Come sopravvivere a un viaggio on the road negli Stati Uniti con due bimbe piccole

Scritto da Serena Puosi

Categorie: USA

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Per agosto 2018 avevamo un grande progetto di viaggio: attraversare California, Nevada, Utah e Arizona in auto e visitare posti sognati da sempre, da San Francisco al Grand Canyon, dalla Route 66 all’Horseshoe Bend. Poi la vita ci ha portato in dono Petra, che durante le vacanze estive dell’anno scorso era un piccolo melone nella mia pancia e non ce la siamo sentita di affrontare un viaggio on the road come quello americano, così abbiamo scelto la Norvegia per un pur sempre itinerante ma tranquillo (e fresco) viaggio in famiglia.

Il sogno americano, però, era soltanto rimandato, perché è vero che non ce la sentivamo di affrontare quattro stati e 4000 chilometri con una pancia, ma con due bambine piccole sì! Ci siamo messi quindi a organizzare il viaggio on the road negli Stati Uniti per agosto 2019 e, ora che siamo tornati, è il momento di mettere nero su bianco la nostra esperienza. Ho già parlato dell’itinerario e delle cose da sapere prima di partire, in questo post voglio concentrarmi sull’aspetto bambini.

“In quale posto sperduto del mondo avete portato le vostre figlie quest’anno?” è la frase pronunciata al nostro rientro da un collega di Tommaso e che racchiude l’essenza di come siamo visti come famiglia da fuori: una coppia scriteriata che per amore del viaggio metterebbe anche le proprie adorate figlie in pericolo. Del resto, come biasimare tutti quelli che ci hanno detto che è una pazzia portare due bambine di tre anni e di otto mesi negli Stati Uniti per un viaggio itinerante? L’impressione generale è che sia impossibile, che non ne valga la pena perché tanto loro non ricorderanno o che la fatica superi il piacere. L’impresa è stata tosta, lo ammetto, ma non per questo non la rifarei. Anzi, ripartirei domani!

In questo post vi racconto come ci siamo preparati al viaggio e come lo abbiamo vissuto al grido di “Io speriamo che me la cavo”! Se anche voi siete tra quelli che ci hanno chiesto “come avete fatto a intraprendere un viaggio del genere con due bimbe?” siete nel posto giusto!

organizzare un viaggio on the road negli Stati Uniti con due bimbe piccole.

Prima di partire

Non starò qui a fare l’eroina della situazione, non vi dirò quelle frasi che vanno tanto di moda “se una cosa la vuoi veramente, la otterrai” o “con i bambini si può fare di tutto esattamente come prima” perché non è assolutamente così. Una mamma italiana è geneticamente dotata di ansia e, anche se mi ritengo molto zen, non sono stata immune alla paura nei mesi che hanno preceduto il viaggio.

A volte, dopo aver schiacciato “prenota” su quei voli tanto sudati per Los Angeles, mi sorprendevo a ipotizzare scenari apocalittici per il pre-partenza: “e se poi le bimbe non reggono tutte quelle ore di macchina?” “e se si ammalano il giorno prima e dobbiamo rinunciare al viaggio?” ma soprattutto “ce la faremo a sopportarci tutti e quattro per 15 giorni di fila senza perdere il senno?”. Tutti dubbi leciti, ci mancherebbe, ma il succo è questo: questo è un viaggio da fare con due bimbe piccole solo se si è molto convinti. La fatica è tanta, i chilometri ancora di più, non si può pretendere di partire disorganizzati e bisogna fare squadra.

bryce canyon

Prenotazioni varie: aereo, sistemazioni, macchina a noleggio

Le parole d’ordine per viaggiare in serenità con due bambine sono state organizzazione e comodità (pur sempre con un budget medio, senza strafare). Ecco come ci siamo organizzati per essere il più possibile tranquilli.

Aereo

Abbiamo prenotato per tempo i posti con molto spazio davanti e con la possibilità di attaccare la culla, così non abbiamo dovuto tenere la nostra “infant” in braccio per tutto il tempo. In fase di decollo, atterraggio e turbolenze i bambini che non hanno diritto a un posto devono stare in braccio ai genitori con la cintura allacciata, ma per il resto del tempo possono stare nella culla messa a disposizione della compagnia aerea (quando disponibile).

