Eccoci al 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, la stagione che più di tutte rappresenta l’apice della vita e delle forze, col Sole che ha raggiunto il punto più alto nel cielo e la voglia di stare all’aria aperta quanto più tempo possibile.
Per me estate significa anche sfruttare ogni momento per leggere tutti quei tomi che si sono accumulati sul comodino durante l’inverno (ma da quando ho letto il libro di quell’invasata di Marie Kondo su “Il magico potere del riordino” ho imparato a comprare un libro nuovo solo dopo aver finito quello precedente).
Ho pensato di stilare una lista di 10 libri per l’estate che fanno venire voglia di viaggiare, un insieme di testi conosciuti nel corso degli anni, piacevoli e con la giusta leggerezza per essere letti sotto l’ombrellone o sdraiati su un prato in alta montagna. Buona lettura, fatemi sapere se li conoscete già o se avete intenzione di leggerne qualcuno!
1. Un indovino mi disse – Tiziano Terzani (Asia)
Se penso alla letteratura di viaggio non posso scinderla dalle letture più cospicue che ho fatto negli ultimi anni, quando mi sono dedicata a quasi tutta la bibliografia di Tiziano Terzani, giornalista e scrittore fiorentino col pallino per l’Asia. I suoi testi hanno fatto il boom negli ultimi anni e a mio avviso a ragion veduta: leggere Terzani ti porta immediatamente nelle atmosfere dei suoi viaggi e delle sue peregrinazioni. Tra tutti i suoi libri ho scelto di proporvi “Un indovino mi disse”, allo stesso tempo autobiografia, romanzo e diario di viaggio dell’anno in cui Terzani decise di spostarsi solo via terra per scongiurare la profezia di un indovino che gli predisse che sarebbe morto se avesse preso un aereo. Inizia così a viaggiare via terra, in modo lento e sorprendentemente formativo.
Se volete andare sulle orme del giornalista fiorentino vi consiglio una visita all’Orsigna, luogo scelto da Terzani per passare i suoi ultimi mesi di vita.
2. Ebano – Ryszard Kapuściński (Africa)
Il reporter polacco Ryszard Kapuściński ha raccolto nel libro “Ebano” quaranta anni di vita in Africa, trascorsi come corrispondente in questa terra magnifica ma ricca di contrasti e conflitti. Il libro, uscito nel 1998, raccoglie una serie di esperienze del giornalista che ha il merito di mettere anima e cuore nei racconti di viaggio in momenti drammatici della storia africana, dal colpo di Stato in Nigeria alla carestia in Etiopia passando per il genocidio in Ruanda. Kapuściński si è mescolato alle persone, imparando sulla sua pelle lezioni di vita oltre che di giornalismo. Uno spaccato sull’Africa da non perdere.
3. Le Vie dei Canti – Bruce Chatwin (Australia)
Non ho mai pensato all’Australia come possibile viaggio finché non ho letto “Le Vie dei Canti” di Bruce Chatwin, un libro che è al tempo stesso saggio, romanzo e autobiografia. In questo testo Chatwin racconta la sua indagine sulla tradizionali vie dei canti degli aborigeni australiani, qualcosa che viene tramandato oralmente di generazione in generazione e che risulta di difficile comprensione per chi non fa parte di quelle tribù. Quello che ho apprezzato più di ogni altra cosa di questo libro, oltre al fatto che ti scaraventa dall’altra parte del mondo, è che si interroga su una questione molto cara a ogni viaggiatore e cioè: perché gli uomini, invece di stare fermi, sentono questo impulso a spostarsi?
4. Requiem – Antonio Tabucchi (Portogallo)
Antonio Tabucchi, scrittore pisano scomparso da pochi anni, era un grande conoscitore e amante del Portogallo, motivo che mi ha spinto ad avvicinarmi alla lettura dei suoi libri, perché forse avrete capito che i sei mesi in Portogallo mi hanno cambiato la vita (vedi la sezione del blog Portogallo – Speciale Erasmus)! Uno dei primi che ho letto, dopo l’immancabile “Sostiene Pereira”, è “Requiem” scritto originariamente in portoghese. Lo definirei un libro onirico, a metà tra il sonno e la veglia, ambientato in una Lisbona abbacinata dal sole di luglio. Il racconto si dipana tra l’incontro con vari personaggi bizzarri – tra cui Fernando Pessoa – sulle strade di una Lisbona che mi manca sempre più.
