Educare i bambini contro gli stereotipi di genere è stata fin da subito una missione per me, perché mi sono da sempre risultati intollerabili i reparti separati di giochi per bambine – con scatole rosa, attività casalinghe e di cura – e bambini – con carri armati, fucili, camion dei pompieri. Per non parlare dei vestiti, che già dal primo giorno di vita fanno una distinzione in rosa e azzurro, con grosse difficoltà per reperire colori considerati neutri.
Non è stato semplice cambiare io per prima prospettiva: se dentro di me sapevo che i colori sono di tutti e che ogni attività può essere declinata al maschile o al femminile, mi sono spesso trovata a dover giustificare una maglia con i dinosauri indossata da mia figlia o un monopattino azzurro al posto di uno rosa.
Ho scolpita nella mente una scena vissuta all’asilo nido: ogni genitore, quando portava il proprio figlio, poteva pescare da un cestino dei calzini antiscivolo per il proprio bambino e ho visto scartarne un paio rosa da una mamma per il suo bambino maschio. Oppure quella volta in cui una signora guardava sbalordita mia figlia di tre anni con un ombrello degli Avengers.
Proprio a causa del fastidio che mi suscitavano questi episodi, ho avvertito la necessità di capire che non ero da sola in questo cambiamento sociale. Per me la cosa più importante era considerare ogni bambino e bambina come un individuo, con i propri gusti e inclinazioni, liberi di decidere chi essere senza sovrastrutture.
Così ho cominciato a informarmi su quali libri – sempre loro! – potessero assistermi nell’educazione senza stereotipi di genere che volevo portare avanti e ho trovato dei testi interessanti per bambini che vi ripropongo qui.
Prima di farvi l’elenco dei libri, ho chiesto a Rosaria Manfredini, educatrice al nido d’infanzia, di condividere qualche informazione sull’importanza della lettura fin da una giovanissima età.
Leggere fin da piccolissimi
La famiglia e la scuola dovrebbero, a partire dai bambini e dalle bambine piccolissime, trattare con serietà l’insegnamento alla lettura.
Ma come si insegna a un bambino o a una bambina a leggere?
La risposta alla domanda è semplice: leggendo loro ad alta voce e dando il buon esempio. I bambini e le bambine nascono con un forte bisogno di imitazione, pertanto vedere i genitori che leggono un libro può essere un atteggiamento che li porta ad afferrare questo splendido oggetto, far sì che piano piano lo sfogli e lo assaggi come un gioco. Chi ama leggere contagia tutti coloro che gli stanno vicino.
Il libro è anche uno strumento efficace per creare comunità: lo si presta a un amico o a un’amica, i quali a loro volta lo suggeriscono ad altri amici e così via, tanto da creare una rete di lettori e di vere e proprie comunità letterarie.
A un anno di vita, se non ancor prima, i bambini sono capaci di afferrare e tenere in mano uno smartphone e di far scorrere il dito sullo schermo imitando gli adulti che osservano incessantemente: pensate alla potenza di sostituire lo smartphone con i libri. Avere tanti libri in casa e leggerli, maneggiarli, è un esempio sostanziale per far sì che i bambini e le bambine prendano confidenza con questo magico strumento.
L’angolo della lettura
I bambini e le bambine, quando osservano gli adulti, si identificano in loro. Sarebbe davvero utile avere nella propria casa un angolo dedicato esclusivamente alla lettura, dove vi sia anche una piccola libreria da cui poter fruire liberamente dei libri esposti, meglio ancora se con in evidenza la pagina di copertina. Anche se in casa lo spazio è poco si può creare un angolo arredato con un piccolo tappeto, una poltroncina e un cesto per raccogliere i libri.
Libri inclusivi
Nella piccola biblioteca di casa sarebbe importante includere libri che possano suscitare nei piccoli lettori emozioni da situazioni differenti dal loro vivere quotidiano, come ad esempio libri che parlano di diversi tipi di famiglie (due mamme, due papà, con un solo genitore, ecc.) e per valorizzare la diversità.
Inoltre, quando si acquista un libro per bambini, è importante osservare se viene rispettata la parità di genere. I bambini sono in egual numero rispetto alle bambine? Queste ultime sono narrate in ambienti casalinghi tipo la stanza dove la mamma cucina e i maschi sono raffigurati in ambienti molto più ampi tipo il giardino mentre corrono o ad aiutare il nonno a coltivare l’orto? Le bambine hanno vestitini rosa e sono ben pettinate? Vengono chiamate principesse? I maschi sono raffigurati vestiti di blu, tutti sporchi e maldestri?
E ancora: le bambine si arrabbiano mai in questi libri? E i bambini possono piangere o devono essere sempre forti e coraggiosi? Cominciamo a far caso a queste cose, la parità di genere passa anche da qui. Quando si regala un libro facciamo attenzione che il testo e le immagini siano inclusive e che diano la possibilità ai piccoli e alle piccole lettrici di sentirsi liberi e libere quando si identificano nei personaggi.
Una questione anche di linguaggio
Un altro punto fondamentale da tenere in considerazione è il linguaggio. Quando vengono al mondo, i bambini non sanno parlare, articolano solo suoni, ma è importante leggere loro libri già dai primi mesi di vita perché questo gli permette di colorare il loro mondo interiore di parole, colori, tono e qualità della voce. Conta tutto: l’espressione facciale, la gestualità delle mani e del volto di chi legge e tante altre informazioni sensoriali, visive, uditive che vanno a costruire l’enciclopedia mentale.
Già nei primi semestri della loro esistenza, l’adulto dovrebbe calibrare le parole per non ingabbiare le bambine e i bambini negli stereotipi di genere. Facciamo attenzione a come si comportano i personaggi del libro: come parlano fra di loro, come mangiano, come giocano, come camminano, come provano emozioni. Osserviamo che nel testo non ci siano affermazioni come “non fare la femminuccia”, “lascia fare a lui che è un maschio”, ecc. perché questo linguaggio può condizionare le bambine e i bambini nelle gabbie degli stereotipi di genere.
La pratica della lettura offerta ai bambini e alle bambine richiede quindi una cura minuziosa nella scelta dei libri, nella modalità dell’utilizzo degli spazi, nella pratica all’educazione all’ascolto, nella quantità di competenze cognitive e relazionali.
Libri per bambini contro gli stereotipi di genere
1. Non tutte le principesse
Chi ti piacerebbe essere? Una principessa? Un pirata? O forse una calciatrice, un ballerino… Non ci sono limiti, se non quelli della tua fantasia. Sta a te decidere! Un libro contro tutti gli stereotipi.
Età di lettura: da 4 anni.

