È o non è il sogno di tutti quelli che fanno fotografie poter esporre i propri scatti in modo che escano dagli hard disk e prendano una consistenza concreta, reale, tangibile?
Per me è sempre stato un sogno lontano, una di quelle soddisfazioni che, quando inizi a fare fotografie, pensi che vorresti toglierti nella vita. E così è stato in modo del tutto inaspettato, come lo sono del resto la maggior parte delle notizie che ci rendono più felici.Stavo lavorando al computer quando mi contatta Agnese, un’amica che non sentivo da tempo. Mi chiede:
“Sono tue le foto che pubblichi?”.
E io: “Sì, sia quelle di Facebook che quelle del blog”.
E lei: “Sono bellissime! Ti butto lì un’idea: ti piacerebbe esporle? Lavoro in un ristorante e ci piace arredarlo sempre in modo diverso.”
E io: “Dici sul serio? Cioè, io non sono una fotografa, sono una che si diverte a scattare, mi ci impegno, ci provo, ma di sicuro non sono una professionista”
E lei: “Sei la prima persona a cui ho pensato. Non importa se non sei una professionista, le tue foto trasmettono qualcosa.”
A quel punto poco ci mancava che mi svenissi sulla sedia! Non potevo credere ai miei occhi: la mia amica mi aveva detto la cosa più bella che ci si possa sentir dire quando si fanno fotografie: “le tue foto trasmettono qualcosa“.
Non è solo la tecnica. Non sono gli ISO, il diaframma, i tempi di esposizione. Non solo almeno. Una base di conoscenza del mezzo ci deve essere, ma una foto può anche essere tecnicamente perfetta ed essere fredda e asettica come un tavolo operatorio.
È stato così che mi sono presentata al Ristorante Amaro a Viareggio, un locale dal design ricercato curato nei minimi dettagli al centro della città. Sono talmente poco avvezza a presentarmi come quella che fa foto che sono entrata nel ristorante e ho detto al proprietario: “Ciao, sono Serena”. Silenzio. Io lì impalata in piedi col Mac sottobraccio e le balle di fieno che correvano tutto intorno a me.
A parte questa gag iniziale le cose da quel momento sono state abbastanza semplici: Daniele, il proprietario, ha da subito apprezzato i miei scatti, e dopo aver visto qualche cartella ha optato per le foto del padule di Massarosa. Se non vi ricordate di quali foto stiamo parlando le trovate nel post “Massarosa. Casa.” che tra l’altro avete apprezzato molto e di questo ne sono veramente felice.
[Tra l’altro sono qui a parlarvi di belle foto e mi è toccato fare quelle di questo post con un iPhone 4 vecchio di 4 anni, visto che la mia macchina fotografica è ad aggiustare (e io mi rendo conto solo di sentirmi senza un braccio per via di questa cosa). Dettagli.]
Come organizzare una mostra fotografica
Comunque visto che ci siamo, vi dico anche com’è stato organizzare una mostra fotografica, perché dall’idea iniziale alla soddisfazione di vedere le foto appese in un ambiente veramente accogliente (grazie Daniele per l’allestimento!) è passato circa un mese durante il quale ho dovuto fare vari passaggi.
Vi ho già detto che tra il dire e il fare è passato circa un mese, inoltre avevo già risolto il primo dilemma di ogni mostra fotografica: dove esporre.
La scelta della location
La scelta della location è fondamentale perché determina il tipo di foto da esporre, la grandezza, i supporti da utilizzare e la disposizione delle foto, nonché diversi problemi legati alla disponibilità del locale in cui si espone. Per fortuna questo punto è stato molto semplice per me e le mie foto rimarranno per un po’ di tempo in esposizione. Una volta chiariti questi dettagli fondamentali si sa anche a grandi linee quanto costa esporre. Escluso lo spazio espositivo, ci sono i costi della stampa delle foto (dipendono dalla grandezza, dalla qualità, dalla carta, dall’avere o meno un amico fotografo… grazie Alessandro!) e del supporto (cornici, cartoncino passepartout, chiodi, corde, catene, ogni cosa che vi servirà per appendere le foto).
Punto 2: Scegliere le foto da esporre e il filo conduttore della mostra
Questa parte richiede molta cura perché da questo dipenderà gran parte della riuscita della mostra. La selezione è di per sé un’impresa titanica, spesso ci dispiace scartare le foto, sono un po’ tutte nostre figlie! Però bisogna essere anche obiettivi e capire se una foto stampata un po’ più grande sgrana o non rende o non c’entra nulla col filo conduttore della mostra. La mia selezione si è basata sul tema delle bilance del padule di Massarosa e ho selezionato 10 scatti che stessero bene affiancati. Anche dopo un’attenta selezione e lavorazione delle foto per far sì che la stampa fosse di alta qualità c’era una foto che non mi convinceva… e il caso ha voluto che una cornice si rompesse e voilà! Ho esposto le 9 foto che preferivo!
