Quando viaggio in paesi lontani lo faccio soprattutto per farmi scuotere nel profondo, per costringermi ad uscire da quel guscio di certezze col quale ci proteggiamo dal diverso e dall’imprevisto. Mi piace quella sensazione di straniamento iniziale alla Lost in translation, ancor di più apprezzo quello stordimento del ritorno, quando gli oggetti della quotidianità sembrano banali e i ricordi vengono a galla liquidi tra una faccenda e l’altra, senza preavviso.
Ripenso al viaggio in Vietnam e continuo a scoprire scollature anche a distanza di tempo, noto nelle foto dei dettagli cui, nell’eccitazione del momento, non avevo fatto caso. In particolare ci sono degli aspetti buffi, normalissimi per chi vive in quella realtà ma veramente esilaranti per un turista, che mi hanno portato a pensare che, in questo senso, il Vietnam sia una fucina di gioia per un osservatore attento e mai prevenuto.
Questa è una carrellata delle stramberie vietnamite che mi hanno strappato un sorriso.
La colazione dei campioni
Cominciamo dalla colazione, costituita dal famigerato Phở, il brodo di carne e verdure che, a detta dei vietnamiti, è un modo LEGGERO per cominciare la giornata. Sì, avete capito bene: quel brodo accompagnato da pane fritto e seguito da un caffè con ghiaccio e latte condensato è considerato il modo ottimale per partire alla grande. Dopo questa botta di vita i vietnamiti vanno dritti in ufficio, mentre io ho dovuto fare una tappa forzata in bagno.

Phở vietnamita
Un digestivo particolare
Sempre sull’aspetto del cibo, non è stato strano usare le bacchette a ogni pasto, quanto terminarlo con un liquore di serpente che, secondo le credenze vietnamite, garantisce virilità agli uomini impavidi che lo bevono. Il fatto è che l’ho bevuto anch’io… cosa mi succederà?

Il temibile liquore di serpente
Trasporti sui generis
Sui trasporti si apre un mondo perché una delle caratteristiche predominanti del Sud Est asiatico è proprio la presenza di questi mezzi di ogni sorta, perlopiù a due ruote, che ti sfrecciano accanto dribblandoti come per miracolo, spuntando dal nulla e andandosene così come sono venuti. Oltre al numero spropositato di passeggeri e alla messa in discussione delle forze fisiche che governano quei carichi enormi, l’aspetto che più mi ha fatto sorridere è l’uso del casco, reso obbligatorio da pochi anni per ridurre il numero di morti sulla strada. Per aggirare questa scomoda legge che spettina i capelli, infatti, i vietnamiti acquistano caschi farlocchi a forma di padella per meno di 2€; mentre le donne ne comprano una pratica versione con il buco per far passare la coda di cavallo. Insomma, l’importante è farsi vedere dalle forze dell’ordine con qualcosa in testa perché le multe sono molto salate.

Motorini in coda a Saigon
Ritmi vietnamiti
Altre cose che mi sono sembrate strambe sono legate ai ritmi della vita: la sveglia è prima dell’alba così da poter unirsi a un gruppo di mattinieri e fare thai chi in riva al fiume, le donne vanno al mercato a fare la spesa per i pasti quotidiani e gli uomini vanno a fare colazione al bar e poi al lavoro. Quasi tutti fanno sport all’alba, veramente apprezzabile.

Bambini che pattinano a Hue
La morte non è un tabù in tutto il mondo
L’aspetto della morte spalanca un universo d’informazioni di cui ho fatto tesoro durante quei giorni asiatici. I morti sono seppelliti nel campo o nelle risaie in cui hanno lavorato da vivi in modo da poter mantenere quel contatto con la terra, e dopo 3 anni sono disseppelliti e si svolge il rito del cambio della camicia, dopodiché il defunto può riposare in pace. Le tombe sono spesso di famiglia, si ampliano sempre più per far spazio a nuovi defunti creando anche qualche problema di igiene.

Tombe di famiglia nei campi
Spiritualità orientale
La spiritualità governa la vita di ogni giorno e i defunti sono onorati e omaggiati quotidianamente degli oggetti di cui facevano uso in vita. È così che sugli altari allestiti in ogni casa troviamo frutta, sigarette, soldi e incensi.

