Pensate, bambina cara, a sistemare la vostra vita per essere felice.Pensate che questo soltanto c’è da fare in questo mondo,che il passato non esiste e che si tratta solodi vivere dolcemente oggi e domani.Tutto il resto è illusione.Vi bacio teneramentee vi prego di scrivermiquando non avrete nulla da fare.Lettera di Voltaire indirizzata a Madame Denis,tratto da “Lettere d’amore alla nipote”
Cos’altro posso aggiungere se non un sorriso compiaciuto e una testa che annuisce a queste parole? Le parole, le parole… partenza e destino di ogni cosa, hanno un significato anche quando mancano, le parole. A me mancano in questo momento, o forse ne ho così tante che non riesco a dar loro un verso, penso di offenderle se non le tratto con la dovuta cura che vorrei riservar loro.
A volte mi sembra di aver già detto tutto, come se fosse stupido cercare di esprimere un concetto diverso da questo: che la vita è una continua ricerca della felicità. Mi sento in uno stato di grazia che quasi mi spaventa, tale che vorrei che ogni cosa rimanesse così, o meglio, che io mi sentissi sempre così, in una continua evoluzione di situazioni, luoghi e conoscenze che mi fanno sperare che niente è perduto, che tutto importa.
Vorrei distinguere ogni singola gioia come gli ingredienti di un calderone che ha iniziato la sua ebollizione: il risultato è buono perché è composto di tutti quegli elementi che ormai formano un tutt’uno, non si sa più cos’era sedano, carota o acqua salata. Gioisco di una famiglia unita che trova sempre un motivo per festeggiare la vita, sorrido a un nonno che pronuncia “ultranovantenne” al terzo o quarto tentativo, mi compiaccio di fronte a una sorella incoronata d’alloro che va a grandi falcate verso il futuro che ha scelto.
Più di tutto custodisco un amore al primo giro di boa e cullo la prospettiva di guardare insieme verso un unico destino, senza sciorinarla troppo, fosse mai che si sgualcisca. Penso alle parole che non ci siamo detti a suo tempo, quando i frutti erano acerbi e avevamo ancora molto da raccogliere. Quando eravamo due anime in pena a fissare il muro dello stesso ufficio, quando il guardare nella stessa direzione aveva tutto un altro significato, meramente letterale. Adesso ci guardiamo a lungo e intensamente, non pronunciamo nemmeno una parola: non ne servono molte altre a quel punto.
4 commenti
Mercoledì
Cara Valentina dei solstizi,
sono una ragazza fortunata (due righe e due citazioni di canzoni!) anche perché ho dei lettori come te, che leggono le e tra le righe, che commentano con passione e mi fanno sentire ancora più su dello stato di grazia! Grazie davvero!
valentina (quella dei solstizi)
Prendila come opinione personalissima, tuttavia, mi sa che tu hai già colto l’essenza della felicità cara sere, imparando ad assaporare ogni momento di cui è fatto il tuo percorso. Anche se questo “stato di grazia” dovesse scolorirsi, sembri avere tutta la sensibilità e la saggezza necessarie per dar valore a ogni nuova sfumatura che potrebbe presentarsi.
Che donna!
Mercoledì
Valu (mi prendo la confidenza di chiamarti così anche se non ci siamo mai viste di persona, perché ti sento vicina!) leggere i tuoi commenti non fa che accrescere la mia felicità!
Non è mai ripetitivo, è solo bello! 🙂
Grazie infinite!
Valentina (@Valuita)
Serena lo so che lo dico sempre e forse, ormai, non gli darai il dovuto peso. (Non poi che io conti qualcosa eh..) ma le tue parole mi emozionano. Mi fanno venire la pelle d’oca e penso “ma come le usa bene queste parole sospese, dette e non dette”. Ecco cosa penso. Quindi niente, solo complimenti. Davvero.