Primeiramente – Poesia di Eugénio de Andrade

Pubblicato il 16 Luglio 2008

Scritto da Serena Puosi

Categorie: Erasmus

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Primeiramente

Acordo sem o contorno do teu rosto na minha almofada,
sem o teu peito liso e claro como um dia de vento,
e começo a erguer a madrugada apenas com as duas mãos que me deixaste,
hesitante nos gestos, porque os meus olhos partiram nos teus.
E é assim que a noite chega, e dentro dela te procuro, encostado ao teu nome,
pelas ruas álgidas onde tu não passas,
a solidão aberta nos dedos como um cravo.
Meu amor, amor de uma breve madrugada de bandeiras,
arranco a tua boca da minha e desfolho-a lentamente,
até que outra boca – e sempre a tua boca – comece de novo a nascer na minha boca.
Que posso eu fazer senão escutar o coração inseguro dos pássaros,
encostar a face ao rosto lunar dos bêbados e perguntar o que aconteceu.

Eugénio de Andrade

Traduzione

Innanzitutto

Mi sveglio senza il profilo del tuo viso sul cuscino,
senza il tuo petto liscio e limpido come una giornata di vento,
e comincio a far sorgere l’alba solo con le due mani che mi hai lasciato,
esitante nei miei gesti, perché i miei occhi guardavano i tuoi.
E così viene la notte, e dentro di essa ti cerco, appoggiato al tuo nome,
per le strade fredde dove non passi,
la solitudine aperta tra le dita come un garofano.
Amore mio, amore d’una breve alba di bandiere,
Strappo la tua bocca dalla mia e la stacco lentamente,
finché un’altra bocca – e sempre la tua bocca – comincia a rinascere nella mia bocca.
Cosa posso fare se non ascoltare i cuori insicuri degli uccelli,
appoggia la tua faccia contro le facce lunari degli ubriachi e chiedi cosa è successo.

Serena Puosi

Ciao, sono Serena, scrivere è da sempre la mia passione e nel 2008 ho deciso di aprire un blog per condividere i miei viaggi: da allora non mi sono più fermata! Amo vedere con i miei occhi nuove destinazioni, mi attrae tutto ciò che è diverso dalle mie abitudini e ho sempre la valigia pronta per la prossima meta. Mi piacciono i posti di mare e le isole, ho un debole per l'Asia e non mi tiro mai indietro alla domanda "Partiamo?"

2 commenti

  • Anonymous

    Questa invece è la traduzione che ho trovato con Google e fa schiantà dalle risate, specialmente la dove al posto di “passa” traduce con “uvetta”
    evidentemente l’uva passa ha colpito il traduttore!
    Papi

    Prima
    Accordo senza il contorno del tuo volto in
    mia borsa, senza il tuo petto liscia e chiara
    come un giorno di vento e di iniziare a costruire
    alba solo che con entrambe le mani
    Vi lascio, esitante gesti, perché il
    i miei occhi sulla vostra sinistra.

    E ‘così che arriva la notte, e all’interno di esso
    si tenta, tocca a vostro nome, di
    álgidas strade dove tu non l’uvetta, la solitudine
    aperto sulle dita come un garofano.

    Il mio amore, l’amore di una breve mattina
    delle bandiere, arranco la bocca di miniera e
    desfolho lentamente, fino a quando un altro bocca —
    e quando la bocca – iniziare a crescere di nuovo nella mia bocca.

    Che cosa posso fare, ma ascoltare il cuore di non sicuri
    uccelli, encostar il volto di lunare viso e bêbados
    chiedere ciò che è accaduto.

  • La truduzione è più o meno questa:
    Mi sveglio senza il contorno del tuo volto sul mio cuscino, senza il tuo petto liscio e chiaro come un giorno di vento, e comincio ad innalzare l’alba solo con le due mani che mi hai lasciato, esitante nei gesti, perché i miei occhi sono partiti con i tuoi. Ed è così che la notte arriva, e dentro di lei ti cerco, appoggiato al tuo nome, per le strade algide dove tu non passi, la solitudine aperta nelle dita come un garofano. Mio amore, amore di una breve alba di bandiera (?), strappo la tua bocca dalla mia e la sfoglio (?) lentamente, finchè un’altra bocca – e sempre la tua bocca – cominci di nuovo a nascere nella mia bocca. Che posso fare io se non ascoltare il cuore insicuro dei passeri, appoggiare la faccia al volto lunare degli ubriachi e domandare che cosa è successo.

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