Di mele ed altri frutti

Pubblicato il 17 Ottobre 2012

Scritto da Serena Puosi

Categorie: Italia

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In qualsiasi posto vada cerco l’acqua come un rabdomante, ho bisogno di spazi aperti e salmastro in gola. Devo avere davanti una distesa d’acqua per non sentirmi soffocare, per non sentirmi oppressa, da cosa non lo so.

Sarà il discorso che l’essere stanziale mi angoscia e al tempo stesso mi attrae, come tutte le cose che spaventano, come la voglia dei bambini di mettere la mano su una fiamma accesa.

Sarà che al mare ci sono nata e già a venti giorni di vita ero sotto un ombrellone, sarà che le mie origini sono lì, in quel mare che prende le sfumature del piombo sul far della sera. Sarà che mi sento in balìa delle onde e uno sguardo oltre l’orizzonte aiuta a sognare futuri possibili e a sfiorarli sulle ali di un gabbiano.

Per questo non avevo la pretesa di trovarmi bene in mezzo alle montagne del Trentino, pesce fuor d’acqua a dar colpi di coda alle giornate, spersa come le rondini che non sanno quale stagione inseguire. È quel logoro e riciclato fatto delle aspettative, che se sono alte deludono e se sono basse ci lasciano attoniti di fronte a bellezze inaspettate.

Viaggiare è sì scoprire posti nuovi, ma anche e soprattutto incrociare destini e rivalutare la propria vita con un’altra prospettiva, arricchita da esperienze che non pensavi di fare. È viaggiando col cuore disposto ad accogliere che incontri Maria che sforna torte come fossero i suoi figli a doverle mangiare, è muovendosi che scambi sorrisi con persone simili a te, è sedendosi alla stessa mensa che allontani i crucci del mondo davanti a una polenta fumante, è infilandosi tra le rocce umide di un canyon che trovi il conforto di un abbraccio di un amico.

È come varcare la linea delle regioni inventata dagli uomini e inebriarsi del profumo dei meleti, come assaggiare dubbiosa una ricotta di latte munto in mattinata e desiderarne ancora.

Come cercare l’altra metà della mela nei cinque continenti e sorprendersi quando capisci che è proprio lì, accanto a te.

Ringrazio dell’invito in Trentino:

  • Alessandra e Claudia di ATComuncazione per l’invito e per essere state così simpatiche e disponibili.
  • Maria e Rosario dell’Agritur Primo Sole di Mechel, frazione di Cles, premurosi e gentili in ogni istante. Per informazioni tecniche leggete il post di Chiara.

Saluto i miei compagni di viaggio (e loro accompagnatori!):

Per una narrazione degli eventi cercate l’hashtag #pomariavaldinon

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