Un’altra accortezza per cui è bene contattare la compagnia aerea è il pasto a bordo: i bambini sopra i due anni e con posto assegnato hanno diritto a un pasto, ma a volte se non selezionate online il pasto per bambini vi ritroverete con quello per adulti.

Per quanto riguarda l’intrattenimento a bordo, varia da una compagnia all’altra, ma quelle di linea solitamente regalano qualche gadget e hanno giochi per bambini da fare sullo schermo. Un’idea utile è preparare delle busy bag per giocare a bordo, sono mesi che voglio farci un post… prima o poi vi scriverò qualcosa!

aereo

Auto a noleggio

Per comodità abbiamo noleggiato subito fuori dall’aeroporto la macchina a noleggio prenotandola online alcuni mesi prima (circa 4 mesi). Ci sono le compagnie di noleggio che ti portano con i pulmini al banco dove si fa la registrazione. Avevamo bisogno di due seggiolini auto: uno ce lo siamo portati da casa perché ne abbiamo uno leggero da viaggio, uno lo abbiamo noleggiato con il rent a car. Questo perché volevamo risparmiare qualcosa sul noleggio del seggiolino, che non è che te lo regalano. Una piccola nota informativa per il seggiolino: quello per bambini piccoli negli Stati Uniti va girato verso il bagagliaio, quindi per tutto il viaggio abbiamo avuto Petra che guardava dietro.

Alloggi

Abbiamo prenotato tutti gli alloggi (motel) prima di partire per essere sicuri di avere un posto in cui andare a ogni tappa e questo credetemi fa stare molto tranquilli anziché dover cercare giorno per giorno. Certo, toglie un po’ di libertà al programma, ma con i bambini meglio essere previdenti. Alcuni alloggi ci hanno dato la culla gratuitamente, altri a pagamento, alcuni non ce l’avevano proprio a disposizione. Se per voi è importante averla assicuratevene in anticipo con la struttura. Per noi non era fondamentale perché abbiamo prenotato tutte stanze con doppio letto matrimoniale e quindi le bimbe potevano dormire in quei letti.

Inoltre, altri due fattori che ci hanno fatto partire per gli Stati Uniti con bambine piccole al seguito in relativa tranquillità sono stati:

  • è un paese sicuro: ricordatevi sempre che il modo migliore per informarsi sulla sicurezza di un paese è consultare il sito Viaggiare Sicuri della Farnesina;
  • è un paese sicuro anche a livello sanitario: non dovete sottoporre i bambini a vaccinazioni o profilassi preventive.

viaggio sicuro

Il bagaglio: cosa portare?

Per questo viaggio, ma in generale come scelta da sempre, viaggiamo con meno cose possibili, facendo entrare tutto il necessario in un bagaglio a mano a testa. Può sembrare folle con delle bimbe piccole e spesso anche per gli adulti, in realtà è una scelta vincente perché meno bagagli si hanno più ci si muove agilmente, e questo in un viaggio on the road è fondamentale.

Il nostro segreto, se così si può dire, è che ci portiamo pochi cambi abbinabili tra loro e poi laviamo i vestiti in viaggio. Per questo giro, ad esempio, abbiamo fatto due volte il bucato alle macchinette automatiche (laudromat), spendendo tra lavaggio, detersivo e asciugatrice circa 7$ a volta. Lavare in viaggio alleggerisce la valigia e prende pochissimo tempo, per noi è la scelta migliore, molto meglio che caricarsi tanto peso sulle spalle.

Qui trovate un post con la nostra attrezzatura di viaggio, valigie e tecnologia comprese:

Attrezzatura da viaggio: cosa metto nel mio bagaglio

cricchetto

L’organizzazione delle giornate

Programma di viaggio

Oltre ad avere prenotato tutto in anticipo, anche il programma di viaggio era abbastanza definito per quanto riguardava l’itinerario, ma flessibile per i posti in cui fermarsi o meno. In sostanza sapevamo dove avremmo dovuto arrivare ogni sera, ma se e quanto fermarsi in ogni tappa l’abbiamo visto strada facendo. Volendo, infatti, in molti tragitti ci sarebbero state milioni di cose da vedere, ma abbiamo selezionato quelle che ci interessavano di più e a volte abbiamo dovuto rinunciare pure a quelle se le bimbe dormivano o noi eravamo troppo stanchi. Per fare un esempio, ci sarebbe piaciuto moltissimo vedere Santa Monica, ma dopo una mattinata a Venice Beach in cui abbiamo camminato abbastanza e col fuso ancora a scombussolare il nostro sonno, le bimbe si sono addormentate in macchina e ci dispiaceva troppo svegliarle, così abbiamo saltato quella tappa e abbiamo proseguito.

