Quando sono arrivata a febbraio, il primo gruppo musicale di cui ho sentito parlare da tutti i ragazzi che ho conosciuto è quello dei Terrakota. Ne parlavano come se fossero stufi di andarli a sentire, da tante volte che avevano visto un loro concerto. Questo nome mi è ronzato in testa in questi mesi, senza mai realmente interessarmi di ascoltare un loro disco, anche perché il reggae non è il mio genere. Poi ieri sera è arrivata l’occasione di andarli ad ascoltare e l’ho sfruttata. E ho scoperto che sono molto di più di reggae.
Suonavano insieme ad un altro gruppo, i Ponto de equilibrio, anche loro coinvolgenti. Degno di nota il cantante posseduto che ribaltava gli occhi mentre cantava. È stato bellissimo ballare senza tregua fino alle quattro di mattina, lanciarsi in danze scatenate e passi inventati sul momento e prendersi una pausa in riva al maestoso Tejo, su cui si specchiavano le stelle e le luci delle città che stanno sull’altra sponda.
1 commento
Anonymous
Sarà meglio che tu torni prima che tu perda il tuo “Ponto di Equilibrio” e tu diventi dura come una “Terakota”!
PS ho cercato delle traduzioni della poesia di prima, ma erano meno comprensibili dell’originale!
Papi