Tutti i libri che ho letto nel 2020

Scritto da Serena Puosi

Categorie: Libri

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Da quando sono piccola ho l’abitudine di appuntare i titoli dei libri letti durante l’anno. Lo faccio da quando ho 16 anni, ormai è un’azione consolidata che mi dà sicurezza e soddisfazione oltre a essere un valido promemoria quando provo inutilmente a ricordarmi un titolo che mi sfugge.

Ho pensato che sarebbe stato utile non solo raccogliere i titoli, ma anche pubblicarli tutti insieme in un post per darvi suggerimenti e spunti per qualche regalo (anche a se stessi, ovviamente!). Ho notato una cosa: leggo sempre più libri scritti da donne, perlopiù romanzi, e sbaglio sempre meno perché poco alla volta ho capito i miei gusti e so dove cercare consiglio. Spero di diventare a mia volta la vostra buona consigliera di libri!

Sono solo i titoli per adulti perché se mettessi anche tutti quelli letti con le bimbe la lista sarebbe infinita! Se vi interessano titoli per bambini vi segnalo questi tre post suddivisi per età:

Tutti i libri che ho letto (e in qualche caso ascoltato) nel 2020.

1. Divorare il cielo di Paolo Giordano

Il mio 2020 di letture è iniziato con un gran bel libro di Paolo Giordano di cui avevo già letto e apprezzato il bestseller “La solitudine dei numeri primi”. “Divorare il cielo” è la storia di Teresa e delle sue estati in Puglia, dove impara molto sulla vita e sulle relazioni. È lì che conosce i bambini «della masseria», una specie di comune in cui si crede in Dio, nella terra e nella reincarnazione. Teresa fa la conoscenza di tre fratelli, tra cui Bern, il suo totalizzante amore estivo. Non vi spoilero altro, sappiate che la storia attraversa vent’anni e quattro vite che non vi lasceranno indifferenti.

Divorare il cielo

 

2. Piccole donne di Louisa May Alcott

Ebbene sì, probabilmente sono una delle poche bambine degli anni Ottanta a non aver letto Piccole Donne durante l’infanzia. Posso essere brutalmente sincera? Se tolgo le parti dedicate a Jo – a mio parere la più interessante delle sorelle March – il resto del libro l’ho trovato di una noia mortale. Questo non fa che confermare una cosa che osservo da anni, ossia che io e i grandi classici della letteratura, quelli celebrati come “i libri da leggere almeno una volta nella vita”, non andiamo d’accordo. Chiedo venia per chi ama questo libro ma sono sempre sincera nelle mie opinioni.

Per chi non sapesse la trama: Meg, Jo, Beth e Amy, quattro sorelle dal carattere molto diverso, si trovano improvvisamente ad affrontare la guerra: devono cambiare la propria vita per sostenere la mamma, mentre il padre è nell’esercito. Decidono così di fronteggiare le difficoltà con allegria e spirito di iniziativa.

Piccole Donne

3. Libertà di Jonathan Franzen

Libertà è un romanzo sulle molte sfumature che questa parola può assumere nella società americana contemporanea. La storia è incentrata sulla famiglia Berglund, in cui i coniugi Patty e Walter sono i volti e lo spirito di un’America borghese nel periodo a cavallo della tragica caduta delle Torri Gemelle.

Libertà è un romanzo di tradimenti ma ridurlo a questo sarebbe ingiusto: il libro di Franzen parla di sovrappopolamento mondiale, di ecologia, di interessi nazionali, di cattiveria e potere, di intrecci familiari e relazioni che si plasmano (e si guastano) un giorno alla volta. Libertà parla di rapporti di coppia, di problemi di comunicazione, del rapporto tra genitori e figli, della ricerca di un’affermazione sociale.

Ne ho parlato anche nel post “Letteratura statunitense contemporanea: 10 titoli che vi consiglio

Libertà di Jonathan Franzen

4. Una donna di Annie Ernaux

Ho letto questo libro nell’insonnia di una notte, le poche pagine e il modo scorrevole di narrare questa storia personale lo hanno reso possibile. Questo libro nasce da una frase appuntata dall’autrice a pochi giorni dalla morte della madre. La scrittura può sembrare distaccata rispetto a un argomento che implicherebbe un forte attaccamento, ma leggendo la storia di questa donna del Novecento troviamo un lessico familiare e sfumature cariche di sentimenti. È una storia di riscatto sociale, di miseria contadina, di malattia e di relazioni familiari non censurate. Questo libro è un elaborazione del lutto attraverso la scrittura, un tentativo da figli di accettare che anche i nostri genitori sono esseri umani.

