Prima di visitare Oslo avevo letto pareri poco edificanti sulla capitale norvegese, tra i più comuni quello che non può competere con le altre capitali del nord, che non c’è paragone con Bergen e che non ci sono molte cose da vedere.
Dal mio punto di vista, invece, perdersi Oslo sarebbe un peccato: a livello culturale, architettonico e anche di attrazioni turistiche non ha niente da invidiare ad altre capitali europee. Sono dispiaciuta, anzi, di aver avuto così poco tempo per visitarla, meno di due giorni pieni se sommiamo una mattinata all’arrivo, un giorno e mezzo scarsi e una mattinata al ritorno.
Oslo è una capitale cosmopolita ed efficientemente organizzata, offre tutti quei benefici che cerco quando mi sposto dal mio mondo di provincia a una grande città d’Europa: mezzi capillari, vasta scelta di cibo locale e internazionale, cultura in abbondanza e spazi verdi a disposizione dei cittadini e dei turisti.
Tra le cose che mi hanno piacevolmente sorpreso a Oslo c’è la volontà di integrazione tra architettura e natura, con importanti opere di riqualificazione di zone un tempo degradate e una politica ambientale green, con piste ciclabili capillarmente diffuse, pochissime auto, niente traffico, raccolta differenziata ovunque.
Informazioni generali
A Oslo ci sono due aeroporti: Gardermoen e Top Sanderfjord. Gardermoen si trova a circa 45 chilometri a nord della città (noi siamo arrivarti qui facendo scalo ad Amsterdam da Pisa) e per raggiungere il centro città si può prendere il comodo Fytoget Express Train o opzioni più economiche come treni locali o bus.
A Oslo ci si muove bene a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici, noi abbiamo usato un taxi dalla stazione dei treni all’hotel solo perché siamo arrivati di sera tardi. La rete dei trasporti è molto efficiente tra metropolitana, tram, autobus e battelli, se decidete di prendere molti mezzi valutate l’acquisto dell’Oslo Pass di cui vi parlo sotto.
Come per ogni città, si può decidere in base alle proprie inclinazioni e al tempo (inteso come quello a disposizione e quello metereologico) come sia meglio impiegare le proprie giornate. Noi abbiamo beccato un’intera giornata di pioggia e abbiamo viaggiato con una bambina di due anni, ecco perché abbiamo scelto di visitare tanti musei e di non strafare sul resto, lasciandoci tante tappe per una prossima visita.
Dal momento che non volevamo spostarci solo a piedi e che avremmo visitato tanti musei abbiamo scelto di fare la Olso Pass di cui vi ho già parlato in questo post e che offre l’ingresso gratuito a 30 musei e attrazioni, il trasporto pubblico incluso i battelli di linea e alcune visite guidate. Per noi è stato molto conveniente e si attiva dal primo mezzo che prendete o dal primo museo che visitate.
Qui c’è il sito ufficiale Oslo Pass ma vi segnalo anche il sito di Civitatis dove il pass costa qualche centesimo in meno. Clicca qui per scegliere il formato.
In alternativa alle mie proposte auto organizzate, potreste optare per un tour guidato già organizzato, vi propongo questo:
Con il tour panoramico di Oslo potrai vedere i monumenti più importanti della città e completare la visita con un giro in barca a fine percorso!
––> Trovi qui il tour così puoi vedere come funziona e cosa è incluso
Per quanto riguarda l’alloggio, noi abbiamo soggiornato qui:
Oslo: Norwegian Hotel → Ci hanno fatto l’upgrade della camera per overbooking e, al posto della camera d’hotel, ci hanno assegnato un appartamento molto spazioso che purtroppo non abbiamo potuto sfruttare appieno perché ci fermavamo poche ore. L’appartamento aveva tutto ciò che serve, silenzioso e pulito e adatto anche alle famiglie. Il centro si raggiunge con 20 minuti a piedi o con due fermate di metropolitana. Questo è stato l’unico alloggio carino in cui siamo stati, ma solo perché ci hanno fatto l’upgrade!
Oslo: Central City Apartments → Cambia il nome, ma di fatto è lo stesso stabile del nostro primo alloggio a Oslo che si presenta con tre nomi diversi… mah! L’appartamento che ci hanno dato era abbastanza spazioso, pulito e luminoso ma con la possibilità di oscurare bene i vetri per dormire, cosa che negli altri alloggi è stata un problema (perché mancano sempre le tapparelle). Qui mancavano un po’ di stoviglie in cucina (eravamo in 3 e avevamo 2 piatti) e ci siamo ritrovati con tre letti singoli, ma poteva andare peggio tutto sommato.