venice beach

In altri casi è successo di visitare dei posti a degli orari folli, in cui le temperature raggiungevano picchi altissimi anche per noi adulti: in questi casi scendevamo a turno per vedere velocemente e fare delle foto, mentre le bimbe stavano in macchina con l’aria condizionata accesa. Poco ambientalista, mi rendo conto, ma con i 48 gradi della Death Valley era l’unica soluzione. Questo ha comportato il vedere alcuni posti più velocemente di quanto avessimo voluto, ma se si decide di fare un viaggio del genere bisogna mettere in conto molti compromessi.

death valley

Cibo: che cosa hanno mangiato le bimbe?

E con il cibo? Ecco, questa è una delle domande che mi hanno fatto quasi tutti. Per Anita, tre anni, il cibo non è un problema perché è curiosa di sperimentare e mangia di tutto. Per Petra, otto mesi, c’era da considerare la piena fase di svezzamento: per lei avevo portato degli omogeneizzati biologici da casa, ma essendo abituata alle pappe fatte in casa non le ha gradite molto. La fortuna è che prende ancora tanto latte e con quello ci siamo salvati tante volte, perché anche gli omogeneizzati americani non sono stati di suo gradimento… in compenso ha assaggiato volentieri pezzettini di hamburger e patate arrosto! C’è da dire che in America si trova di tutto e i supermercati sono riforniti di ogni ben di dio, ma se i vostri figli hanno gusti particolari portatevi il necessario in valigia.

Devo dire che i pasti in generale sono stati una nota dolente di questo viaggio, non tanto il pranzo che spesso consumavamo in giro con un panino o un’insalata comprata al supermercato, ma le cene. Spesso, infatti, arrivavamo in motel distrutti e non avevamo voglia di uscire per cena, quindi ci organizzavamo con una spesa anche in questo caso e sfruttavamo il microonde presente quasi in tutte le stanze dei motel (così come la macchina del caffè americano e il bollitore).

Quando decidevamo con le ultime forze residue di uscire a cena era quasi sempre un dramma ☺ Inutile ricamarci sopra, con i figli potete dire addio a quelle belle cene romantiche in cui sentire veramente il gusto delle pietanze! Anche quando c’era un seggiolone a disposizione (quasi ovunque in realtà) era difficile fare una cena tranquilla e puntualmente ci pentivamo di essere usciti. Aspetto in ansia i loro 18 anni per provare di nuovo piacere per il cibo mangiato al ristorante 😀

cibo negli stati uniti

Come avete fatto con tutte quelle ore in macchina con le bimbe?

Un pensiero che avevo per le bimbe prima di partire era la capacità di sopportazione della macchina. Qui a casa ci spostiamo in auto ma mai per lunghi tragitti e prevedere questo aspetto era un vero e proprio terno al lotto. Adesso posso dirvi che le bimbe sono state veramente pazienti a sopportare tutti quei chilometri in macchina (ne abbiamo macinati 4000 in 15 giorni), ma abbiamo dovuto mettere in gioco tante idee, compromessi e pazienza.