Una donna di Annie Hernaux

5. In un paese bruciato dal sole di Bill Bryson

Ho un debole per Bill Bryson e non è un segreto, anche in questo libro dedicato all’Australia ha saputo coinvolgermi, interessarmi e divertirmi. L’Australia è nei miei sogni di viaggio ma temo che rimarrà un luogo remoto ancora per un po’, così ho deciso di viverla attraverso le parole dello scrittore e giornalista americano giramondo più allegro e irriverente di sempre. Il libro racconta dai deserti alle città dell’isola più estesa del mondo attraverso gli appunti di viaggio di Bryson e di tutti i suoi incontri con la gente del posto. Tra aneddoti e curiosità si impara più sull’Australia da questo libro che da una classica guida.

In un paese bruciato dal sole

6. Becoming La mia storia di Michelle Obama

Se siete alla ricerca di un libro di empowerment al femminile vi consiglio senza dubbio Becoming, la storia della ex first lady Michelle Obama. Dall’infanzia nel South Side di Chicago a moglie del presidente, Michelle Obama ripercorre la sua vita e la sua carriera non nascondendo tutte le difficoltà dell’essere donna e nera. È commovente l’incontro col giovane Obama, coinvolgenti i retroscena della campagna elettorale che hanno portato la coppia alla ribalta della politica internazionale. Di Michelle Obama amo la risolutezza, la schiettezza, la determinazione: un esempio di donna da ammirare.

Becoming

7. Questa è l’America di Francesco Costa

Ancora Stati Uniti, ancora politica: sulla scia dell’anno delle elezioni presidenziali statunitensi ho fatto un’altra lettura sull’argomento. Di Francesco Costa avevo sempre sentito menzionare la newsletter sulla politica statunitense “Da Costa a Costa”, avevo ascoltato il podcast “The big seven” ma non avevo ancora avuto modo di leggerlo e ho apprezzato anche questo suo lavoro. In “Questa è l’America” Francesco Costa smonta gli stereotipi attraverso cui pensiamo di conoscere gli Stati Uniti ma che non corrispondono alla realtà, ad esempio pensiamo che tutti gli americani posseggano un’arma o pretendiamo di sapere tutto sulle libertà di questa enorme nazione, ma la verità è molto distante dai nostri preconcetti. Lo consiglio a chi voglia farsi un’opinione sugli Stati Uniti contemporanei al di là dei pregiudizi e delle frasi fatte.

Questa è l'America di Francesco Costa

8. Storia della mia ansia di Daria Bignardi

Seguo Daria Bignardi da sempre, in ogni sua avventura televisiva o libresca. L’ho anche stalkerata in un paio di presentazioni dei suoi libri per avere l’autografo 😀 “Storia della mia ansia” è il suo penultimo libro (è appena uscito “Oggi faccio azzurro”) e trovo che il titolo sia abbastanza fuorviante. L’ansia c’è nel libro, ne è affetta la protagonista Lea, ma non è il cardine del libro. Trovo che i temi centrali siano piuttosto la crisi del matrimonio e una malattia che mette tutto sotto una nuova luce, che sposta le priorità e l’azzardo. È la storia di una donna che per la prima volta in vita sua mette sé stessa in primo piano e non gli altri.

Storia della mia ansia

9. Con passo lieve. La mia vita e le mie ricette a impatto zero di Paola Maugeri

Che il tema dell’ecologia mi appassioni non è un segreto, anzi è un aspetto che tendo ad approfondire sempre più. Ho deciso di leggere “Con passo lieve” di Paola Maugeri dopo averla apprezzata in radio, mi piacciono la sua coerenza e la sua determinazione su questioni che le stanno a cuore. Dall’amore per la Terra nasce il progetto di vivere per un anno a impatto zero, senza sprechi, cercando di avere, appunto, un passo lieve nel mondo. In questo libro la Maugeri racconta l’esperienza della sua famiglia (bambino piccolo compreso) di vivere con i contatori staccati, senza automobile, mangiando vegano e ci spiega come i piccoli gesti di ogni giorno possono diventare grandi scelte e fare davvero la differenza. All’interno ci sono anche delle ricette (che però, data la mia conclamata inaffidabilità ai fornelli, non ho sperimentato!).