Oslo: cosa vedere per la prima volta
Il nostro tempo a Oslo era un po’ frammentato, in pratica avevamo due mattine fino alle 11 (una il primo giorno e una l’ultimo prima di riprendere l’aereo), una mezza giornata dopo aver preso un volo da Stavanger e una giornata intera (e ha piovuto tutto il giorno, sob!). Eccovi la lista delle cose che abbiamo visto noi durante la visita a Oslo.
Munch Museet
La prima cosa da dire di questo museo è che non è quello in cui si trova l’urlo di Munch (che è alla Nasjonalgalleriet), ma un edificio che ospita le opere del più grande pittore norvegese pioniere dell’Espressionismo con mostre che di volta in volta hanno una rotazione tematica. Il prezzo di ingresso è 120NOK (poco più 12€). Da segnalare una sala in cui grandi e piccini hanno fogli e matite a disposizione per poter lasciare libero di esprimersi l’artista che è in voi.
Nasjonalgalleriet
L’urlo di Munch lo trovate all’interno della Nasjonalgalleriet o Galleria Nazionale. Qui sono conservate numerose opere d’arte moderna di vari artisti oltre a Edvard Munch, come una versione dell’Autoritratto di Vincent van Gogh, opere di El Greco, Auguste Renoir, Claude Monet, Paul Cézanne, Pablo Picasso e pittori norvegesi. La mostra permanente copre tutti i periodi fino agli anni ’60 del 1900, mentre le mostre temporanee sono di arte antica o contemporanea.
Opera House
Non lo nascondo, prima di partire per Oslo una delle poche cose che conoscevo della città era l’Opera House. Si tratta di uno dei più importanti centri europei per le arti sceniche, un edificio di design che si affaccia sul fiordo di Oslo con la sua architettura che sembra rappresentare un iceberg emerso dal mare. La struttura si integra perfettamente con il paesaggio circostante e nei giorni di sole abbaglia nel suo biancore. Si può salire sulla sommità per una bella visuale e qualche scatto, così come vi consiglio di entrare nel foyer e ammirare le strutture in legno, cemento, vetro e pietra che danno luce alla struttura. La Oslo Opera House (indirizzo: Kirsten Flagstads Plass 1) si trova a poca distanza dalla stazione centrale ed è raggiungibile sia a piedi che con i mezzi pubblici.
Karls Johans Gate
Prende il nome da uno dei re norvegesi e si tratta della via principale della città, un susseguirsi di negozi, bar, hotel e centri commerciali. La parte più ampia fu costruita a metà dell’Ottocento come viale che collegava il nuovo Palazzo Reale Norvegese con il resto della città. Oggi questa strada collega la Stazione Centrale di Oslo e il Palazzo Reale. Lungo la strada potete ammirare molte delle attrazioni turistiche di Oslo: il Palazzo Reale, la Stazione Centrale e Stortinget, il Teatro Nazionale, i vecchi edifici universitari, il Palace Park, lo stagno a Eidsvolls plass che diventa una pista di pattinaggio in inverno e la Cattedrale.
Quartiere di Aker Brygge
Aker Brygge è la zona del molo che si affaccia sull’Oslofjord, è lunga quasi nove chilometri ed è un concentrato di cose da vedere e da fare. Noi non l’abbiamo girata tutta perché pioveva a dirotto, ma abbiamo avuto modo di vederla dal battello che ci ha portato sulla penisola di Bygdøy, dove sono concentrati molti musei. In passato Aker Brygge era la zona dei cantieri navali e dopo un intervento di riqualificazione si è trasformata in una delle zone più rinomate della città. Oltre al vecchio faro con l’orologio, una delle immagini iconiche di Oslo, qui c’è una passeggiata con bar, ristoranti e edifici moderni. Di fronte al molo si staglia in lontananza la fortezza di Akershus, un castello medioevale che proteggeva la città dagli attacchi esterni. Davanti ai moli di imbarco per Bygdøy si trova il comune di Oslo, un edificio austero all’interno del quale si svolge la cerimonia della consegna del Premio Nobel per la pace.
Penisola di Bygdøy
Sulla penisola di Bygdøy si concentrano alcuni dei musei più importanti di Oslo e tra i più visitati in Norvegia, oltre a case di legno che si affacciano sul mare e edifici diplomatici. Ecco i musei che abbiamo visitato noi.