2. Cosa faremo da grandi? Prontuario di mestieri per bambine e bambini
«Cosa faremo da grandi?» si chiedono Marta e Diego durante un tema in classe. E iniziano a fantasticare… La segretaria! Immagina Marta, e pensa alla segretaria di un grande partito ecologista! E Diego, che ama la lettura, immagina di essere il segretario di una biblioteca ricca di libri bellissimi. O ancora: l’ingegnere aerospaziale o l’ingegnera astrofisica! Tanti mestieri quante sono le pagine, ognuno declinato al maschile e al femminile, secondo le raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana della Commissione Pari opportunità e le linee guida dell’Accademia della Crusca sull’uso del femminile nelle professioni.
Perfetto per la classe III della scuola primaria, per lasciare i sogni liberi da ogni pregiudizio.
Età di lettura: da 3 anni.

3. Vietato piangere
Per Leo è il primo giorno nella nuova scuola, e ha un po’ paura. Papà non sa bene cosa fare, così gli dice: “i veri uomini non piangono”. Ma gli uomini che Leo vede lungo la strada tra casa e scuola sembrano pensarla diversamente…
Età di lettura: da 3 anni.

4. C’è qualcosa di più noioso che essere una principessa rosa?
Carlotta era una principessa rosa, col suo vestito rosa e il suo armadio rosa, pieno di vestiti rosa… Ma Carlotta era arcistufa del rosa. Voleva vestire di rosso, verde, giallo e violetto e non aveva alcuna voglia di baciare rospi su rospi per trovare il principe azzurro. Perché non esistevano principesse che solcavano i mari o che salvassero i principi dalle fauci di un lupo feroce? Anche Carlotta voleva vivere le fantastiche avventure dei libri di fiabe, sognava di cacciare draghi e volare in mongolfiera…
Età di lettura: da 4 anni.