Con passo lieve

10. Se tu lo vuoi di Valeria Fioretta

Se siete in cerca di una lettura leggera ma non banale vi consiglio questo libro di Valeria Fioretta, aka Gynepraio (molto interessante il suo blog). “Se tu lo vuoi” è la storia di Margherita, una trentenne che si innamora della persona sbagliata e rischia di perdere la sua identità, finché da un incontro inaspettato con una bambina di 9 anni non succederanno tante cose positive. Come ad esempio guardarsi sotto una diversa prospettiva e magari innamorarsi di quello giusto per davvero.

Se tu lo vuoi

11. Ah l’amore l’amore di Antonio Manzini

Non leggo molti gialli, faccio eccezione per alcuni Sellerio che circolano in casa e che prendo in prestito per uscire un po’ dalle mie solite letture tristone. Se siete spettatori di Riccardo Schiavone conoscete già il personaggio, io ero a digiuno e quindi mi sono dovuta abituare ai modi bruschi del burbero vicequestore di Aosta. Schiavone è in ospedale per un’operazione chirurgica e negli stessi giorni, durante un intervento chirurgico analogo al suo, un altro paziente ha perso la vita: ci sono tutti gli ingredienti giusti per mettersi a indagare anche se dovrebbe stare a riposo e riprendersi.

Ah l'amore l'amore

12. Il matrimonio di mia sorella Cinzia Pennati

Altro libro leggero, da ombrellone se vogliamo: ho ascoltato l’audiolibro nei giorni della quarantena, quando non volevo niente di pesante per controbilanciare la situazione esterna. “Il matrimonio di mia sorella” è la storia di Celeste e di Agnese, rispettivamente la figlia prediletta della famiglia e quella anticonformista. Nell’arco di un solo giorno, quello del matrimonio con tutti i crismi di Celeste, si annodano ricordi, confessioni, tradimenti e riconciliazioni e cadranno tutte le certezze. È un libro sulla lealtà con se stessi scritto in modo molto semplice e, in alcuni passaggi, un po’ scontato.

Il matrimonio di mia sorella

13. Il Maestro e Margherita di Mikhail Bulgakov

Amanti della letteratura russa e del classici passate pure al libro successivo 😀 Chiedo venia, ma la fatica che ho fatto per finire “Il Maestro e Margherita” non la auguro a nessuno quando si tratta di lettura di piacere! Fin dalle prime pagine ho fatto fatica a entrare nei luoghi e nei nomi, il russo non aiuta e nemmeno la trama e i due piani narrativi distinti e intervallati. Come descrivere questo grande classico della letteratura mondiale in poche righe? Ci provo così. Siamo negli anni Trenta del Novecento, il diavolo si aggira per le strade di Mosca e c’è anche un gatto enorme che parla. Succedono strani avvenimenti, c’è chi muore, chi sparisce, e c’è uno scrittore, il Maestro, perseguitato per un suo romanzo, che è un’opera su Ponzio Pilato di cui si leggono pagine intervallate tra i capitoli. E dopo la prima metà del libro c’è Margherita, che rappresenta l’amore. Il tutto condito da satira e magia. Se non ci avete capito molto, cosa piuttosto lecita, vi consiglio questo video del professor Barbero in cui spiega il libro, la svolta per me.

Il maestro e Margherita

14. Persone normali di Sally Rooney

“Persone normali” è il secondo romanzo della giovanissima scrittrice irlandese Sally Rooney, da cui è stata tratta la serie TV Normal People uscita in estate in Italia. Persone normali racconta il rapporto tra due millennials, Marianne e Connell, da quando sono due ragazzi del liceo alla loro età adulta. Partono da due condizioni sociali e economiche differenti, a scuola non si considerano, ma nell’intimità c’è qualcosa che li lega in maniera viscerale. La loro relazione è fuori dai soliti canoni, crescono e maturano insieme, si fanno del male, aspirano alla normalità. Del libro ho apprezzato la scrittura contemporanea della Rooney, l’evoluzione dei personaggi, il potersi riconoscere in dinamiche vissute.

