Se c’è una cosa che ho capito col tempo è che prima di scrivere qualcosa di un nuovo posto devo prima rielaborarlo e ripensarlo a freddo, lontano dal vissuto del momento, nel silenzio della mia casa. Stavolta però ho voluto fare un esperimento, ho voluto condividere giorno per giorno le sensazioni dettate dall’euforia del qui e ora per fermare nero su bianco qualcosa che avevo paura svanisse. Questa pratica mi è risultata subito divertente e ho portato avanti il diario per i 4 giorni pieni di viaggio a Gozo e Malta. Quello che leggete qui sotto è il risultato di questo esperimento e contiene piccoli momenti e considerazioni a mo’ di elenco, proprio come se volessi appuntare degli aneddoti e pensieri fugaci, senza montature, senza abbellimenti.
21 settembre: Oggi vi saluto da qui: Gozo #MaltaIsMore
Cosa ho capito in queste prime ore sull’isola dell’arcipelago maltese:
- Ascoltare i maltesi che parlano è qualcosa di affascinante e alienante allo stesso tempo: in una frase c’è un po’ di inglese, assonanze con l’italiano e suoni incomprensibili alieni;
- Il mare ha delle sfumature che non ho mai visto in vita mia, qualcosa che passa dal cristallino al lapislazzuli nel giro di 2 metri;
- Fare i tour essendo l’unica italiana del gruppo mi fa sentire come una privilegiata ad ogni loro “wow” di fronte a tutto ciò che è parte della nostra madrepatria, e io vorrei che queste espressioni di amore e trasporto per il nostro paese fossero condivise anche da noi, che invece ci piangiamo addosso e non ci rendiamo conto di tutta la bellezza che abbiamo;
- Mi hanno offerto un timballo di riso e cervello e del coniglio per colazione… mi stavo per sentire male, però poi ho capito che il cibo qui ha un’offerta più ampia di questa;
- Qui nessuno chiude a chiave la porta di casa, tutti sono rilassati e tranquilli: proprio quello che mi ci voleva dopo 2 ore di kayak in cui ho pensato di morire di insolazione e stenti.
A domani!

22 settembre: Anche oggi vi saluto da Gozo, la sorella minore di Malta.
Cose che ho imparato oggi:
- Ho fatto un trekking di qualche chilometro partendo all’alba e ho pensato che andrebbe fatto non dico tutte le mattine, ma almeno qualche volta alla settimana: in questo modo la giornata sembra infinita e ci si sente bene anche mentalmente (mens sana in corpore sano… che novità eh!);
- Quando viaggio mi sembra tutto più semplice: semplice la burocrazia, semplice l’organizzazione, semplice trovare qualcuno che dia una mano anche senza niente in cambio. È così perché in viaggio siamo più rilassati o perché a casa riusciamo sempre a complicare tutto, immersi come siamo nelle sfide quotidiane?
- Abbiamo mangiato all’aperto, in un bar qualsiasi in una piazza qualsiasi. La cameriera era sorridente e disponibile, ci sorrideva, prestava attenzione alle nostre esigenze, ci ringraziava. Solo alla fine abbiamo detto che eravamo blogger e che avremmo parlato di quel posto. Ho immaginato la stessa scena a Viareggio, dove probabilmente il cameriere a fine stagione ci avrebbe trattato con sufficienza e alla dichiarazione “siamo blogger” avrebbe fatto una faccia da mucca che fissa il treno;
- Siamo andati in barca tra Gozo e Comino passando per la baia dove Brad Pitt (e Angelina Jolie) stanno filmando e nonostante non abbia visto quel gran pezzo di gnocco, sono la persona più felice del mondo perché ho riscoperto la bellezza della navigazione, degli schizzi che ti bagnano a tradimento e della potenza del mare. Mio nonno paterno era un lupo di mare e mi è sembrato in qualche modo di ritrovare le mie radici e di sentirmi vicina al suo mondo che purtroppo ho conosciuto per pochi anni.
- Tra le campagne brulle, le scogliere a picco sul mare, un buon vino maltese, una risata salmastrosa mancava sempre il più e il meglio. Eh sì, cambiano le priorità nel corso degli anni, e a questo punto credo di aver capito cosa – o meglio chi – mi rende felice. La felicità è reale solo quando è condivisa.