5. Proprio come una femmina
Pearl si è trasferita in una nuova città con la mamma, che è stata promossa al lavoro e ora è una vera boss! Pearl è contenta, ma nella nuova scuola c’è Sebastiano, un bambino un po’ strano. Qualsiasi cosa Pearl faccia, che sia scrivere alla lavagna, lanciare una palla o correre più veloce che può, lui esclama sempre: «Ah-ah! Lo fai proprio come una femmina!». «Grazie», gli risponde Pearl ogni volta, finché non le viene il sospetto che Sebastiano la stia prendendo in giro…
Età di lettura: da 5 anni.

6. Mi piace Spiderman… e allora?
Cloe ha sei anni, racconta storie che la sua mamma trascrive al computer e ha una grande passione: Spiderman! La reazione di tutte le persone si riassume in un’unica noiosissima frase: «Ma è da maschi!». Intorno a lei, il mondo della scuola, dei giocattoli e persino degli inviti alle feste di compleanno è rigidamente diviso tra maschi e femmine. Il libro affronta varie tematiche legate agli stereotipi, alla graduale consapevolezza della propria identità di genere ma anche al confronto tra i bambini e una realtà sempre più multiculturale. Ne esce un libro di narrativa ironico ed evocativo, ricco di numerosi spunti di identificazione per i bambini e di riflessione per gli adulti.
Età di lettura: da 5 anni.

7. Libere di volare
Libere di sognare, di progettare, di volare senza freni né zavorre. Come le tre piccole protagoniste di questa storia.
Età di lettura: da 5 anni.

8. Il segreto di Luca
Se c’è una cosa di cui star sicuri, è che Luca è il miglior meccanico della città! Luca è grande e grosso e incute un po’ di timore, ma quando si tratta di sistemare motori nessuno può batterlo. Che si tratti di moto, auto da corsa o persino di biciclette, i mezzi di trasporto non hanno segreti per Luca. Ma quando scende la sera e può finalmente riporre la sua tuta da lavoro, chi è davvero Luca? All’uscita dall’officina, il suo cuore batte forte. Deve incontrare il suo grande amico Giovanni, che gli affida un pacchetto misterioso, un oggetto che ha bisogno delle sue cure. Ma di che si tratta? Non di un motore stavolta, bensì di un delicato, etereo carillon da riparare. Ebbene sì, perché la più grande passione di questo meccanico dall’aspetto imponente, sono proprio i dolci, melodiosi carillon! Dietro un’apparenza così rude, si cela un cuore poetico e sensibile, un’anima che sogna di balli, vestiti variopinti e palazzi incantati… Troverà Luca il coraggio di abbracciare la sua vera natura? Di non nascondere più ciò che davvero gli fa battere il cuore?
Età di lettura: da 5 anni.

9. Nei panni di Zaff
“… Ma Zaff, tu 6 maschio! Puoi fare il re, il principe, il meccanico, l’ingegnere, il maresciallo dei carabinieri… ma la principessa proprio no!” L’autrice e l’illustratrice affrontano con i più piccoli, in un albo pieno di divertimento e di colore, un tema assai delicato: quello dell’identità sessuale e della discriminazione cui spesso vengono fatti oggetto i bambini che si trovano bene “nei panni dell’altro” piuttosto che in quelli canonici attribuiti al proprio sesso. Avviene infatti molto spesso che il maschietto voglia vestirsi da bambina e giochi con le bambole sognando di fare la ballerina o che la bimba voglia vestirsi da maschio e sogni di fare il calciatore. Altrettanto spesso avviene che, soprattutto nei confronti del maschietto, da un lato si creino tra i bambini situazioni di canzonature e di emarginazione, dall’altro, negli adulti, sensazioni di imbarazzo se non di allarme che rischiano di intervenire grossolanamente nella libertà di espressione di cui i bambini hanno bisogno per riconoscersi e accettarsi. Questo libro da un lato vuole parlare con i bambini della libera esplorazione della propria identità e del rispetto di quella dei compagni, dall’altro è un messaggio per gli adulti perché ne accompagnino la crescita senza ansia e senza atteggiamenti di controllo o, peggio, di emarginazione.
Età di lettura: da 4 anni.