Persone normali

15. Un matrimonio americano di Tayari Jones

Ho acquistato questo libro sulla scia del “per cambiare il punto di vista maschile, bianco e ricco con cui guardiamo il mondo devo leggere più autrici nere”, cosa che avevo già fatto con Jesmyn Ward e i suoi libri della trilogia di Bois Sauvage (per ora ho letto i primi due, Salvare le ossa e Canta, spirito, canta). Devo dire la verità, mi aspettavo qualcosa in più (o forse di diverso) da “Un matrimonio americano”, che narra il matrimonio di Roy e Celestial, neri di Atlanta, e dell’imprevisto che ha cambiato per sempre le loro esistenze. È una storia sulla fragilità dei legami ma soprattutto sulle ingiustizie della vita e del modo in cui reagiamo a esse. È un libro che parla di pregiudizi razziali e di quanta strada dobbiamo ancora fare per abbatterli. L’ho trovato un po’ pesante e con un finale un po’ deludente, ma rimane comunque una buona lettura.

Un matrimonio americano

16. La vita è un viaggio di Beppe Severgnini

Ho letto diverse cose di Severgnini, specialmente durante gli anni universitari. In generale è una persona che leggo volentieri, mi piacciono le sue analisi sull’Italia e anche se a tratti mi sembra un po’ saccente lo seguo con piacere, ma se vi dovessi dire che mi è rimasto qualcosa di questo libro mentirei! L’ho ascoltato in audiolibro, potendomi permettere così di provare testi che non avrei acquistato in cartaceo. Severgnini sceglie venti parole (come i chilogrammi consentiti per il bagaglio in aereo) e ci accompagna con il suo linguaggio semplice e ironico attraverso il viaggio della vita, ripercorrendo episodi che hanno marcato la sua storia.

La vita è un viaggio

17. Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin

Ebbene sì, nonostante il mio atteggiamento sospettoso nei confronti dei grandi successi editoriali (il rischio di romanzi un po’ scontati è sempre dietro l’angolo) mi sono dovuta ricredere su “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valérie Perrin. È un libro sensibile e avvolgente, un po’ romantico un po’ giallo, che racconta la storia di Violette Toussaint, guardiana di un cimitero della Borgogna. In molti hanno scritto che ricorda Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, e io sono d’accordo, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una vita piena di misteri, che vengono sciolti mano a mano che il romanzo prosegue. Un giorno un poliziotto di Marsiglia si presenta da Violette con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa. Consigliato!

Cambiare l'acqua ai fiori

18. Perle ai porci di Kurt Vonnegut

Ho preso “Perle ai porci” con una di quelle promozioni Feltrinelli due libri a 9,90€. Ho capito negli anni che questi libri sono in offerta per una ragione: non valgono esattamente la pena se non con le dovute eccezioni (per esempio il libro che ho acquistato insieme a questo in promozione mi è piaciuto, è “Le assaggiatrici” di Rosella Postorino, ne parlo poco sotto).

Questo libro non mi ha entusiasmato granché a essere sincera, o forse ho un problema con Kurt Vonnegut perché anche l’acclamato “Quando siete felici, fateci caso” non mi aveva fatto impazzire, sebbene il titolo sia veramente d’impatto. “Perle ai porci” è la storia di Eliot Rosewater, l’ultimo erede di una casata molto ricca, si ritrova a essere il presidente la Fondazione di famiglia incaricata di gestire tutti gli immensi beni per impedire che il fisco si impossessi dei soldi. Eliot, però, è un eccentrico, beve, vagabonda ma nonostante tutto diventa il punto di riferimento di tanta gente più disperata di lui. La famiglia tenta di farlo dichiarare insano di mente, ma Eliot alla fine troverà una soluzione brillante e inaspettata per poter proseguire con i suoi progetti.

Perle ai porci

19. Una vita come tante di Hanya Yanagihara

Giuro che non so da dove cominciare. Come si fa a riassumere più di 1100 pagine di libro che fa soffrire come un cane ma dal quale non riesci a separarti? Questa è stata senza dubbio la mia lettura dell’anno, un fiume in piena che mi ha travolto e che mi ha fatto amare i personaggi a tal punto da sentire la loro mancanza. Una vita come tante è ambientato a New York e racconta la storia di quattro ragazzi, ex compagni di college, che da sempre sono stati vicini l’uno all’altro. Willem vuole fare l’attore. JB è un artista, Malcolm è un architetto e Jude, intorno al cui passato misterioso si dipana tutta la storia, è un avvocato brillante e di enigmatica riservatezza. Non voglio aggiungere altro, vi dico solo che, nonostante la mole, potrei benissimo rileggerlo, è meraviglioso.

