È tutto un via vai di giri in casa, “Questo l’ho preso?…Boh”, “Questa maglia mi servirà o farà troppo caldo?… Non si sa mai”, “Il caricabatterie, ché me lo scordo sempre!”, è tutto un frugare nei cassetti, uno spostare pile di maglie che qui non ho messo per tutto l’inverno e dalle quali, ora, non riesco a separarmi senza almeno pensarci qualche secondo.
È tutto un segnarsi le cose da fare prima di venerdì, cancellarle dopo averle fatte e aggiungerne il doppio su un foglietto ormai logoro.
È tutto un salutare amici e parenti, e ognuno ti lascia con qualche frase che ti incoraggia e qualche raccomandazione che ti fa fare un passo indietro.
È tutto un domandarsi se partire è la cosa giusta, se sarò all’altezza, se imparerò la lingua, se conoscerò persone interessanti, se vedrò posti che con l’immaginazione ho già percorso più e più volte.
È tutto un dirsi ti amo con gli occhi lucidi.