Cose belle

#NeVadoFiero, 3 azioni quotidiane di cui vado fiera

Da qualche giorno gira in Rete un hashtag che mi ha incuriosita subito. Se non avete ancora sentito parlare di #NeVadoFiero potete leggervi il post di Stefania di Diqua&Dilà, dove spiega come le è venuta l’idea e dove nomina tre persone per continuare la catena.

In pratica l’intento di #NeVadoFiero è mettere in risalto le cose che ci rendono orgogliosi nel nostro quotidiano, piccole azioni che ci fanno sentire persone migliori. L’idea è interessante e porta il buonumore alle stelle a costo zero, però devo ammettere che ho anche pensato che rimanere “incastrata” in questa catena sarebbe stato per me problematico per una serie di motivi tra cui l’estrema difficoltà che ho nel dare valore a ciò che faccio, il prurito che mi fanno venire le catene di Sant’Antonio e il timore di essere poco originale. Alla fine è arrivato il post di Enrico di Bassa Velocità e sono rimasta fregata! 😀

Eccomi qui, quindi, a raccontarvi i miei tre punti di #NeVadoFiero per non interrompere la catena e a nominare altre tre persone che mi vorranno molto bene! 😉 Essendo nata libera e professando la facoltà di espressione di qualsivoglia pensiero, ho dovuto storpiare un pochino il gioco, scovando motivi di orgoglio non tanto in azioni quotidiane quanto in avvenimenti legati ai viaggi.

#NeVadoFiero

1. Il viaggio a Sarajevo con gli scout

Quando avevo 19 anni ho vissuto una delle esperienze più intense che una ragazza in crescita possa desiderare. Col mio reparto scout, infatti, ci siamo preparati per un anno ad affrontare una decina di giorni in un campo di servizio a Sarajevo, Bosnia Herzegovina. Dovevamo alloggiare in una scuola della parte serba della città (quella più problematica, con più tensioni etniche) e istituire una sorta di campo scuola spiegandoci col linguaggio internazionale del sorriso e della devozione per il servizio e la disponibilità nei confronti di sconosciuti. Inoltre, dopo aver fatto giocare i bambini, ci spostavamo solo ed esclusivamente in bicicletta (che poi abbiamo donato agli abitanti della città) per uno stile di vita sostenibile ed ecologico. È stato fantastico e la città mi si è appiccicata addosso senza abbandonarmi nemmeno un giorno della mia vita. Ho imparato tanto da questa esperienza, tra cui il rispetto di idee completamente diverse dalle mie, la compassione in senso latino del termine e frasi da paese ferito da una guerra così recente come “Fucking propaganda!”, che Sasha, un ragazzo bosniaco, soleva gridare al termine di ogni discorso. Ne vado fiera.

2. La zingarata in Croazia a 20 anni

La libertà dei 20 anni per me ha il sapore di un viaggio on the road con la mia migliore amica in sella a una Fiat Panda gialla. Partite alla fine di un movimentato agosto con un’unica raccomandazione in tasca (“Fermatevi almeno ogni tre ore sennò fondete il motore”), siamo sbarcate nell’isola più remota della Croazia guidate dal caso. Non avevamo cartine, meta, soldi. In pratica due sciagurate allo sbaraglio. Ma quanto abbiamo imparato da questa esperienza! Per esempio che se sei in una località di mare, piove dieci giorni di fila e sei in tenda non è il massimo della vita. Ma noi eravamo felici così e avevamo allestito un accampamento degno della più attrezzata tribù zingara. Adesso la mia amica è sposata e anche io ho trovato pace, ma le ho strappato la promessa di almeno un viaggetto all’anno tra donne, senza uomini intorno. Ne vado fiera.

3. Il viaggio “da grandi” a New York con la famiglia

Mia sorella ed io abbiamo avuto la fortuna di avere dei genitori che ci hanno sempre fatto viaggiare. Ogni estate una meta diversa, l’Italia esplorata in ogni angolo e qualche incursione all’estero che molto probabilmente ha giocato a favore del mio amore per le lingue straniere. Poi, come è comune che accada, a un certo punto non mi andava più di andare in vacanza coi miei e semplicemente ho smesso (perdendomi, accidenti a me, viaggi fantastici come l’Egitto). Poi mi sono laureata e ho pensato che sarebbe stato bellissimo fare di nuovo un viaggio insieme, noi 4 come quando eravamo piccole. Siamo andati a New York e alle cascate del Niagara. Siamo stati benissimo e quel tempo passato insieme non ce lo porterà mai via nessuno. Vado molto fiera della mia famiglia e ci siamo strappati la promessa di un travel dream bello grande non appena mio padre andrà in pensione (allargato alla persona di cui vado più fiera nella mia vita).