Innanzi tutto ci siamo portati dei giochi poco ingombranti per la bimba più grande (come dicevo sopra, viaggiavamo solo col bagaglio a mano, scelta dettata dalla comodità): libri da colorare, set di matite piccole, libri con tanti stickers che a lei piacciono tanto, un quadernino per il disegno libero. Stavolta non ha voluto portare nemmeno un pupazzo o dei personaggi con cui gioca a casa… deve aver capito il nostro spirito nomade! Le abbiamo comprato un pupazzo di una pulcinella di mare all’acquario di Monterey e ne è stata felicissima. I bambini sanno sorprenderci anche in questo, spesso siamo noi più attaccati alle cose materiali che loro, che invece sono capaci di giocare con niente!

pupazzo

È capitato spesso che le bimbe fossero stanche o irritabili, a volte la piccola piangeva e aveva bisogno di avermi accanto. In queste occasioni non esitavo un attimo ad andarmi a sedere con loro nel sedile posteriore, nel mezzo ai due seggiolini: assicuratevi che la macchina che noleggiate abbia abbastanza posto e che riusciate ad allacciarvi la cintura agilmente. Questo significa che molti posti e molti chilometri li ho percorsi sul sedile posteriore, di certo non era comodo e non ho goduto appieno di tutti i paesaggi, ma poco male, così le bimbe erano tranquille e ne risentivamo positivamente tutti.

Per gli spostamenti a piedi: marsupio o passeggino?

Petra ancora non cammina, mentre Anita è una bambina abituata a camminare anche a casa, ormai il passeggino con lei non lo usiamo più da un pezzo. Però c’è da considerare che in viaggio può essere più stanca del solito e per questo ci siamo organizzati con un passeggino e con un marsupio: l’assetto ideale era Petra nel passeggino e Anita a piedi, ma in caso di stanchezza Anita andava nel passeggino e Petra nel marsupio che tenevamo sempre a portata di mano. Si è rivelata una soluzione vincente per noi e così ci siamo evitati un doppio passeggino che avrebbe ingombrato parecchio.

bryce canyon

city lights books

Cosa portare assolutamente per un viaggio del genere?

Il primo aspetto a cui penso quando mi si chiede cosa portare assolutamente negli Stati Uniti è un’assicurazione sanitaria! In America non si scherza: se hai bisogno di un medico o di un intervento, le cifre possono lievitare per inezie: fatevi una bella assicurazione di viaggio e accertatevi che copra tutte le spese mediche: con i bambini in particolare è un aspetto da considerare. Noi abbiamo stipulato la Columbus annuale per famiglie.

Nel bagaglio, molto più banalmente, se viaggiate in estate come noi ricordatevi una crema solare (se viaggiate come noi col solo bagaglio a mano deve essere di massimo 100ml), i cappelli per il sole e qualcosa di pesante per San Francisco (non sottovalutate il vento, può essere gelato).

red canyon

Una cosa che abbiamo trovato molto utile è stato portare dei parei (quelli del mare) che sono leggeri e che possono servire per varie cose: teli parasole da mettere al finestrino, sciarpa o coperta in caso di fresco, lenzuolo se, come ci è successo in tutti i motel, non ti danno la dotazione di coperte per il lettino… però non so se lo avete capito ma noi viaggiamo spartani eh!

Infine, vi consiglio dai tre anni in su una macchina fotografica vecchia oppure una leggera e compatta da dare ai bambini: quando avranno voglia potranno scattare le loro foto e vi sorprenderanno con i loro punti di vista! (questa foto sotto me l’ha scattata Anita e io la adoro!)

joshua tree

Piccoli trucchi per semplificarsi la vita (+ le cose che nessuno vi dirà)

Credo di avere ancora molto da imparare sul viaggiare con i bambini, perché ogni età riserva nuove sorprese e lezioni di vita, ma alcuni dei trucchi salva-vacanza che ho imparato voglio condividerli con voi!

Innanzi tutto, mettete la vostra sete di vedere tutto in pace: è necessario prevedere delle pause gioco per far svagare i bambini. Non si può pretendere che vi vengano dietro sempre con gioia nelle tappe culturali o in cui non c’è niente di interessante per loro. Le pause sono importanti tanto quanto le cose da vedere e per loro un parco giochi è molto più interessante di un museo, bisogna fare i conti con questa cosa.

