Ho pensato a lungo se scrivere o meno questo post, non tanto perché il giro a Castelluccio di Norcia non valga la pena di essere raccontato, quanto perché pensare è l’attività che mi riesce più facilmente mentre passo le ore ad allattare e intrattenere mia figlia di tre mesi. La gestione di un neonato succhia molte più energie di quanto si riesca a immaginare e ogni cosa passa in secondo piano: trovare il tempo per scrivere e pubblicare un post è facile come vincere un terno al lotto.
Per darvi un’idea, ho iniziato questo post un paio di settimane fa, aggiungendo un giorno una foto, il giorno dopo un paragrafo, in un insieme di tempi spezzettati e ripensamenti che alla fine non so nemmeno ritrovare il bandolo della matassa. Sono rimasti indietro due o tre post che spero di riuscire a scrivere e inoltre fa sempre capolino la subdola idea che non ha senso riempire la rete di altre parole e bit. Poi però subentra la voglia di mandare avanti il blog, di condividere, di fissare nero su bianco un viaggio che altrimenti potrebbe sfumare nella memoria e allora eccomi qui, in ritardo, con questa esperienza da raccontare.
Per una volta saranno più immagini e meno parole, riduco tutto all’essenziale, lascio che a parlare siano i colori di questo posto che sembra uscito dalla mente creativa di un pittore particolarmente estroso. È nato proprio così il desiderio di fare questo viaggio: vedendo le foto di quell’arcobaleno di colori incredibili che sembrano messi lì apposta per essere immortalati. E ogni volta che desidero vedere con i miei occhi un posto che ho visto in un’immagine penso a quei luoghi in cui è vietato fare foto… ma questo è un altro discorso!
Informandomi da chi c’era già stato, sapevo che il periodo della fioritura varia da fine maggio a metà luglio, garantendo ogni giorno una tavolozza con sfumature diverse: c’è un periodo in cui prevalgono i rossi, i gialli, i verdi o i viola, a seconda dei tempi di fioritura delle varie specie di fiori. Si trovano papaveri, narcisi, ranuncoli, violette, asfodeli, viole, trifogli e le caratteristiche lenticchie coltivate a Castelluccio e tipiche di questa zona (provatele con sedano, aglio e olio: super approvate!).
La fioritura a Castelluccio di Norcia, anche chiamata “Fiorita”, non è tutti gli anni uguale: un anno prevale un colore, un anno un altro e soprattutto non è possibile prevederne l’andatura. Inoltre, non si concentra in pochi giorni ma il paesaggio cambia di giorno in giorno. Tutto questo dipende dall’andamento climatico della stagione, ed è quindi la natura che decide quando tramutare quei verdi pascoli del Pian Grande in un caleidoscopio di colori.
Per darvi alcune coordinate spaziali dovete collocarvi nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nel cuore della Valnerina (zona di cui vi ho già parlato, ricordate il post sulla Cascata delle Marmore?). Ci troviamo a 1452 metri s.l.m. in un altipiano di 15 km² la cui vista mi ha impressionato dall’alto del passo montano provenendo da Norcia. L’altopiano è diviso in tre spazi – Pian Grande, Pian Piccolo e Pian Perduto – e tutto intorno i Monti Sibillini a fare da cornice con il Monte Vettore a svettare.
Il paese di Castelluccio di Norcia sorge abbarbicato su un colle al lato dei campi e si popola specialmente nel periodo della fioritura. È veramente un paesino minuscolo, si gira a piedi in poco tempo passando accanto a botteghe e ristori per i suoi vicoli stretti e ripidi la cui conquista, però, vale tutta la fatica: sotto di voi quei campi colorati fanno bella mostra di se in tutto il loro splendore.
Nel periodo della fioritura Castelluccio di Norcia è il paradiso di fotografi e fotoamatori, diventando quindi molto trafficato e affollato tanto che vengono organizzati dei parcheggi a pagamento lungo i campi, per evitare che gli automobilisti sostino lungo la strada. Rassegnatevi a fare lo slalom tra le macchine fotografiche e non calpestate i campi con i fiori per non rovinarli (sono comunque transennati).
Anche stavolta ho scritto fin troppo, vi lascio con le foto e alcune informazioni pratiche su come raggiungere Castelluccio e dove dormire in fondo al post.
Come raggiungere Castelluccio di Norcia
La prima cosa da sapere è che Norcia e Castelluccio di Norcia – che pure è una frazione della cittadina umbra – non sono vicine come il nome lascerebbe immaginare, ma distano una trentina di chilometri costituiti da curve scoscese e viste mozzafiato (ma se guidate non lasciatevi distrarre!). Da Norcia ci sono le indicazioni sui cartelli stradali, non potete sbagliarvi. Arrivando dalla Toscana, il percorso da fare per raggiungere Norcia e poi Castelluccio è l’autostrada A1 con uscita a Valdichiana/Bettolle/Sinalunga e da lì seguire per Perugia e poi Spoleto. Una volta superata Spoleto seguite i cartelli per Norcia/Cascia.
Su segnalazione di una lettrice del blog, aggiungo che per chi viene da Perugia, prima di arrivare a Spoleto, c’è un’uscita che si chiama Egi e molto vicina c’è l’uscita Norcia: una lunga galleria fa evitare un po’ di curve.
Dove dormire a Castelluccio di Norcia
Quando siamo andati noi nel 2016 abbiamo dormito al B&B di un’amica ma purtroppo il terremoto l’ha distrutto. Era l’ Affittacamere Lo Sguardo sul Piangrande e questa era la Pagina Facebook.
In alternativa vi suggerisco di cercare qualcosa seguendo questo link per gli alloggi a Norcia.
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4 commenti
Serena
*pupetta ahahah
Mercoledì
anche lupetta non era male! 😀
Serena
Nununu il web ha bisogno del tuo blog e delle tue parole!!!Non smettere!!scrivi meno, trova il tuo ritmo con la lupetta ma non smettere a meno che non sia un tuo vero desiderio!tutto il resto di risolve ? foto meravigliose!!baciooo
Mercoledì
Grazie Sere! :*
In effetti non so se riuscirei a smettere, credo proprio di no, però è sempre più difficile trovare il tempo per tutto!