Come vi avevo detto un po’ di tempo fa, ho deciso di recuperare a poco a poco viaggi passati affinché non vadano persi nell’oblio del tempo. Mi sono accorta, infatti, che senza un racconto e delle foto di supporto tendono a svanire nei ricordi, andandosi a confondere in un grande calderone che aspetta solo di essere scoperchiato.
Eccomi qui oggi a tirare fuori dal vaso di Pandora un viaggio a Fuerteventura fatto nel 2007, quando l’incoscienza dei miei vent’anni mi faceva partire con altre dieci persone e dormire su un pavimento per una settimana di fila senza battere ciglio. Nel 2007 non c’era ancora il volo diretto per le Canarie da Pisa, così, oltre ad accamparci in casa di un nostro amico con sacco a pelo e stuoino, ci accasciammo anche negli aeroporti di mezza Europa con quella nonchalance che ormai, ahimè, non mi viene più così naturale.
La scusa del viaggio era andare a trovare amici che avevano intrapreso un’esperienza lavorativa all’estero per un paio di anni: potevamo noi, giovani squattrinati universitari, lasciarci sfuggire una occasione così ghiotta? A quell’epoca, però, il mio modo di viaggiare era molto diverso da adesso: niente piani maniacalmente precisi, niente informazioni preliminari, solo una grande sete di scoperta che aveva bisogno di essere assecondata.
Questo modo di viaggiare aveva dei vantaggi sostanziali: la totale assenza di aspettative e un occhio sempre pronto a cogliere aspetti imprevisti con gioia e non con timore. È così che mi sono approcciata all’isola del vento: come un contenitore vuoto pronto a essere ricolmato. A ragion del vero devo dire che, col senno di poi, solo un incosciente può atterrare a Puerto del Rosario a Fuerteventura senza paura, perché quella planata finale a pelo d’acqua è a tutt’oggi una delle cose più matte che possa ricordare di aver fatto.
Una volta atterrati, però, Fuerteventura è stata una continua scoperta e ripensandoci direi che è la patria degli elementi naturali: aria, acqua, terra e fuoco si mescolano, si fondono, danzano per farti sentire parte della natura e dell’Universo. Ecco quindi cosa non lasciarsi scappare a Fuerteventura.
Cosa vedere a Fuerteventura
Fuerteventura si trova a un centinaio di chilometri dalla costa africana all’altezza del deserto del Sahara e per grandezza è la seconda isola delle Canarie. L’offerta è più che altro costituita da spiagge (di cui Fuerte, come la chiamano amichevolmente gli abitanti, può vantarsi di detenere il record in tutte le Canarie), ma vi propongo anche qualche perla che forse non tutti conosceranno.
Una caratteristica dell’isola è di non annoiare mai il viaggiatore: i paesaggi sono variegati e le spiagge variano da quelle bianche di sabbia finissima a quelle nere e rocciose di origine vulcanica.
Playa de Garcey
Playa de Garcey è in assoluto la mia spiaggia preferita dell’isola, caratterizzata da un lunghissimo lembo di sabbia nera ma soprattutto da un relitto di una nave a pochi metri dalla riva. Facendo attenzione, quindi, si può nuotare nei pressi del relitto osservando la fauna marina che vi si è insediata negli anni.
Corralejo
Se quello che cercare sull’isola è la movida dovete andare a Corralejo, nella parte nord dell’isola. Qui troverete una via principale piena zeppa di locali notturni: bar, ristoranti e discoteche per tutti i gusti e tasche. Chissà se è ancora di moda l’usanza dei chupitos in tutti questi locali! Oltre ai locali, Corralejo è conosciuta per le sue spiagge bianche con enormi dune che sono il set perfetto per qualche scatto indimenticabile.
Museo del Sale
Se doveste beccare una giornata di brutto tempo, potreste dedicarvi a passatempi più culturali e recarvi a fare una visita al museo del sale alle antiche saline del Carmen. Il museo adiacente alle saline mostra la cultura del sale e il commercio che ne è scaturito per l’isola. Qui c’è anche lo scheletro di un cetaceo gigante che fa veramente impressione!