Punto 3: Incorniciare ed esporre le foto
Il supporto in cui mettiamo le foto è fondamentale perché aiuta nella fruizione della foto. Senza cornice e senza cartoncino le foto si perdono e non si riesce ad apprezzarle. Nel mio caso le foto sono state incorniciate in cornici scure e appoggiate su un cartoncino bianco. Sono molto soddisfatta del risultato, le foto assumono una dignità tutta nuova e vengono magnificate. Per l’allestimento ho lasciato carta bianca al proprietario del ristorante perché ho pensato che nessuno meglio di lui avesse il controllo della situazione e conoscesse meglio il locale. Ho fatto bene a fidarmi perché è venuto fuori proprio qualcosa di bello! Accanto ad ogni foto, inoltre, ho appiccicato un cartoncino coi miei riferimenti social (magari a qualcuno viene in mente di diventare fan della pagina Facebook Mercoledì tutta la settimana o di comprare qualche scatto…). 😉
Punto 4: Scegliere un titolo e produrre del materiale pubblicitario
Altro punto ostico: la scelta del titolo. Le parole sono importanti! Prima di scegliere titolo e sottotitolo è passato un pomeriggio di ragionamenti. Alla fine il titolo definitivo è quello che vedete nella locandina, la cui grafica è stata curata dalla tipografia Eliografica di Viareggio. Oltre alle locandine appese nel locale ho fatto fare anche dei biglietti da visita ad hoc, con i miei riferimenti e una foto della mostra stampata su un lato del biglietto. Ultimi passi per la pubblicizzazione dell’evento: scrivere questo post e sperare che lo condividano in tanti! 😀
Punto 5: Inaugurare la mostra e vedervi numerosi!
Per questa mostra non farò una vera e propria inaugurazione ma andrò a cena con chi vorrà nel locale e passerò di tanto in tanto a sentire le impressioni dei clienti.
Ristorante Amaro
Via San Martino, 73
Viareggio (LU)
Telefono: +39 0584 962183
Come raggiungerlo:
12 commenti
Simone
ma complimenti!!! e comunque.. oltre che belle trasmettono molto… complimenti…
Mercoledì
Grazie Simone!
Per me l’importante è proprio quello che hai scritto, che trasmettano qualcosa!
Ti ringrazio tanto.
Eli Sunday Siyabi
Ma che bella cosa!! Sono veramente vontenta per te, anche perché le tue fotografie sono molto suggestive: non è necessario andare in capo al mondo per ritrarre soggetti interessanti. A volte basta girare l’angolo di casa propria. Ancora complimenti, e se abitassi in Toscana (che sogno!) avrei fatto una “corsa” per vedere la mostra.
Mercoledì
Grazie Eli, che bel complimento!
Sono d’accordo con te coi luoghi vicino a casa: a volte ci scordiamo di valorizzarli.
Se ti capita di passare mentre sei in viaggio! 😉
Grazie davvero.
dueingiro
Complimenti!! Un paio d’anni fa anche voi abbiamo partecipato ad una mostra, a dire il vero l’abbiamo organizzata proprio noi avendo il posto, ma è durata solo una giornata.
E’ stata una grande soddisfazione ed un’esperienza bellissima!
Una mostra è davvero qualcosa che scalda il cuore e ti fa sentire appagato.
Buona fortuna!
dueingiro.blogspot.it
Mercoledì
Ciao dueingiro, che bel nome, mi piace un sacco! 😀
Grazie mille per l’incoraggiamento, sono piccole soddisfazioni che dobbiamo ritagliarci ogni tanto! Grazie per essere passati di qua durante il vostro giro 😉
Paola
Complimenti!!!
Ci farò sicuramente una visita 🙂
Mercoledì
Ciao Paola,
sarebbe bellissimo!
Grazie mille! Ti abbraccio!
Ilaria - Just Read The World
Complimenti 🙂
Secondo me questa è una delle prove che se fai una cosa con passione, si vede. 🙂
Mercoledì
Grazie Ilaria!
È proprio come dici te: quando do libero sfogo ai pensieri e alle azioni senza pensare se piaceranno o meno è proprio allora che trovo un riscontro positivo! Grazie mille!
Barbara
Ci sarò col pensiero.
Sono totalmente d’accordo sulle foto tecnicamente perfette ma prive di calore: le foto devono vivere nella testa e nel cuore di chi le guarda (non solo di chi le ha scattate)!
Mercoledì
Grazie Barbara,
felice di trovarti d’accordo anche stavolta! 🙂
So che mi penserai! 🙂