Sogno di mezza estate

Pubblicato il 6 Luglio 2008

Scritto da Serena Puosi

Categorie: Cose belle - Erasmus

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Ero lì sull’aereo che pensavo alle facce che avrebbero fatto tutti rivedendomi: bocche spalancate in sorrisi di stupore ed occhi sgranati così tanto da far corrugare anche la fronte. Da un momento all’altro avevo deciso di partire senza dire nulla a nessuno, comprando il biglietto del primo aereo in partenza. Sentivo già il profumo di casa, che da piccola riuscivo a distinguere nitidamente solo al ritorno dalle nostre vacanze estive in regioni del sud, la morbidezza del cuscino, il mio cuscino basso con le federe da bambina.

Riuscivo ad immaginare con esattezza le parole che avrebbe detto mia madre vedendomi, sarebbe stata tutto un tripudio di “Oddio!!!” e “Non ci posso credere, non ci avevi detto nulla!” incorniciati in quella faccia che sembra lo specchio delle mie espressioni, identiche come due gocce d’acqua. Mio padre mi avrebbe guardato con gli occhi lucidi, avrebbe posato il giornale, si sarebbe alzato appoggiandosi al bracciolo della poltrona, si sarebbe tolto gli occhiali e mi avrebbe abbracciato dicendomi sorridendo”Che ci fai qui?!”. Mia sorella avrebbe corso sbattendo in ogni porta dalla camera all’ingresso e mi avrebbe stretta a sé e sbaciucchiata fino a consumarmi.

Pensavo già a come avrei percorso velocemente la distanza Massarosa-Pisa con la Twingo azzurra. Radio accesa, cuore in gola e sorriso ebete sul volto. Chissà che faccia farà. Dormire abbracciati, svegliarsi col sole già alto ed andare al mare a Viareggio, in Darsena. E poi una passeggiata in viale Margherita, il sole che passa tra le insegne degli stabilimenti balneari in una scala di rossi-arancio mozzafiato, una pizza insieme e chiacchierata sul molo fino a tardi.

Poi mi sono resa conto di aver smesso di studiare da un po’ e la mente era andata verso la cosa più dolce che bramava incosciamente.

4 commenti

  • Sere..scusami! Ma io questa non la condivido. Il tuo italiano e’ meraviglioso, ma al pensiero di ritornare a vivere in un metro quadrato non me la sento, quando qui a Lisbona ho capito che nel mondo c’e’ tutto, anche quello che non riusciamo ad immaginare. Aspetta che vengo ad abitare da te poi mi saprai ridire se vuoi tornare in Versilia vestita elegante se no non ti fanno entrare nei locali.
    Buonanotte

  • Ciao! Sono Sara, ossia Electra, quella del blog electra.leonardo.it in cui parlavo del mio Erasmus a Lisbona. Sono tornata ormai quasi un anno fa a casa, ossia a..Bargecchia (il mondo è ancora più piccolo di quel che pensavi!) e il tuo blog mi ha comuqnue colpito..troppo. Leggere quelle esperienze e quelle sensazioni…le stesse. Sentire che Lisbona non smetterà di mancarmi mai! Ma tu che sei ancora là, goditela! Più che puoi! Vai al tejo Bar anche per me, annusa l’aria davanti al Pasteis de Belem, parla portoghese fino alla nausea e goditi l’innata gentilezza dei lusitani! Un buon proseguimento di erasmus!!!
    Sara.

  • Ganzo! Sai che avrei fatto proprio così!! Non vedo l’ora di vederti. P.s. la twingo azzurra ha detto che si trova benissimo anche con la nuova proprietaria 😀 un bacio a presto!

  • La vecchia cara poltrona alla Omer Simpson, la stessa dalla quale tante volte ti abbiamo chiamato al cellulare in questi mesi.
    E’ evidente che comincia ad affiorare anche un pò di nostalgia verso gli affetti italiani.
    Dai,forza, ormai hai l’ultimo esame e poi sta a te decidere se sfruttare le ultime settimane a fini “turistici” o se dar forma e sostanza ai sogni!
    Eterna lotta fra ragione e sentimento… come sempre noi saremo felici di quello che ti renderà felice.
    Bacio
    Papi

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