Casa Museo di Miguel de Unamuno
Lo scrittore Miguel de Unamuno (che forse in pochi conoscono ma a cui sono particolarmente legata perché uno dei suoi libri fu l’oggetto della mia tesina per l’esame di quinta superiore) instaurò con Fuerteventura un rapporto speciale e alla casa museo potete trovare oggetti a lui appartenuti e testi scritti di suo pugno. La casa si trova ad Antigua, nel centro dell’isola, luogo in cui si trovano anche dei mulini e la Chiesa di Nuestra Senora de Antigua.
Cosa fare a Fuerteventura
Sport: surf, kitesurf, snorkeling, ecc.
Fuerteventura è la patria degli sportivi, in particolare di chi ama il surf, il kitesurf e lo snorkeling. Capirete bene che con tutto quel vento e quel mare da sogno il surf è perfetto da praticare e ci sono diverse scuole e molte possibilità di noleggio dell’attrezzatura. Lo stesso vale per il kitesurf e tutti gli sport acquatici che coinvolgono anche il vento.
Per lo snorkeling c’è poco da dire: indossate pinne, maschera e boccaglio e avventuratevi in quel mare dai colori incredibili alla ricerca dei pesci più belli. Non ci sarà la barriera corallina, ma è veramente incantevole e non ne rimarrete delusi.
In bici o in giro con l’auto
Un’altra cosa da fare è girare per l’isola con la bici o con un’auto. La bici ve la consiglio solo se siete molto allenati, perché tra il caldo e i saliscendi c’è da restarci secchi! Noi noleggiammo una macchina e fu molto bello addentrarsi nell’isola più selvaggia delle Canarie scoprendo a ogni curva nuovi paesaggi. La natura è ancora incontaminata e si aprono scorci stile Gran Canyon o scogliere a picco sul mare a distanza di pochi chilometri.
Altre idee
Attività da fare a Fuerteventura
L’origine del nome Fuerteventura
L’origine del nome Fuerteventura costituisce ancora oggi un mistero. Potrebbe sembrare scontato che si riferisca all’elemento più caratterizzante dell’isola, il vento forte che sferza senza tregua. Ma c’è un’altra ipotesi non accreditata ma decisamente ricca di fascino che è quella che vede protagonista il conquistatore francese Jean de Bethencourt, il quale pare che, sbarcato sull’isola nel 1405 abbia esclamato “Que fuerte aventure!” (“Che grande avventura!”). Rimarremo anche noi col dubbio, ma una cosa certa è che il vento non manca e ve ne accorgerete ben presto se deciderete di passare alcuni giorni sull’isola.
Dove dormire a Fuerteventura
Non credo che tutti voi abbiate un amico espatriato a Fuerteventura per lavoro e pronto a ospitarvi nel corridoio col sacco a pelo, e io stessa, se dovessi tornare alle Canarie oggi, sceglierei piuttosto un po’ più di comodità per godermi appieno l’isola (ma anche un po’ di sano, meritato riposo!).
Per capire qual è la zona migliore per alloggiare a Fuerteventura dobbiamo analizzare tanti fattori: il periodo del soggiorno, lo stile del viaggio e, non ultime, le vostre preferenze. Qui sotto vi metto le varie zone con i link a Booking:
- Corralejo è la zona più animata, perfetta per un viaggio tipo il mio (giovani squattrinati!)
- El Cotillo è una zona tranquilla con bellissime spiagge
- Lajares è in un’ottima posizione e ha delle belle atmosfere
- Caleta de Fuste è ideale per le famiglie e una zona molto turistica
- Costa Calma: qui si trovano alcune delle spiagge più belle dell’isola nella zona di Sotavento
- Morro del Jable: può essere la base perfetta per visitare il sud dell’isola
Ho inserito Fuerteventura nella lista dei posti adatti per un Capodanno al caldo.
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2 commenti
danila
Ma ciao carissima,
Ho appena scoperto il tuo profilo IG e sono corsa a leggere il tuo blog!
Ti dirò che non sei l’unica a partire cosi un po a caso! È quello che piace fare anche a me… tanto se non lo si fa a 20 anni non lo si fa piu.
E per l’appunto a fine settembre andremo a trovare un amico che lavora li e ci accamperemo da lui!!
Mi piace molto come scrivi 🙂
A presto. Danila
Mercoledì
Ciao Danila,
che bello trovarsi! Mi fa piacere tu sia passata di qua e tu condivida con me questi viaggi un po’ a caso, un po’ per gioco. Ma tutto è scoperta e vale la pena di essere vissuto! A presto!