Vi consiglio di leggere il post che Tegamini ha scritto in proposito.

Una vita come tante

20. La strada di casa di Kent Haruf

Scritto prima della Trilogia della Pianura, La strada di casa è l’ultima opera non ancora tradotta in Italia di Kent Haruf. Siamo di nuovo a Holt, di nuovo di fronte a personaggi unici tratteggiati con la grazia di questo scrittore. “La strada di casa” narra le vicende di Jack Burdette, un uomo sempre sopra le righe che un giorno scompare dalla cittadina con la cassa dell’azienda per cui lavora, lasciando la moglie e due figli. Dieci anni dopo, la città non ha perdonato né dimenticato ma lui torna un’ultima volta.

La strada di casa

21. Le assaggiatrici di Rosella Postorino

Le assaggiatrici è un romanzo ispirato alla vera storia di Margot Wölk col quale Rosella Postorino ha vinto il premio Campiello nel 2018. La protagonista è Rosa Sauer, che diventa assaggiatrice ufficiale dei cibi di Adolf Hitler durante la Seconda guerra mondiale nella caserma di Krausendorf. Il marito Gregor è partito per la guerra e sta combattendo sul fronte russo, Rosa vive con i suoceri e ogni giorno viene accompagnata dalle SS ad assaggiare il pasto destinato a Hitler, per accertarsi che non sia avvelenato. Dopo ogni pasto le ragazze devono rimanere chiuse nella mensa per un’ora sotto il controllo delle SS e questa è anche la storia dei legami e della complicità che si creano tra loro. L’arrivo di un nuovo temuto comandante delle SS sconvolge gli equilibri della caserma. Lettura consigliata, l’ho apprezzata molto.

Le assaggiatrici

22. Le quattro casalinghe di Tokyo di Natsuo Kirino

Questo libro l’ho acquistato su consiglio dell’amica Silvia di Silvia’s trips e infatti esce un po’ dal mio canone dato che è un noir, ma è stato un azzardo azzeccato, una lettura interessante che mi ha tenuto col fiato sospeso fino alle ultime pagine (che, per inciso, sono più di 600). Le quattro casalinghe di Tokyo è la storia di quattro donne costrette a lavorare in fabbrica di notte per sbarcare il lunario. Sono tutte donne insoddisfatte e alle prese con le difficoltà quotidiane, tra famiglie impegnative e varie difficoltà. Le loro sono vite piatte e ordinarie finché un evento sconvolgerà tutto e farà sì che le colleghe debbano trovare delle soluzioni impensate fino a quel momento. Attraverso lo scorrere dei capitoli consociamo le vite e il passato di Yayoi, Yoshie, Kuniko e Masako, la mente pensante del gruppo, che prende in mano la situazione con sangue freddo.

Le quattro casalinghe di Tokyo

23. Parlarne tra amici di Sally Rooney

Sally Rooney ha iniziato a scrivere “Parlarne tra amici” a venticinque anni, mettendoci dentro tutta la sua esperienza nel debate speech, una attività che consiste nel sostenere un discorso convincente su temi complessi davanti a una platea e dei giudici (di cui, tra l’altro, è stata campionessa europea). Il romanzo si concentra sulle relazioni che legano i quattro personaggi principali della vicenda: Frances, protagonista e studentessa del Trinity College, accompagnata dalla sua migliore amica ed ex ragazza Bobbi, incontra dopo un’esibizione di spoken word poetry Melissa, fotografa affermata nell’ambiente dublinese. Melissa è sposata con Nick, attore di cui la protagonista si innamora e con il quale inizia una relazione. Nel testo si alternano dialoghi ed email, su cui di fatto si costruiscono relazioni in età contemporanea. Consigliato.

