Non sarebbe belloNon farci più del maleNon sarebbe eroicoNon essere degli eroiNon sarebbe stranoEssere più leggeriE non aver pauraSe capitasse a noiAfterhours – Riprendere Berlino
Di tutte le mete che avevo annotato nella mente da anni, Berlino era in cima alla lista. Poi si sa come vanno le cose, per una ragione o l’altra non parti e la meta tanto desiderata rimane un insieme di informazioni slegate che hai assemblato negli anni, senza che un filo logico o un riscontro concreto che te ne dia conferma o smentita. Invece stavolta sono partita, si vede era così che doveva andare. E adesso è arrivato uno dei momenti che più amo della vacanza, quello di fare i conti con ciò che avevo pensato e ciò che realmente è stato. Questa è la mia Berlino.
La prima impressione che ho avuto della città mi ha lasciata un po’ spiazzata: Berlino è tutta in divenire, con cantieri aperti che sembrano procedere alla velocità della luce; Berlino non ha un centro che possa definirsi tale o meglio, ci sono più centri e anche la famosa Alexanderplatz mi ha fatto pronunciare a mezza voce “Tutto qua?”. Tutto è grande e arioso, tutto sembra scorrere per la sua strada. Lo Spree, il fiume placido che attraversa la città, non ha la stessa fama della Senna o del Tamigi; la torre della televisione non è certo la Torre Eiffel o la Torre di Pisa. Eppure Berlino mi ha conquistata giorno per giorno, lenta come quei corteggiamenti subdoli di una che sa come prenderti. E ti prende eccome.
Come ogni partenza, anche questa era stata preparata con cura: ho studiato gli itinerari, chiesto a chiunque ci fosse stato prima di me cosa non dovevo assolutamente perdere. Poi ho fatto la cosa più sensata di tutte: ho girato la città a caso, camminando senza meta, scoprendo angoli di mondo solo sognati, finalmente assaporati. Da quando ho cominciato a viaggiare così non ho avuto nessun peso sulle spalle e sul cuore, mi sono data in pasto alla città consumando le suole, respirandone le vite.
Si dice di molte città, ma mai come per Berlino credo che sia giusta la definizione che la vede dai mille volti, eclettica e adatta a ogni tasca, a ogni bagaglio culturale, a ogni sensibilità. Godo del sapermi in mezzo a un sacco di persone che non mi conoscono e non mi salutano per strada, poter essere uno, nessuno, centomila. Gioisco nel vedere uomini e donne dai volti rilassati, tanti pancioni e tanti bimbi piccoli. Mi piace pensare che i berlinesi siano felici nonostante l’inverno infinito, che sappiano trovare ognuno il proprio spazio in un paese che accetta e aiuta gli immigrati. Non so se veramente sia così, ma questa è l’impressione che ho avuto.
5 commenti
Claudia Moreschi
Vero, è successa la stessa cosa anche a me! Arrivi e ti dici “Tutto qui?” ma poi giorno dopo giorno Berlino comincia a parlarti.. e a emozionarti!
Mercoledì
Sono contenta di condividere con te questa impressione! Ho capito che Berlino non stupisce a un primo impatto, ma a poco a poco, ed è bello così. Ho voglia di tornarci!
Mercoledì
@silvia: c’è molta vita e molta linfa che scorre a Berlino! Mi è piaciuto questo eterno divenire e ancor più il fatto che mi è sembrato un normale scorrere delle cose, per questo placida, perché evolve con naturalezza. Molti mi hanno detto che la trovano ansiogena, sarà che con l’ansia ci convivo abbastanza pacificamente che alla fine non mi ha fatto effetto! 🙂
@personne: le aspettative fregano ma l’importante è ridimensionarle in base ai nostri gusti. Tornaci senza compagni di classe vocianti, forse ne cogli meglio l’essenza! 🙂
Grazie per i vostri commenti, è sempre una gioia leggerli!
Personne (semplicementeBi)
Tutti mi hanno sempre parlato di Berlino come di un posto stupefacente, unico e magnifico. Ho aspettato per anni di poterla visitare e quando alla fine ci sono stata non mi ha fatto chissà che impressione…troppe aspettative?! Poi sarà che era l’anno dei mondiali e i miei compagni di viaggio mi hanno costretta a vedere TUTTE le partite (a me, che odio il calcio profondamente!), e in ristoranti italiani…forse dovrei tornarci con un altro spirito!
silvia - idiaridellalambretta
ahah vero che a berlino sembra che chiunque sui 30-35 abbia un pancione o spinga un passeggino?!
io ci sono stata un pao di volte finora, e tutto mi è sembrato così cangiante da non aver colto nessun genius loci di questa città.
interessante che tu la definisca placida, mai mi sarebbe venuto in mente!
monumentale sì, all’avanguardia, creativa, giovane, fredda, e per me pure vagamente ansiogena..