[…] e la guardai, la guardai, e seppi con chiarezza, come so di dover morire, che l’amavo più di qualunque cosa avessi mai visto o immaginato sulla terra, più di qualunque cosa avessi sperato in un altro mondo.
Vladimir Nabokov – Lolita

Il grano comincia a fissarci dal ciglio dei campi, ecco un’altra estate che fa capolino nei nostri giorni. Le papille intorpidite si risvegliano alla prima ciliegia di stagione, cominciamo a uscire scoperti, la vita riprende sulla soglia a vegliare i tramonti: ogni cosa assume dei contorni luminosi accanto a te.
Ancora mi sorprendo di come l’amore possa crescere senza tregua, rinnovandosi in promesse appena accennate quando respiro la tua nuca, in quello spazio tra il collo e la spalla che sembra fatto su misura per me.
Intorno a noi l’ignoto del buio, tracciamo la mappa dei nostri nei perché niente ci sfugga, ci vestiamo di speranze tigrate alla luce di persiane aperte. Così come l’acqua lambisce i lidi immobili in attesa, così io ti aspetto sulla sponda col fardello di domande a cui solo tu puoi dare risposta.
I risvegli prolungano i sogni che non lasciano respiro, vanno in una direzione ben precisa che non dà luogo a equivoci. Questo è il momento, il qui e ora per cui il fato spoglio ci ha fatto incontrare. Le giornate sono dolci veglie e cieli limpidi di sorrisi colmi di futuro.
Spalanco le braccia, tremo: sono pronta ad accoglierti.
4 commenti
Federico
Da brividi Sere. E’ sempre un gran piacere leggerti!
Un abbraccio
Federico
Mercoledì
Fez! Che bello leggere il tuo commento, momenti di felicità!
Sarebbe bello rivederti e farmi raccontare del tuo ultimo viaggio… e tutto il resto!
The Girl with the Suitcase
Ma che donna sei? *-*
Fantastica.
Mercoledì
<3 Grazie di cuore Silvia!