Parlarne tra amici

24. Diventa chi sei di Emilie Wapnick

Questo libro non è per tutti, ma è utile a tutti coloro che non riescono a decidere cosa vogliono fare da grandi, a coloro che hanno tanti interessi e vorrebbero metterli tutti al servizio del lavoro. A me serviva per capire che va bene avere interessi e anche lavori complementari, va bene fare più cose diverse e anche non essere sicura di voler fare le stesse cose per sempre. Emilie Wapnick, artista e coach, diventata famosa in tutto il mondo per il suo discorso al TED Talk, capovolge i classici consigli per avere successo nel mondo del lavoro. Invece di suggerire la specializzazione in un’unica disciplina o la scelta di una nicchia, fornisce un programma pratico per creare una vita soddisfacente attorno a tutte le proprie passioni. Credo che prima o poi approfondirò il tema in un post dedicato perché mi ci sono ritrovata molto.

Diventa chi sei

25. Bastava chiedere! di Emma

Quando ho iniziato a sfogliare “Bastava chiedere” e dopo averlo divorato nel giro di due giorni mi sono domandata perché non lo avessi letto prima e sono fermamente convinta che in ogni famiglia dovrebbe essercene una copia. Tutti, uomini e donne, dovrebbero leggere questo libro per arrivare finalmente a quella parità di genere che ancora non esiste. Da questo libro si impara il concetto di carico mentale, si leggono delle statistiche inquietanti sulla disparità tra uomini e donne e ci si ritrova a dire “questo è capitato anche a me” anche se ci si ritiene femministe già da tempo. Bella anche l’introduzione di Michela Murgia. Mettetene una copia in mano a chiunque vi capiti a tiro!

Bastava chiedere!

26. L’educazione di Tara Westover

Non ho dubbi sul fatto che “L’educazione” sia una delle letture più avvincenti dell’anno. Vi metto la trama così come riportata dall’editore: “Tara, la sorella Audrey e i fratelli Luke e Richard sono nati in una singolare famiglia mormona delle montagne dell’Idaho. Non sono stati registrati all’anagrafe, non sono mai andati a scuola, non sono mai stati visitati da un dottore. Sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede nel mondo o cosa sia il passato. Fin da piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori: in estate stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice, in inverno lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli. Fino a diciassette anni Tara non aveva idea di cosa fosse l’Olocausto o l’attacco alle Torri gemelle. Con la sua famiglia si preparava alla sicura fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e dormendo con uno zaino d’emergenza sempre a portata di mano. Il clima in casa era spesso pesante. Il padre è un uomo dostoevskiano, carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso. Il fratello maggiore Shawn è chiaramente disturbato e diventa violento con le sorelle. La madre cerca di difenderle, ma rimane fedele alle sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta. Poi Tara fa una scoperta: l’educazione. La possibilità di emanciparsi, di vivere una vita diversa, di diventare una persona diversa. Una rivelazione. Il racconto di una lotta per l’autoinvenzione. Una storia di feroci legami famigliari e del dolore nel reciderli.” Da leggere.

L'educazione

 

27. Mi dicevano che ero troppo sensibile di Federica Bosco

“Mi dicevano che ero troppo sensibile” di Federica Bosco ha come sottotitolo “Per chi si sente sbagliato, un percorso per scoprire come tramutare l’ipersensibilità in una risorsa preziosa” ed è un libro che, inaspettatamente, mi ha dato diverse risposte. L’ho letto per curiosità, su suggerimento di una ragazza che ha scoperto di poter dare un nome a ciò che sentiva da sempre: alta sensibilità. Mi sono ritrovata in diverse parti del libro e questo mi ha permesso di inquadrare alcune mie reazioni e comportamenti nell’arco degli anni. Ad esempio, il fatto di percepire le cose con molta intensità, o rimuginare su come sarebbe potuta andare una conversazione, lo stare male per giorni per immagini forti, il capire al primo sguardo se la persona che ci parla è sincera, intuire l’aria che si respira in una stanza e le dinamiche non dette. Insomma: un super potere da maneggiare con cura.

Siete arrivati in fondo a questo post chilometrico: bravi! Adesso lascio a voi la parola: qual è stato il vostro libro del 2020? Fatemelo sapere nei commenti!

Disclaimer

Sono la prima a sostenere le piccole librerie indipendenti e ad acquistare facendomi consigliare dai librai, fidandomi del loro insostituibile lavoro. Quindi se potete scegliete di acquistare questi libri nelle piccole librerie. Se non potete, sappiate che acquistando da uno dei link che ho messo supporterete questo blog e i contenuti gratuiti di cui usufruite. Se cliccate sui link e acquistate, infatti, io ricevo una piccola percentuale sull’acquisto anche se voi non avrete nessun costo aggiuntivo.
Grazie!

