“Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro,dalle tre io comincerò ad essere felice.Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità.Quando saranno le quattro,incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi;scoprirò il prezzo della felicità!“Il piccolo principe – Antoine de Saint-Exupéry
Comincia sempre con un’occhiata al di là del cancello, l’attesa del tuo ritorno. Anche se so che altri minuti separano il nostro incontro, inizio a lanciare sguardi furtivi all’orizzonte, come se potessi materializzarti prima del tempo, richiamato da un mio pensiero.
Sospendo il respiro, poso gli occhi stanchi sulla campagna umida di pioggia: un altro giorno volge al termine tra corse e tregue. I profili delle case sono immobili ma dentro ad ognuna di esse scorre la vita. C’è chi accende gli ultimi fuochi della stagione per riscaldare vecchie pareti, chi pensa a cosa preparare per cena – alla fine saranno le stesse pietanze di sempre – chi sta chino sui libri per l’interrogazione del giorno dopo, chi si consola come sa, chi inganna la solitudine.
Non sono mai stata paziente nell’aspettare, per me non vale il detto che l’attesa del piacere è essa stessa piacere. Forse è per questo che sono sempre in ritardo. Forse è per questo che nell’attesa smonto interi mondi e li ricompongo in combutta con la fantasia, spesso a braccetto con le paure che affiorano anche se è una giornata felice, anche se la primavera è oltre quella barriera di neve che resiste alta sulle montagne.
Passano automobili, gatti veloci in cerca di un pasto, biciclette arrugginite portate a spasso da mani rugose. Non conosco nessuno ma il nuovo non mi spaventa, tutto mi sembra familiare. Tra poco tu sarai qui. E sarà casa.
4 commenti
Mercoledì
@Kinzica ma te sei di parte, mi vuoi bene! 🙂
Grazie per il tuo commento, ti meriti un bacino appena ci rivediamo!
Kinzica
Sere così mi scende la lacrimuccia 🙂 grazie per le emozioni che regali, per la delicatezza con cui scrivi. Leggerti è un vero piacere.
Mercoledì
Ma sai che non è niente male come idea… mi hai messo la pulce nell’orecchio! Ci penserò!
Grazie Simo.
simonawp
“E sarà casa”, potrebbe essere il titolo di un libro, sai…
Hai fatto un ritratto bellissimo degli utltimi attacchi dell’inverno, c’è tutto un mondo, un ritratto domestico in queste righe “e sarà casa”…si si proprio il titolo di un libro, pensaci!