5. Strade Blu – William Least Heat-Moon (Stati Uniti d’America)
Se si pensa a un libro che ha segnato la letteratura di viaggio prima statunitense e poi mondiale sono sicura che il primo titolo che vi viene in mente è “Sulla strada” di Jack Kerouac. Io però – faccio coming out –non sono una gran fan di quel libro (e qui già vedo lettori che abbandonano sdegnati questa pagina!), preferisco proporvi un altro titolo, che sonda l’America più rurale e verace, quella delle strade blu. Per chi non lo sapesse, le strade blu sono quelle che sulle vecchie cartine d’America indicavano le strade secondarie. Il libro “Strade Blu” di William Least Heat-Moon racconta il viaggio circolare di un insegnante di inglese appena licenziato e con un matrimonio finito alle spalle che attraversa l’America più autentica dalla Carolina del Nord e del Sud, fino al Texas meridionale, lo stato di Washington, il Montana e il New England.
6. Il dio delle piccole cose – Arundhati Roy (India)
Se penso a uno dei libri che più ho amato negli ultimi anni c’è sicuramente “Il dio delle piccole cose” di Arundhati Roy. Non è propriamente un libro di viaggio, ma se un romanzo è ben scritto ti dirà più su un paese e sulle sue usanze rispetto a una guida ed è questo uno di quei casi. È un libro delicato e scritto con un linguaggio particolare, che narra la storia di due gemelli e del loro modo di vedere il mondo inseriti nel contesto dell’India più povera e dimenticata.
Per una lista più completa di consigli di lettura sull’India ho scritto un post “Libri che parlano d’India“.
7. Trilogia sporca dell’Avana – Pedro Juan Gutiérrez (Cuba)
Ho acquistato questo libro non appena si è concretizzato il viaggio a Cuba contestualmente all’acquisto dei biglietti aerei perché è quello che mi piace fare quando ho una nuova meta: leggere tutto il possibile per farmi un’idea del posto attraverso gli autori locali. Mentre leggevo “Trilogia sporca dell’Avana” ho odiato profondamente Pedro Juan Gutiérrez e il suo essere così brutale e sporco (è spesso definito il Charles Bukowski cubano), ho detestato le sue pagine più spinte e fatto fatica ad arrivare in fondo, ma quando sono arrivata all’Avana ho capito: Pedro Juan diceva tutta la verità, soltanto la verità. La Ilsa Grande descritta da Gutiérrez è la vera Cuba degli anni più bui e leggerlo aiuta a capire molto su questa cultura che ho tanto amato.
Per una lista più completa di consigli di lettura su Cuba ho scritto un post “Cuba Libri“.
8. Le otto montagne – Paolo Cognetti (Valle d’Aosta, Italia)
Come dicevo sopra, anche un romanzo può diventare viaggio se ti fa volare in un posto con la fantasia. Così mi è accaduto con “Le otto montagne” di Paolo Cognetti, giovane scrittore che non conoscevo ma di cui mi sono ripromessa di colmare qualche lacuna. Il libro mi ha conquistato fin da subito e mi ha catapultato in montagna, sulle cime meno battute della Valle d’Aosta, anche se io non so nulla di questo tema e in generale non lo trovo così interessante. La storia racconta l’amicizia e le vite molto diverse ma intrecciate di Pietro e Bruno, due coetanei che avranno molto da imparare l’uno dall’altro. Cognetti, con la sua scrittura limpida ed evocativa, ha saputo conquistare anche una marinara come me. Consiglio il libro anche a chi non ama la montagna.
9. Latinoamericana. I diari della motocicletta – Ernesto Che Guevara (Sudamerica)
Scusate, non ho resistito: in questa lista non poteva non esserci uno dei capisaldi della letteratura di viaggio: il diario dei sette mesi di avventure in lungo e in largo per il Sudamerica di Ernesto Guevara e Alberto Granado, detto in poche parole “Latinoamericana. I diari della motocicletta”. Il libro è nato dalle pagine del diario di viaggio di Guevara che, a bordo di una motocicletta sgangherata rinominata “Poderosa”, ha attraversato insieme all’amico e collega di medicina l’America Latina. I due incoscienti e allo stesso tempo temerari viaggiatori partono dall’Argentina e attraversano mezzo continente, non facendo solo un viaggio di scoperta paesaggistica, ma qualcosa di molto più profondo, venendo in contatto con le difficili condizioni del popolo sudamericano. Un libro da leggere almeno una volta nella vita.
10. La mia famiglia e altri animali – Gerald Durrel (Corfù, Grecia)
Chi non vorrebbe trascorrere l’estate su un’isola greca dai colori vivi e dalla natura irradiata dal sole? Lo scenario si presta già da solo a essere un’ottima lettura estiva, ma in più l’accattivante ironia dello scrittore e zoologo inglese trascina il lettore di pagina in pagina, facendolo affezionare alla stramba famiglia di umani e animali descritta nel testo. Si tratta di un libro a tratti romantico, sicuramente ironico e spassoso, sicuramente positivo di una felicità che contagia. Una lettura scanzonata a cui ripenso sempre con piacere.
[Foto di copertina: Link Hoang su Unsplash]
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