6 commenti

  • Antonio Duilio

    Forse non te l’ho mai raccontato, ma quand’ero ragazzo, non avevo molte distrazioni (Tv, social ecc.) e leggevo molti libri, fino dalle elementari, cosa che ora non faccio più e un po’ mi manca. Non c’erano ancora i computer allora, ma anche io prendevo un grande foglio, ci scrivevo i titoli dei libri che leggevo, il genere, il giudizio ed il voto e a fine anno facevo la mia classifica.
    A qualcuno dovevi somigliare se il DNA si trasmette 🙂

    • A

      Un commento di mio papà, quanto tempo <3
      Invece la sapevo questa cosa, me l'avevi detta e la ricordavo, credo anzi che la cosa del segnare i libri venga da te come esempio, non come DNA... da quello ho preso la sindrome ossessiva compulsiva 😀 ahahah

  • Bello questo post.
    Bello anche ritrovare Libertà e il post che avevo letto, commentato, e controllare ora a quando risale: 25 marzo, pieno lock down.
    Degli altri ho letto Piccole donne, da ragazzina, come tante, ma comunque credo che tutti abbiamo qualche titolo dimenticato da recuperare tra i super classici dell’infanzia.
    Letti invece quest’anno Cambiare l’acqua ai fiori e Le assaggiatrici, ho ritentuo entrambi belli, ma sopravvalutati, sopratutto il secondo che ha tratti mi ha annoiata, ho avuto l’impressione di un’ottima trama, un elemento potente sfruttato male. Comunque godibile, originale però ecco mi aspettavo di più. Cambiare l’acqua ai fiori secondo me ha un grosso problema di stallo iniziale, si capisce che alla figlia deve essere successo qualcosa ma non arriva mai al dunque, quando finalmente lo rivela bam fuochi d’artificio. Comunque da leggere. Mi soffermo volentieri su questa tua interessante analisi: Ho preso “Perle ai porci” con una di quelle promozioni Feltrinelli due libri a 9,90€. Ho capito negli anni che questi libri sono in offerta per una ragione: non valgono esattamente la pena se non con le dovute eccezioni (per esempio il libro che ho acquistato insieme a questo in promozione mi è piaciuto, è “Le assaggiatrici” di Rosella Postorino, ne parlo poco sotto). Apro una parentesi pure io: Le assaggiatrici l’ho letto in digitale a 99 cent altrimenti non l’avrei preso. Dunque sì, Feltrinelli fa ste offerte e mediamente c’è pochino, uno che era entrato in sto giro (ma l’ho poi scaricato sempre a 99 cent perché in cartaceo ricordo che sì mi interessava ma non avevo trovato un altro titolo da abbinare) è La meccanica del cuore, ho iniziato l’anno con questo libro e l’ho adorato, però di solito convengo che alla fine sono libri che appunto valgono 5 euro e va bene così, che le ultime uscite edizione rigida oggi toccano i 22, Il discorso prezzo, da parte poi mia che conosco la filiera, è sempre delicato ma molto importante per lettori forti che oggettivamente a botte di 50 libri l’anno capisci che 20 euro x 50 diventa un problema. Baci

    • A

      Ciao Sandra,
      è sempre bello leggere i tuoi commenti perché sono sempre ricchissimi, grazie!
      A me mancano tanti classici sia della letteratura per l’infanzia, sia da adulti. Io e i classici abbiamo un problema di godibilità, li maneggio più come oggetti di studio, deve essere un retaggio del liceo, non riesco a svagarmici, quindi li doso, anzi, li centellino!
      In effetti la cosa che dici delle offerte e del mercato editoriale la condivido, a volte i prezzi bassi aiutano i lettori forti a non svenarsi, ma bisogna avere fiuto per la selezione. Devo dire comunque che per me i soldi spesi nei libri non sono mai sprecati!

  • Il maestro e Margherita letto al Liceo… è un libro che non auguro a nessuno! Scherzi a parte, davvero denso e impegnativo, arrivi alla fine e non sai se ricominciare da capo o regalarlo a un antipatico.

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