Altare per il culto degli avi in una casa vietnamita
Superstizione
Poter pranzare in una casa privata di vietnamiti è stato il lasciapassare su questa spiritualità diffusa e ben radicata, fatta di altari e gesti allo stesso tempo religiosi e scaramantici. Pressoché in ogni casa troviamo un rospo di pietra con una moneta in bocca, rivolto verso l’uscio: questo è il rito propiziatorio per fare buoni affari nel lavoro. In ogni cucina, invece, trova spazio un altare con i numi tutelari della casa e della famiglia.

Il rospo con il soldo in bocca
Stendere i panni
Una cosa che ho apprezzato tantissimo e che comincerò a fare anche a casa è stendere i panni in questa maniera:

Panni stesi al sole
Bici assurde
Fuori da ogni categoria, questa è una stramberia bella e buona!

Vietnam e USA: pace fatta? Foto scattata sul Delta del Mekong
La casa photoshoppata
E per finire un’ultima, fantastica perla: appesa in sala c’è la foto della casa in tutto il suo splendore arricchita da elementi aggiunti con Photoshop, tra cui una macchina di lusso che non appartiene al proprietario. Adoro il Vietnam anche per questi dettagli!

La casa photoshoppata
12 Comments
Ahahha, hai strappato un sorriso anche a me!:) ma il liquore com’era?
Assomigliava un po’ alla grappa nostrana, ma più impressionante!
Felice di averti strappato un sorriso!
adoro i post sull’Asia, soprattutto se ben fatti come questo. Ne ho viste di belle in Thailandia, ma non come in Vietnam! Fortissimo il quadro photoshoppato 😀
Ciao Manuela,
stavo per risponderti al commento, poi sono andata sul tuo blog e mi sono persa tra parole e colori! Fantastico!
Il Vietnam te lo consiglio su tutta la linea (scriverò tanti altri post!).
La Thailandia mi incuriosisce tantissimo, e l’Asia mi ha già conquistata!
Che dire.. grazie mille 🙂
Apprezzo molto il tuo stile e il tuo blog. Puoi immaginare quanto possa farmi piacere quello che hai scritto 🙂
Comunque l’Asia ha rapito anche me. Sogno di tornarci presto per un tour Loas – Cambogia – Vietnam (e magari Thailandia del Nord). Chissà… speriamo presto! 🙂
Grazie!
Il problema per me è il tempo, ho una wishlist così lunga!
Giro interessantissimo, quasi quasi mi aggrego! 😉
Come dici nel tuo blog, quando si comincia a viaggiare non si riesce più a smettere!
Ciao, io ho adottato un bimbo vietnamita a distanza, e volevo saperne il piu possibile sugli usi e costumi del suo Paese, ti ringrazio perchè grazie a te ora so diverse cose 🙂
Sono io a ringraziare te Daniele, perché col tuo commento e con la stupenda adozione di un bambino vietnamita mi hai rischiarato la giornata.
Ma sai che dopo un soggiorno a Chiang Mai ho comprato gli attaccapanni di plastica dell’Ikea solo per poter stendere così? (veloce e mi evita di stirare parecchie cose)
Leggendo il tuo post però temo che i miei dirimpettai abbiamo pubblicato delle foto sui social con titolo “le stramberie della vicina” 😀
Ahaha monitorerò i social e ti dirò se vedo qualcosa di sospetto! 😀
In realtà ho saputo che molti stendono così anche qui, ma a me la cosa aveva colpito e l’ho messa nell’elenco!
Buongiorno. Io e mia moglie abbiamo conosciuto su internet una ragazza vietnamita che a giugno si sposerá. Vorremmo mandare un regalo o un poco di soldi. Cosa ci consigli ? In che modo possiamo farlo ? Grazie. Mario
Buongiorno Mario,
ho chiesto a un mio amico vietnamita e mi ha risposto che la cosa migliore, se non parteciperete al matrimonio, è mandare un regalo con qualche grande compagnia internazionale di spedizioni. I soldi di solito si mettono in una busta e si consegnano a mano agli sposi. Spero di esserti stata d’aiuto!