Museo Fram
Mi sento di dirvi che il Museo Fram, caratterizzato da una nave che ha fatto esplorazioni artiche e antartiche e che occupa tutto lo spazio del museo, sia una tappa da non perdere, ideale per grandi e piccini. La nave Fram, costruita nel 1892, è perfettamente conservata e una volta entrati nel museo si può salire sopra di essa e osservare i vari ambienti e gli oggetti in cui hanno vissuto i grandi esploratori durante le loro spedizioni nel grande freddo polare. Intorno alla nave ci sono mostre sulle spedizioni polari con oggetti d’epoca e anche una piccola area gioco per bambini, così come un ristoro e tavoli a disposizione per chi si porta il pranzo al sacco.
Museo Kon-Tiki
Il Kon-Tiki si trova proprio di fronte al Museo Fram e ospita imbarcazioni e oggetti originali utilizzati nelle famose spedizioni di Thor Heyerdahl, uomo di scienza, avventuriero e ambientalista. Non mi ha lasciato a bocca aperta come il Fram, ma se avete l’Oslo Pass tanto vale farci un salto.
Se non ne avete abbastanza di musei sulle navi, sempre a Bygdøy si trova il Museo delle navi vichinghe che, come dice il nome stesso, ospita delle navi vichinghe tra le meglio conservate al mondo. Queste navi si sono perfettamente conservate perché più di 1100 anni fa furono seppellite per trasportare i loro ricchi proprietari nel mondo dei morti. Il museo espone anche reperti ritrovati nelle tombe e proietta un film in loop con la storia delle navi.
Norsk Folkemuseum
Ecco un’altra sorpresa di Oslo, un museo a cielo aperto dedicato alla storia e al folklore norvegese: il Norsk Folkemuseum o Museo Folcloristico Norvegese è un mix incredibile da non perdere e a cui dedicare tanto tempo (noi siamo stati più di due ore e non bastano). In questo museo variegato (che definire museo è riduttivo) troviamo case norvegesi in legno delle varie epoche, animali, mostre permanenti, ricostruzioni di ambienti dei vari periodi, laboratori, comparse che svolgono mestieri antichi… un potpourri di arte popolare e cultura sami che lascia a bocca aperta. Non perdetelo!
Cosa manca alla lista e che avrei tanto voluto visitare? Il Vigeland Park, la via Damstredet con antiche case di legno nel cuore di una capitale architettonicamente all’avanguardia, il mercato coperto Mathallen, il quartiere Tøyen dedicato alla street art e altre ancora… toccherà tornare! Se avete cose interessanti da vedere per una seconda visita segnalatemela nei commenti!
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Aggiornamento febbraio 2020
Ricevo dall’ente del turismo di Oslo e ripubblico:
Esistono due versioni dell’Urlo di Munch a Oslo: una al Munch Museum e una al National Museum. La versione del The Munch Museum è stata rimossa a causa della conservazione. Tornerà in mostra all’apertura del nuovo Munch Museum. (Stiamo aspettando informazioni aggiornate dal Munch Museum sull’apertura posticipata.)
La National Gallery ha chiuso a gennaio dell’anno scorso. Faceva parte del Museo Nazionale, che consisteva in diverse sedi a Oslo. Il Museo Nazionale – Architettura, Villa Stenersen e Mellomstasjonen sono ancora aperti al pubblico. Controlla il sito Web per gli orari di apertura. Quando il nuovo Museo Nazionale aprirà il prossimo anno, con le loro collezioni di arte, architettura, arti decorative e design e arte contemporanea riunite sotto lo stesso tetto, la sala Munch sarà finalmente di nuovo disponibile al pubblico.
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4 commenti
Anna Luisa
Oslo è tra le poche capitali Europee che non ho ancora visitato. Mi hai incuriosita molto con le tue foto ed il tuo post, quindi la inserisco subito nella “to do list” 😉 Grazie per le dritte ^_^
A presto
Anna Luisa
Mercoledì
Ciao Anna Luisa,
grazie a te per aver letto il post ed esserti ispirata!
Ti auguro presto un bel viaggio da queste parti!
Alessandra
Oslo é stata una tappa della crociera che abbiamo fatto in viaggio di nozze. Purtroppo siamo rimasti solo poche ore. Mi piacerebbe tornarci con più calma. Mi attira molto il Museo Folcloristico. 👍🏻
Mercoledì
In diverse persone mi hanno detto la stessa cosa, che hanno visto Oslo di passaggio come tappa di una crociera. Sicuramente è stato uno stimolo per tornarci e fare le cose con più calma, se ti ha affascinato in poche ore figurati con qualche giorno a disposizione!