Adesso è il momento delle nomination. Siccome ho parlato degli scout, nomino tre blogger appartenenti a questa cricca e che leggo sempre volentieri:

  • Viachesiva
  • I diari della lambretta
  • Scusate io vado

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13 Comments

  • Reply La Ste Marzo 13, 2014 at 10:12 am

    Perdonami. Perdonatemi. Non avevo idea che questo mio sfogo diventasse una simil catena. L’hashtag, però può essere usato semplicemente come hashtag e non sotto forma di post, per fare in modo che possano partecipare anche coloro che non possiedono un blog. Non voglio che la mia idea si trasformi in un “compitino” proprio perché perderebbe la forza che inizialmente l’ha spinta. Ma tu sei così brava ad esprimerti che sarebbe stato un peccato non leggerti. Ad esempio ora so più cose di te. Ah, e so che non sono stata l’unica a beccarmi un diluvio di una settimana in tenda in Croazia 🙂

    • Reply Serena Marzo 13, 2014 at 8:24 pm

      Ste tranquilla, la facevo un po’ lunga ma alla fine mi sono divertita e sono venute a galla cose che non avevo mai raccontato!

      Complimenti per l’idea, spero prenda piede anche fuori dai blog e si diffonda nella Rete per creare felicità! Baci

  • Reply The Girl with the Suitcase Marzo 13, 2014 at 7:03 pm

    Anche io sono stata “nominata” da Enrico di Bassa Velocità e presto rifletterò di cosa davvero vado fiera, oltre a ciò che ho scritto nel post di Stefania.
    Bellissimi ricordi i tuoi!

    • Reply Serena Marzo 13, 2014 at 8:25 pm

      Non vedo l’ora di leggerti, come sempre 😉

  • Reply Enrico G. Marzo 13, 2014 at 10:01 pm

    Belli i tuoi ricordi!
    Ma le orecchie che mi fischiavano è a causa degli accidenti che mi hai tirato quando t’ho nominato 🙂 ?

    • Reply Mercoledì Marzo 14, 2014 at 9:38 am

      Ahaha, no dai, è stato bello ripercorrere questi momenti, era solo una questione di ansia da prestazione! Grazie anzi! 😉

  • Reply Papi Marzo 14, 2014 at 12:56 am

    Lei è mia figlia…. ne vado fiero

    • Reply Mercoledì Marzo 14, 2014 at 9:38 am

      <3
      non vedo l'ora tu vada in pensione ;)

  • Reply Manuela Marzo 14, 2014 at 4:56 pm

    Sei bastian contraria! Non vale! Hai legato tutto ai viaggi!!!
    ahahah scherzo!
    splendidi i tuoi #NeVadoFiero! 🙂
    Il ricordo legato alla famiglia è il più bello, forse perchè io non ho mai viaggiato con i miei (mio padre ha paura dell’aereo!!!!). Un pò ti invidio per questo 🙂
    Un abbraccio!

    • Reply Mercoledì Marzo 14, 2014 at 5:07 pm

      Faccio sempre tutto come mi pare… che indisciplinata! 😀
      Magari non in aereo, però un bel viaggetto coi tuoi te lo auguro, ci sono sempre cose nuove da imparare!

      • Reply Manuela Marzo 18, 2014 at 11:07 pm

        Ne sono certa! Magari lo convinco per un viaggio in auto…
        Mi piacerebbe davvero tanto.
        Credo che il viaggio sia capace di rafforzare incredibilmente i rapporti umani 🙂

  • Reply Lucia - Respirare con la Pancia Marzo 24, 2014 at 11:02 am

    E quindi non avevo commentato? Avevo letto ma non lo avevo fatto.

    I tuoi #nevadofiero mi hanno fatto sorridere tanto e riflettere sul fatto che a volte sono proprio le cose più assurde (perché onestamente viaggiare con una Fiat Panda è assurdo.. :D) che ci rendono fieri di noi stessi. Ed il viaggio con i genitori.. ti capisco così tanto.. io devo a loro ricordi bellissimi..
    Cerchiamo di viaggiare più spesso insieme quando possiamo. La gioia che provano mami e papi è impagabile. Ed io sono così felice di saperli così. (Mi sono sciolta con tuo Papi che ti scrive il commento!)

    • Reply Mercoledì Marzo 24, 2014 at 11:12 am

      Ahaha viaggiare FINO IN CROAZIA con una Panda è da matti! Però è stato divertente! Poi se penso che negli anni 60 intere famiglie andavano in gita con una 500 ci è andata di lusso! 😀
      Il viaggio coi genitori quando si è già grandi è bello quanto quelli dell’infanzia, sicuramente un modo di viaggiare che lascia il segno, sono cose che tornano difficilmente, sono felice di averlo fatto. E mio padre sì, in effetti mi commuove ogni volta! Quasi quasi gli chiedo di scrivere un post tutto suo!

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