Un aspetto che continuo a trovare frustrante è il dover dire addio alle foto in posa o con impostazioni scrupolose del cavalletto e lunghe attese, magari pure con delle facce belle riposate: ormai quei tempi sono finiti! Le foto in viaggio con i bambini prevedono facce stanche, scatti mossi, patacche sui vestiti e lasciare molto al caso: i tempi per i reportage fotografici seri torneranno prima o poi, qui bisogna prendere quello che viene. A meno che non facciate gli influencer di professione, inoltre, non fissatevi con quelle foto di famiglia da calendario: ricordatevi che sono costruite a tavolino, le vostre foto saranno belle anche se più incasinate!

san francisco

Un altro consiglio che mi sento di darvi è di prevedere delle tappe con delle cose specifiche per loro. Ad esempio, non è che morissi dalla voglia di andare all’acquario di Monterey, ma dopo tante ore di fila di macchina c’era bisogno di qualcosa che valesse la pena per le bimbe.

giochi all'acquario di Monterey

Una cosa che facciamo sempre, nonostante si viaggi col solo bagaglio a mano, è portare il nostro pc portatile con scaricati i cartoni preferiti delle bimbe: questo vi permetterà di far loro passare un po’ di tempo e creare una continuità con le loro cose di casa, aspetto molto rassicurante per i bambini.

Infine, portatevi sempre matite e fogli anche al ristorante… non farete quelle belle cene con chiacchierate e buon cibo, ma almeno calmerete le belve per il tempo di ingurgitare il vostro pasto 😀

disegni al ristorante

Non ti dispiace che non si ricorderanno nulla?

Voglio concludere questo ennesimo post chilometrico con la risposta a questa domanda, che puntualmente mi viene rivolta quando organizziamo viaggi impegnativi con le bimbe. È vero, forse loro non ricorderanno nulla, avremmo potuto risparmiare andando più vicini, ma noi adulti ci ricorderemo eccome di questi viaggi e averli fatti con le bimbe ci regala dei ricordi preziosi. Ci saranno le foto da mostrare loro quando saranno più grandi, ci saranno gli aneddoti del viaggio che saranno entrati a far parte della nostra narrazione familiare, del nostro essere una famiglia che viaggia, che ricarica la mente in viaggio.

No, non mi dispiace che le bimbe non si ricorderanno nulla perché so che non è vero: il viaggio inteso come scuola di vita si insinuerà in loro e formerà la loro mente, abbattendo orizzonti e pregiudizi, aprendole al diverso, abituandole alla gestione dell’imprevisto. Magari non ricorderanno i dettagli, ma ricorderanno quanta felicità c’è in queste occasioni di condivisione del tempo senza pensieri. Potranno tornare nella destinazione da grandi con chi vorranno loro, intanto hanno fatto esperienze formative che andranno a depositarsi nel loro inconscio e che le formeranno come persone. Siete d’accordo con me?

san francisco

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8 commenti

  • Complimenti, complimenti, complimenti! Spero di avere un briciolo del tuo coraggio quando sarò mamma anche io! A parole e nella mia testa, lo affermo e ne sono sicura… Ma ce la farò poi nella realtà? Leggere un articolo come questo è pura manna dal cielo!

  • Cara Serena, leggo per prendere spunto :). Il prossimo agosto saremo in Nuova Zelanda con la piccola Arianna. Avrà 1 anno e 4 mesi e non sappiamo assolutamente cosa aspettarci ma entro fine mese prenoteremo il volo. Quest’estate in giro per l’europa è andata benissimo ma lei era molto piccola e ancora molto gestibile. Grazie per i tuoi preziosi suggerimenti!

    • A

      Ciao Elena,
      che viaggio stupendo che avete in mente con la piccola Arianna! Wow, siete proprio una famiglia di viaggiatori sprint anche voi! <3
      Sono felice di aver scritto delle cose utili anche per te e per qualsiasi dubbio o domanda sai dove trovarmi, ti rispondo sempre volentieri!

  • Ciao sereee!!! Io aspetto il post sulla busy bag… un bacione

  • Grazie Serena per questo stupendo raccconto del vostro viaggio. Posso comprendere al massimo le tue fatiche coi bambini piccoli e mi sono immedesimata in ogni tua parola pensando al nostro recente viaggio a Cuba coi nanetti. Questo viaggio è assolutamente stupendo e lo sto già sognando. Grazie di essere così mamma e così viaggiatrice!

    • A

      Ciao Lucia,
      che complimento stupendo, ti ringrazio! Bello immedesimarsi e condividere delle sensazioni con altre mamme viaggiatrici!
      Auguro a te e ai tuoi nanetti di fare questo viaggio!

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