10. Così come sono
Questo libro illustrato, che si anima grazie meccanismi cartotecnici, affronta il tema degli stereotipi di genere con sensibilità e originalità. Una lettura sull’importanza di crescere nella bellezza e nel rispetto delle sfaccettature che la vita propone. Si capirà che è del tutto naturale che i bambini possano amare i fiori e i colori e che le bambine possano sognare di diventare astronauta o pilota; che è possibile sentirsi una ragazza nel corpo di un ragazzo e viceversa, e che maschi e femmine possono giocare insieme senza essere innamorati. Il testo, breve ed efficace, accompagna le coloratissime illustrazioni grafiche e dimostra che non bisogna sentirsi sbagliati se non si è conformi ma anzi è giusto sentirsi liberi di esprimerlo.
Età di lettura: da 5 anni.

11. Turchina la strega
La strega Turchina vuole rapire un marmocchio. Perché? Perché è una cosa da streghe! In sella alla sua scopa arriva al parco, dove trova Lele che gioca con le bambole. L’incontro con lui porterà a una bella sorpresa…
Età di lettura: da 3 anni.

12. La bicicletta rosa
Marco ha sei anni, sa già leggere e scrivere, si lava i denti e si veste da solo ma… non sa ancora andare in bicicletta senza l’aiuto delle rotelle, mentre i suoi amici fanno già le gare! A Marco sembra impossibile confessare questa sua paura quando ai giardinetti gli chiedono di fare una corsa… così, inevitabilmente, finisce rovinosamente a terra rischiando di farsi davvero male. E chi ci salirà mai più su una bicicletta adesso? Marco no di certo!
Età di lettura: da 6 anni.

13. Una storia senza cliché
«Questa è la storia di una cavaliere che…». «Eh no! È ora di finirla coi cavalieri che salvano le principesse! È un cliché, e sessista oltretutto! Le principesse sono capaci di salvarsi da sole». «Ok, ok, allora questa è la storia di un cavaliere che va a uccidere un drago malvagio». «Perché malvagio? È un po’ un cliché anche questo, no?». La giovane lettrice è molto consapevole ed esigente: non accetterà cliché in questa storia. Niente principesse in pericolo né streghe cattive. E nemmeno violenza e alcolici: non vanno bene per i piccoli. Ma le storie, da che mondo è mondo, sono piene di cliché… e a volerli togliere tutti, si arriva a risultati alquanto bizzarri. Forse qualche cliché non è poi la fine del mondo?
Età di lettura: da 5 anni.

14. Il trattore della nonna
Nessuno sa guidare il trattore meglio della nonna e nessuno sa fare delle crostate succulente come quelle del nonno!
Età di lettura: da 3 anni.

15. Biancaneve e i 77 nani
77 piatti da lavare, 77 fagotti da preparare, 77 berretti da stirare… Biancaneve ne ha abbastanza e prende una decisione imprevedibile. La rivisitazione di una fiaba classica in nome del rispetto, della dignità, della libertà di ciascuno.
Età di lettura: da 3 anni.

16. Cenerentola e le scarpette di pelo
C’era una volta una povera ragazza di nome Cenerentola che viveva con una orribile matrigna e due ancor più orribili sorellastre. Passava le giornate a pulire casa sognando il principe azzurro. Un giorno venne annunciato un gran ballo al castello, e a Cenerentola venne una gran voglia di andare a conoscere il principe. E se non fosse stato per niente azzurro?
Età di lettura: da 5 anni.

17. Dai papà!
Cosa succede a un papà quando il suo piccolo, di prima mattina, lo sveglia saltando felice sul letto? Succede che deve correre al parco alla velocità di un aeroplano, giocare a pallone, comperare la merenda, andare sullo scivolo e poi sull’altalena e, mentre tornano a casa, ascoltare i mille progetti per il giorno dopo del suo piccolo mentre lui lo tiene per mano e gli dice che è il papà più bravo del mondo. Ma finalmente, una volta a casa, lo aspetta una bella poltrona e una coperta morbida, giusto il tempo di rilassarsi, chiudere gli occhi e…
Età di lettura: da 3 anni.

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