Il segreto è non correre dietro alle farfalle. È curare il giardino perché esse vengano da te.
(Mário Quintana)
Come una crisalide pronta alla muta tendo l’orecchio per captare ogni più minuscolo cambiamento, raccolgo le forze in una gerla intrecciata a mano, l’unico carico che voglio portare il giorno del grande incontro. Tutto è instabile, tutto è in divenire, aspetto la luna con la fiducia dei contadini: presto sarà nuova.
Novilunio dall’energia che rifiorisce, luna nera simbolo di nuovi inizi, della trasformazione, del rinnovamento che genera il futuro. Punto gli occhi verso il cielo aspettando un segno, anche se so che è già tutto dentro di me, basta ascoltare e avere pazienza.
La sospensione del tempo è qualcosa che ho imparato in questi mesi, è la natura che riprende i suoi spazi spazzando via la futile frenesia di cui riempiamo le nostre esistenze. Questo è il momento in cui l’attore raccoglie tutte le energie prima dell’atto finale ma senza sapere quando andrà in scena, buona la prima, la prova generale non è contemplata.
Se ho paura, mi si chiede. Certo che ho paura, ma cosa faremmo senza di essa? È proprio quella che ci fa superare i nostri limiti. Il segreto è chiudere gli occhi, desiderare fortemente che ogni cosa vada bene, fare di tutto perché sia così, ricordarsi di questa positività nel momento del bisogno. Non ho altre formule magiche, solo il respiro che mi riporta al presente, al qui e ora.
Fisso i pensieri per non perderne traccia, per farne una coperta per gli inverni della vita che non seguono le stagioni. Mi guardo indietro per vedere i cambiamenti fatti, per riconoscermi nella donna che sono oggi, immaginare quella di domani. Sorrido pensando a quanto un cuore che batte all’unisono col mio abbia cancellato in un battibaleno ogni ombra dalla mia vita dandole un senso nuovo, spingendo in superficie ogni più recondito desiderio.
Mi sono sorpresa a cantare ogni giorno, cosa che non facevo da anni, ad ascoltare Tchaikovsky per calmare una pancia inquieta, ad amare i luoghi che mi circondano più di quanto non lo facessi prima, a passare le domeniche a studiare tutti i tipi di pannolini lavabili in circolazione e ad essere felice per un corriere che non porta scarpe ma accessori da neonato. Mentre noi prepariamo il nido tutti intorno preparano la festa e aprono il cuore impazienti per questo nuovo incontro.
Pensieri ricorrenti si susseguono l’un l’altro come maglie d’uncinetto: quando si sentirà pronta per venire al mondo? A chi assomiglierà? Sarà stata lei a sceglierci come genitori? Per ora non me la so immaginare, ma la so amare incondizionatamente e senza riserve, come gli amori folli, come gli amori riconoscenti per questa fortuna, come una crisalide che è pronta per diventare farfalla pur non sapendo ancora volare.
La foto del post è di mio padre… grazie! <3
La foto di copertina è di Ed van duijn su Unsplash