23 settembre: Oggi vi saluto da qui: La Valletta – Malta
Un sacco di persone mi scrivono per dirmi che faccio un lavoro bellissimo e non posso dar loro torto. Per questo da ogni esperienza cerco di trarre il meglio e di estrapolare qualche insegnamento per il futuro. Per esempio:
- Per raggiungere La Valletta da Gozo bisogna pianificare il viaggio facendo combaciare gli orari dei traghetti con i trasporti locali. Non sempre è facile perché non bisogna mai dimenticarsi che siamo nella parte sud d’Europa e questo, in generale, non è certo sinonimo di efficienza. Però, mentre alcuni miei compagni di viaggio si disperavano per un ritardo di 7 minuti del bus, è stato facile trovare una persona che ci portasse in macchina dove volevamo andare, stravolgendo i programmi militari degli altri e offrendo a me un’esperienza da ricordare e un contatto umano più importante del ritardo fisiologico di un mezzo;
- Non avevo letto quasi niente su La Valletta prima di arrivare perché volevo che mi stupisse e mi lasciasse un’impressione non filtrata dai commenti di altre persone. L’ho trovata viva, molto improntata al turismo ma allo stesso tempo ancorata al passato, mi ha ricordato Trapani, Genova, nelle scalinate Lisbona, e nonostante questo mix esplosivo mi è sembrata unica e accogliente;
- Vedere due quadri di Caravaggio – La Decollazione di San Giovanni Battista e San Girolamo – mi ha fatto sentire l’orgoglio di essere italiana (perlomeno a dipingere quadri siamo bravi);
- Siamo andati a cena in un ristorante veramente elegante, uno di quelli con le sedie foderate di stoffa e separé tra un tavolo e l’altro. Anche il menù era molto ricercato, ma non ce l’ho proprio fatta a prendere le “linguini” zucchine e gamberi: sull’esportazione della lingua abbiamo ancora molto da lavorare;
- Questa full immersion nell’inglese mi sta dando grandi soddisfazioni a livello di conversazione e alcuni maltesi stentano a riconoscere la mia nazionalità. Questo è molto gratificante e mi ricorda che le lingue vanno mantenute vive e che per impararle bene bisogna viaggiare (ogni scusa è buona).

24 settembre: Oggi vi saluto da qui: Mdina – Malta
Questa è la mia ultima notte nell’arcipelago maltese, la stanchezza si fa sentire e il pensiero del pick up alle 6.45 dovrebbe spingermi subito a letto, ma ormai questa tradizione ha preso piede e devo dire che ci sto prendendo gusto. Come tutte le belle cose, anche questa esperienza ha una fine, ma non voglio rinunciare a mettere nero su bianco il mio ultimo flusso di coscienza maltese:
- Una delle prime cose che ho fatto stamani è stata leggere un diario di viaggio a Malta. Fino ad oggi avevo vissuto l’arcipelago così come veniva, senza leggere quasi niente prima per non avere un’idea viziata del mio soggiorno. Oggi invece, essendo l’ultimo giorno qui, volevo sfruttare al meglio ogni momento e mi sono fatta ispirare dalle parole di una persona che leggo sempre volentieri. Ho provato per una volta a stare dall’altra parte della barricata ed è stato bellissimo vivere delle sensazioni attraverso le parole di altri. Spero che succeda la stessa cosa anche a chi legge il mio blog;
- Dopo i primi, maldestri contatti con tutti coloro coi quali dovevamo concordare un prezzo come per esempio i tassisti, c’è sempre un momento in cui chi riceve i soldi è scontento perché avrà meno di quanto si aspettava e chi paga è insoddisfatto per non aver portato avanti la trattativa fino allo sfinimento. Dopo questo stallo c’è sempre una domanda personale o una battuta che riporta il contatto sul lato umano ed è la parte del viaggio che preferisco, quando si esce dai ruoli e si è semplicemente umani;
- Mdina, l’antica capitale di Malta, è stata la ciliegina sulla torta di questo viaggio. Le mura spesse, i vicoli contorti, i palazzi signorili, i dettagli che fanno la differenza hanno reso questo posto uno dei più belli che abbia visto in questi giorni, complice anche il fatto che per essere raggiunta da Gozo necessita di uno spostamento non proprio agile ed ho quindi assaporato il sapore della conquista e dell’esplorazione;
- Questo non è un grande periodo per me nei confronti del cibo: sono sempre stata una gran curiosa e mi piace provare di tutto quando si tratta di nuove cucine, ma dopo il viaggio in India c’è qualcosa che è cambiato e molti cibi non mi vanno più. Trovare cibi appetitosi non mi risulta più così facile, ma a Malta ho scoperto grazie al suggerimento di un amico i pastizzi ed è stato amore a prima vista;
- Da grande voglio continuare a fare questo finché non sarò stanca di viaggiare. Quindi, probabilmente, per sempre.

Presto vi parlerò di destinazioni e informazioni pratiche che ho avuto modo di apprendere durante l’esperienza maltese con Blog Island. Nel frattempo online trovate tutto sotto l’hashtag #MaltaIsMore e vi invito a consultare il sito ufficiale di Visit Malta.
4 commenti
donatella
parto il 21 x Gozo, poi ti scrivo e condivido le sensazioni. Grazie per le splendide osservazioni!
Mercoledì
Grazie a te Donatella!
Fammi sapere come ti sei trovata!
Viaggio AnimaMente
Grazie per questo diario giornaliero cara Serena. Tramite queste parole la mia voglia di andare a Malta si è triplicata! Non vedo l’ora di essere sull’isola *_*
Mercoledì
Bellezza, vedrai che anche per te Malta riserverà le sue migliori sfumature!
Ognuno la vive a modo suo, ma ho capito che queste isole sanno conquistare tutti i viaggiatori!