras sono considerate una piccola distanza a Buenos Aires e questo la dice lunga sulla grandezza della città!
4. Il culto di Maradona
Il calcio in Argentina ha regalato alla nazione momenti di gloria e ha dato i natali a giocatori di calcio che sono divenuti leggenda. Non occorre essere dei patiti di questo sport per conoscere uno dei giocatori di calcio argentini più amati e celebrati del mondo: Diego Armando Maradona.
Abile, creativo, estroso, Maradona ha vinto con l’Argentina la Coppa del Mondo nel 1986 e il Pallone d’Oro come miglior giocatore del torneo. Tutti abbiamo sentito parlare o visto il famigerato gol della “Mano di Dio” di Maradona, uno dei momenti iconici della storia del calcio.
In Argentina, Maradona più che un calciatore è condiderato una specie di divinità onnipresente su magliette e murales (e nel cuore della gente). Le sue redini sono state prese almeno in parte da un’altra leggenda del calcio argentino, Lionel Messi, considerato uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi.
Nonostante la fama di questi campioni, però, in Argentina lo sport nazionale non è il football ma il Pato. Il Pato è uno sport tradizionale argentino che combina elementi del polo e della pallacanestro e si gioca a cavallo. Il gioco prevede che due squadre si sfidino per fare gol lanciando una palla attraverso un cerchio verticale mentre sono a cavallo. Io non ne avevo proprio idea e tra l’altro l’origine del nome – pato in spagnolo significa anatra – fa intuire con cosa venisse giocato prima della palla.

5. Il dulce de leche
C’è un dolce che non manca mai nelle case argentine e nei negozi di cibo: è il dulce de leche, una vera e propria icona della cucina argentina. Si tratta di una crema dolce a base di latte e zucchero dal gusto simile alle caramelle mou che può essere mangiata spalmata sul pane oppure per farcire i dolci come i classici alfajores, biscotti di farina e amido di mais ripieni.
Paragonandolo a qualcosa di italiano, si potrebbe dire che il dulce de leche è l’equivalente della Nutella, uno di quei sapori che richiama l’infanzia e le tradizioni familiari. A me è piaciuto un sacco perché sono golosa di dolci e questo è veramente tanto dolce!

6. I baci sulla guancia
Il tipico saluto argentino prevede di baciarsi sulle guance anche tra perfetti sconosciuti. Fin qui niente di particolarmente strano provenendo da una cultura aperta come quella italiana, ma la difficoltà nel salutare un argentino sta nell’indovinare la direzione dei baci: mentre noi partiamo dalla guancia sinistra, in Argentina si bacia prima sulla guancia destra… l’imbarazzo per i baci in bocca sfiorati è all’ordine del giorno!
7. File ordinate per prendere il bus
A Buenos Aires può capitare di vedere lunghe file di persone disposte in ordine e a distanza una dall’altra in corrispondenza delle fermate degli autobus. Niente di strano: in Argentina la salita sull’autobus è regolata dall’arrivo alla fermata: chi prima arriva, prima sale.
Niente resse, niente persone maleducate saltano la fila: si aspetta ordinatamente il proprio turno e si sale come persone civili: ah, che sogno! Inoltre tutti pagano il biglietto (molto economico) e l’autista o il controllore stanno attenti a questo aspetto.

8. Bottiglia di plastica sulle macchine
A Buenos Aires dovevamo fare un’ora di autobus ogni giorno per raggiungere il centro da casa di mio cugino, quindi ho avuto un sacco di tempo per osservare la città fuori dal finestrino. C’era una cosa che non riuscivo a interpretare e che vedevo spesso: delle bottiglie di plastica o flaconi vuoti di detersivo appoggiate sopra le macchine.
Ho chiesto lumi per capirne il significato e sapete cosa mi è stato risposto? Che un flacone di detersivo sul tetto indica che la macchina è in vendita! Un modo semplice per iniziare le trattative di compravendita.
9. Bidet
Diciamo la verità: quanto ci manca il bidet in giro per il mondo? 😀 Scoprire che in Argentina tutti gli alloggi e gli hotel hanno il bidet è stata una rivelazione. Attenzione però!
Il bidet in Argentina è diverso dal nostro e ha una funzionalità in più: uno spruzzino alla base della ceramica, da azionare con una terza manopola che fa partire uno spruzzo direzionato. Mi raccomando: assicuratevi di essere seduti prima di accenderlo perché schizzarsi la faccia mentre si cerca di capire come funziona è un attimo!

10. Il tango
Prima di partire per l’Argentina avevo visto decine e decine di foto dedicate al tango e mi aspettavo dii vederlo ovunque per le strade, come una cosa data per scontata. Mi sbagliavo, o meglio, ero vittima dello stereotipo per cui in Italia un turista potrebbe aspettarsi di vedere le persone suonare il mandolino o guidare gondole.
Durante il nostro soggiorno abbiamo visto solo una coppia ballare nel quartiere di San Telmo durante il giorno della Feria e palesemente a scopo turistico; inoltre abbiamo fatto una cena tipica con tanto di tango ballato tra una portata e l’altra.
Insomma, per quanto sia una danza nata tra le strade di Buenos Aires e sprigioni ancora fascino e sensualità, non aspettatevi di trovarlo per strada come una cosa usuale. Possiamo ancora affermare che sia un simbolo della cultura argentina, ma non fatevi aspettative sul trovarlo in ogni angolo in maniera spontanea.

Spero che questo post vi abbia raccontato qualcosa in più sull’Argentina! Se siete interessati a questa destinazione, vi consiglio la lettura di questi post: