Val d’Orcia in Toscana: itinerario per un weekend

Scritto da Serena Puosi

Categorie: Italia

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Come forse sapete, il mio lavoro consiste nella promozione turistica della Toscana. Passo le giornate a cercare contenuti utili per i turisti che decidono di visitare la regione e a scrivere post che, in maniera più o meno diretta, convincano le persone che vale la pena venire qui a passare del tempo facendo un sacco di cose diverse, tutte incredibilmente uniche e sensazionali.

Il pubblico a cui ci rivolgiamo è perlopiù straniero e coi colleghi scherziamo spesso sul fatto che è inutile cercare di scrivere ogni giorno contenuti originali: basta una foto di cipressi in fila su una collina e il successo è garantito. Per essere più precisi, questi famosi cipressi li abbiamo più di una volta maledetti, temendo di cadere in dei cliché ultra abusati in cambio di approvazione garantita a sforzo zero.

Val d’Orcia

Adesso che, finalmente, ho visitato la Val d’Orcia, posso dire che la fama di questa visione bucolica è più che meritata e anzi, mi sono vergognata di aver passato tutti questi anni senza vedere una tale meraviglia a poco più di un paio d’ore da casa mia. Ho pensato: “ma cosa ho raccontato finora ai lettori?”, basterebbe una foto della Val d’Orcia in qualsiasi stagione, in qualsiasi condizione climatica, per convincere anche il più indeciso del mondo che vale l’oro di tutte le Californie.

Non esagero se dico che questo week end del tutto disorganizzato, improvvisato e allo stato brado ha rasentato la perfezione sotto ogni punto di vista, a riprova che spesso sono le aspettative che ci fregano, mentre il caso premia quelli che prendono la vita con leggerezza, quelli che non programmano ogni minimo lasso di tempo, quelli che si fanno guidare dai piaceri.

Chianciano Terme

Scegliere Chianciano Terme come base per dormire si è rivelata una scelta perfetta perché, a nostra insaputa (metodo che pare andare di moda di questi tempi), con la camera spesso è incluso l’accesso alla spa. Non è bellissimo ricevere qualcosa in più di quello che ci si aspettava? Questo ci ha permesso di passare il sabato totalmente rilassati, spaparanzati e sbrindellati senza nessun senso di colpa: esattamente quello di cui avevamo bisogno senza che riuscissimo a concepire questo pensiero.

Certo, Chianciano Terme non è Las Vegas (nemmeno la Versilia per tenerci più terra terra) in quanto offerta notturna, quindi va bene per una cena e poi non resta che infilarsi in un’enoteca o andare a dormire. Per cenare abbiamo scelto La Torretta un locale all’ingresso del centro storico fidandoci dei consigli di Nicola e abbiamo fatto bene: abbiamo mangiato bene e abbondantemente il tutto accompagnato da un ottimo Rosso di Montepulciano che, ahimè, non siamo riusciti a trovare in nessun negozio per acquistarlo (Podere Lamberto se sei in ascolto puoi mandarmi dei campioni gratuiti, grazie!).

Montepulciano

In effetti l’idea di coricarsi prima del solito ha i suoi lati positivi per l’impegnativo tour eno-gastronomico (e culturale, certo) del secondo giorno. Prima tappa: Montepulciano, un posto per cui tutte le frasi fatte “nella splendida cornice”, “dove il tempo si è fermato”, ” un posto fuori dal tempo”, “meta imperdibile” sono reali, con buona pace di tutti i copywriter dell’Universo.

Arrivare presto è stata una scelta vincente (di nuovo il caso che riserva risvolti inattesi positivi… Vuoi vedere che il prossimo viaggio lo faccio accantonando zaino in spalla?!): nessuna folla di turisti obesi d’oltreoceano, nessun fotografo compulsivo tranne me. Ottimo. A Montepulciano vi consiglio di infilarvi in ogni pertugio alla ricerca dello scorcio migliore, non datevi per vinti finché non scattare tutte le foto di cui siete capaci prima che l’indice vi vada in cancrena.

Una bella idea a Montepulciano?

Il tour delle cantine con degustazione

Lasciati travolgere dagli aromi e dai sapori del buon vino, visitando due cantine nel centro storico di Montepulciano. Scoprirai come si produce a Montepulciano il nettare degli dei e visiterai le su sue cantine, per vedere come il vino invecchia nelle botti.

Pienza

Seconda tappa: Pienza. Ma prima di Pienza un cartello marrone posto su un strada sterrata ha catturato la mia attenzione, obbligando il mio fido scudiero a un’inversione da arresto al grido di “cipressi, cipressi ovunque”. Il cartello indicava Monticchiello e non potevo di certo perdermi un posto mitologico del genere. Per chi non lo sapesse, Monticchiello è dove si trova la famosa strada di cipressi digradanti su una strada di campagna, 2000 like garantiti su Visit Tuscany scrivendo solo “Have a wonderful Sunday!“. Non senza imbarazzo devo dire che non ho trovato il celeberrimo scatto, ma fare questa deviazione mi ha permesso di fare tra le foto più belle del mio portfolio (ad oggi vuoto).

Eccola lassù, Pienza, la città di papa Pio II, sito patrimonio dell’UNESCO, considerata la città ideale a cui ispirarsi nel Rinascimento in quanto a urbanistica. Una bomba insomma. Ce li vedo quelli dell’UNESCO imbambolati davanti a via dell’Amore, a scattarsi foto nella Via del Bacio (e a mangiare pici e formaggio fino allo sfinimento).

Tra Pienza e Monticchiello
Tra Pienza e Monticchiello

Non so se merita di più il posto in sé o La buca di Enea, il locale minuscolo dove siamo andati a mangiare e dove ho rischiato di replicare la famosa scena di Harry ti presento Sally ma senza fingere. Assolutamente consigliato il tagliere di salumi e formaggi accompagnati da un ottimo Nobile.

San Quirico d’Orcia

Il pranzo ci ha messi a dura prova ma la Val d’Orcia è vasta e il tempo a disposizione quello che è, non si può certo sprecare. Andiamo quindi verso San Quirico d’Orcia dove non trovo uno scorcio che avevo visto in foto ma dove apprendo che la meravigliosa chiesa davanti a me risale all’VIII secolo.

San Quirico d'Orcia
San Quirico d’Orcia

Chiesetta di Vitaleta

Nei dintorni del paese, in piena campagna, guidati sempre dall’imperativo categorico “siamo qui, non ci possiamo perdere un posto del genere che fino a oggi ho visto solo in foto”, siamo andati alla ricerca della Chiesetta di Vitaleta. A spingerci non lo spirito cristiano ma la voglia di scattare una foto come si deve. Prima ci siamo impantanati, poi abbiamo capito che una bella foto si poteva fare anche dalla strada principale con un obiettivo potente e ci siamo accontentati.

Chiesetta di Vitaleta
Chiesetta di Vitaleta

Bagno Vignoni

Ultima tappa Bagno Vignoni, un posto quasi surreale caratterizzato da una vasca di acqua termale al centro del paese. L’istinto è quello di buttarsi, vestiti e tutto, in quel paradiso di acqua calda rigenerante, ma purtroppo è assolutamente vietato. Siamo rimasti poco più per il fatto che dovevamo tornare a casa che perché manchino le cose da vedere, anche se Bagno Vignoni è proprio piccola. Molto bella la veduta su Rocca d’Orcia all’ingresso del paese.

Bagno Vignoni

Non volete fare tutto da soli? Ho un consiglio per voi!

Tour di Montalcino, Pienza e Montepulciano

Si tratta di un tour con Civitatis. In questa escursione ci addentreremo nella provincia di Siena, per conoscere Montalcino, Pienza e Montepulciano, tre piccoli paesini dove scopriremo i suoi eccellenti vini e la sua straordinaria gastronomia.

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6 commenti

  • I miei nonni ogni anno facevano le ferie a Chianciano terme. Come dargli torto se il panorama è questo? Intenditori! 🙂
    Spero di venirci presto anche io..

    • A

      I tuoi nonni la sapevano lunga! Pur essendo toscana non avevo mai visto questa meraviglia prima d’ora… cosa mi stavo perdendo! Con la lambretta poi sarebbe l’ideale!

  • Mi sono rilassata solo a guardare queste foto 🙂

  • Mi sa che hai proprio ragione… basta una foto di cipressi per rubare il cuore.
    Ho letto tutto tutto, ma ti dico la verità: mi avevi convinto già alla prima foto! 😀

    • A

      Ehehe mi hai fatto ridere con questo commento! E noi che ci arrovelliamo per creare sempre nuovi contenuti… quando basta una foto dei cipressi! 😉 Grazie Manuela!

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