Cusco, l’ombelico del mondo

Scritto da Serena Puosi

Categorie: Perù

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Se venisse cancellato dalla faccia della terra tutto ciò che il Cuzco racchiude,
e al suo posto si mettesse un paesino senza storia,
ci sarebbe comunque di che parlare.
Che Guevara

Ammetto di aver atteso l’ingresso a Cusco da quando ho messo piede in Perù. Cusco la mistica, la città storica del Perù, l’ombelico del mondo Inca, la scenografia del cartone “Le follie dell’imperatore“. Cusco ci accoglie con una buona dose di caos che non vedevamo da Lima, con le vecchie auto che cercano di scalare salite impossibili e turisti mescolati ai peruviani impegnati nelle proprie faccende quotidiane.

Il nostro hostal si inerpica su una salita con pendenza estrema, tanto è vero che il primo taxi ci rinuncia e ci lascia su uno slargo da cui abbiamo subito il colpo d’occhio su Cusco: è più grande di quanto credessi e sprigiona un fascino indescrivibile, come se tutte le forze della Terra fossero attirate qui.

[Noi abbiamo alloggiato all’ Hostal Buena Vista, per altri alloggi a Cusco vi consiglio un’occhiata qua]

La città sacra per gli Inca

L’esplorazione di questa città sacra per gli Inca necessita di qualche conoscenza preliminare per essere apprezzata appieno. La leggenda narra che Manco Cápac e Mamma Ocllo, figli del dio del Sole Inti, uscirono dal lago Titicaca per dirigersi a nord alla ricerca della valle dove fondare il proprio regno. All’altezza di Cusco a Manco Cápac cadde il bastone magico e quello era il segnale per la fondazione di una nuova città. Così nacque la città sacra degli Inca e Cusco divenne la capitale dell’impero, nonché la città abitata più antica di tutte le Americhe.

Veduta notturna di Cusco (foto di Tommaso)
Veduta notturna di Cusco

Cusco divenne l’obiettivo dei conquistadores spagnoli, i quali fecero costruire diverse opere architettoniche andate perdute col terribile terremoto del 1650 che distrusse la città. Da quel momento a Cusco si venera il Señor de los Temblores e un enorme dipinto campeggia nella cattedrale per ricordare quell’avvenimento. Gli ultimi dati storici per capire meglio questa città sono che nel 1911 Hiram Bingham scoprì le rovine inca di Machu Picchu sancendone di fatto una nuova fortuna e che nel 1983 l’UNESCO dichiarò il centro storico di Cusco patrimonio culturale dell’umanità.

Se quello che avete letto finora potete trovarlo su qualsiasi guida, è più difficile invece trovare testi che descrivano il mal di testa provocato dall’altitudine (Cusco si trova a più di 3000 metri) e il mal di gambe causato dai ripidi saliscendi di questa città distribuita su più colline. Difficilmente si può capire questa sensazione senza provarla e unita al freddo persistente (uscire ad agosto col cappello di lana e diversi strati di pile sotto la giacca a vento è strano!) non fa di Cusco una città facile a mio avviso.

Se non sapete da dove cominciare, una bella idea è prendere parte al

Free tour di Cusco

con Civitatis in inglese e spagnolo della durata di 3 ore e mezzo.

I free tour non hanno un prezzo fisso, ma è il singolo partecipante che, alla fine dell’attività, paga l’importo che considera opportuno in base al proprio grado di soddisfazione.

 

Barrio di San Blas

Le difficoltà inflitte al fisico, però, sono ampiamente compensate da quello che vedono gli occhi. Cusco pullula di attrazioni interessanti e anche solamente perdersi negli stretti vicoli ciottolati costituisce di per sé un’esperienza mistica. Il Barrio di San Blas, pittoresco quartiere cittadino dedito all’artigianato, è una vera scoperta e non riesco a non posare gli occhi su quelle borse così colorate, su quei gioielli così finemente lavorati da mani esperte e arti tramandate da generazioni.

Plaza de Armas

Poi c’è l’immancabile Plaza de Armas dove Francisco Pizarro proclamò l’avvenuta conquista di Cusco. Qui si affaccia la cattedrale in tutta la sua imponenza, oltre ad un’altra chiesa intitolata alla Compagnia di Gesù e un porticato di pietra intagliata fatto costruire dagli spagnoli conquistatori. Al centro della piazza molto curata con verde e fiori troviamo anche la fontana con una statua Inca.

Vagare senza meta a Cusco significa imbattersi nel Museo del Pisco (la bevanda tipica del Perù simile alla nostra grappa), nella Coricancha (il sito Inca dedicato al dio Sole, un tempo interamente laminato d’oro su cui poi i Domenicani hanno costruito una chiesa incorporandone la struttura) e in un ricco passato che riaffiora prepotentemente da ogni pietra posata tra queste verdi colline.

Forse nessuna guida vi dirà che è possibile imbattersi in un gruppo di bambini in abiti tradizionali che ballano seguendo il ritmo di un flauto di Pan, che sedendosi a un tavolo condiviso si incrociano storie e destini di persone con diverse estrazioni e vissuti, che beccare l’uscita da scuola di un istituto femminile significa vivere la stessa gioia di quando si era piccoli e il Perù era un punto non ben identificato su un mondo tutto da scoprire.

All'uscita da scuola a Cusco
All’uscita da scuola a Cusco

10 cose da non perdere a Cusco

  1. Centro storico di Cusco
  2. Sacsayhuaman
  3. Plaza de Armas (Huacaypata)
  4. Cattedrale di Cusco
  5. Quartiere di San Blas
  6. Tempio del sole (Coricancha)
  7. Mercado Central de San Pedro
  8. Tour di un giorno a Machupicchu in treno
  9. Museo de Arte Precolombino
  10. Pietra dai dodici angoli

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Tag: viaggi

4 commenti

  • Bellissimo blog, bellissimi viaggi… ti seguirò!
    Sa

    • A

      Grazie Sandra! 🙂
      Sono felice che ti piaccia!
      Faccio un salto sul tuo! 😉

  • Che incanto Cuzco! Ho un ricordo bellissimo della cittá, delle sue luci notturne, della gente… Avevo alloggiato in un ostello che era anche una casa famiglia per donne disagiate, un’esperienza molto bella e un punto di vista senza dubbio molto intimo sulla vita in questa antica cittá.

    • A

      Veramente una bella esperienza, chissà cosa vi siete raccontate o semplicemente cosa hai letto nei loro occhi. Viaggiare allarga la mente e con un’esperienza del genere ancora di più! Grande Giulia!

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