Pannolini lavabili: una mini guida su come funzionano, come cominciare a usarli e altre domande.
I pannolini lavabili sono stati una delle scelte ecologiche che ho fatto fin da subito con la mia prima figlia e che ho continuato a utilizzare per la seconda. Questo post nasce quindi da quattro anni di esperienza sul campo e dagli errori che ho fatto, per risparmiarli anche a voi e dissipare ogni dubbio. Sono conscia, infatti, che sia una scelta che può sembrare complessa, ma vi assicuro che è più semplice di quanto sembri. E – mega spoiler – è anche la scelta più economica.
Dopo aver convertito molti genitori con lunghe spiegazioni per email o dal vivo era arrivato il momento di farne un unico post che racchiudesse tutti i dubbi ascoltati e vissuti negli anni per farne questa mini guida che spero apprezzerete e condividerete con tutti per vivere una genitorialità sempre più consapevole, informata e rispettosa dell’ambiente.
Pannolini lavabili: cosa sono
I pannolini lavabili sono pannolini di stoffa e altri materiali riutilizzabili, che differiscono quindi dagli usa e getta per il fatto che non vanno gettati dopo l’utilizzo ma vanno lavati in lavatrice, stesi ad asciugare e riutilizzati per molti cambi.
È evidente, quindi, che rispetto alla classica scelta degli usa e getta ci siano dei vantaggi per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente e lo smaltimento dei rifiuti, ma non tutti sanno di altri vantaggi, come il costo complessivo per l’acquisto dei pannolini per i propri figli e l’aspetto del beneficio che ne trae la pelle del bambino.
Vediamo quindi vantaggi e svantaggi di questa scelta.
Pannolini lavabili: vantaggi e svantaggi
Quali sono i vantaggi dell’utilizzo di pannolini lavabili?
1. Il risparmio complessivo di denaro
Il costo iniziale dell’utilizzo di pannolini lavabili è ovviamente maggiore di quello usa e getta ma il risparmio notevole si apprezza nel lungo termine. La spesa di un parco pannolini completo (diciamo intorno ai 25 pezzi) può variare tra i 300 e gli 800 euro contro i 2.500 – 3.000 dei pannolini usa e getta fino a quando il bambino non avrà imparato a usare il vasino. Si può risparmiare ancora di più acquistando di seconda mano (ci sono molti gruppi di scambio su Facebook per esempio, anche suddivisi per città/località) e utilizzando gli stessi pannolini con i bambini successivi.
2. Sono facili da usare
Sfatiamo un mito: usare e lavare i pannolini lavabili è semplice, molto più di quanto sembri quando ci si approccia per la prima volta a questo mondo. Credo che l’apparente difficoltà sia un retaggio dei pannolini lavabili del passato, con la spilla da balia e strane piegature da fare. Oggi i lavabili, così come i pannolini usa e getta, si modellano e si adattano sul corpo del bambino, hanno gambe e vita elasticizzati per evitare perdite e si fissano con velcro o bottoni automatici. Come scrivevo poco sopra si lavano in lavatrice e si asciugano all’aria, preferibilmente al sole così che se ne vadano anche le macchie più ostinate (il sole fa miracoli, provare per credere!). In inverno si possono stendere vicino a fonti di calore ma non a contatto col calorifero (tranne gli inserti, quelli si possono mettere).
3. Sono confortevoli e sani
I pannolini lavabili non danno fastidio al bambino perché più ingombranti degli usa e getta, non gli creano problemi col movimento e non è una cosa negativa la sensazione di bagnato quando fanno pipì, anzi, il saper riconoscere questo fastidio favorirà l’abbandono del pannolino e il passaggio al vasino. Inoltre, una caduta con un lavabile ammortizza l’impatto e, cosa da non sottovalutare, i lavabili non contengono coloranti, profumi o sostanze chimiche assorbenti a contatto con la pelle (fattore che riduce drasticamente il tipico arrossamento da pannolino).
4. Si riducono gli sprechi e si fa qualcosa di buono per l’ambiente
Si stima che dalla nascita al vasino un bambino possa utilizzare circa 6000 pannolini usa e getta. Ora immaginatevi un cumulo di rifiuti di 6000 pannolini a confronto con circa 30 pannolini lavabili (che tra l’altro potrebbero essere usati da tutti i fratelli che verranno dopo) e avrete in mente l’immagine che avevo io quando ho fatto questa scelta (la foto che ho messo sopra).
È importante capire che l’ecologia non finisce con l’acquisto dei pannolini lavabili, ma ci deve essere una certa attenzione anche nei gesti successivi per poter affermare di avere un basso impatto ecologico. A questo proposito, il modo in cui si lavano e si asciugano i pannolini è molto importante:
- vanno asciugati sullo stendino all’aperto quando possibile
- evitare l’asciugatrice (o usarla il meno possibile e mai con alcuni materiali, tipo il PUL delle cover… ci arriveremo!)
- prediligere lavatrici più efficienti dal punto di vista energetico (classe A +)
- non lavare a temperatura superiore a 60 ° C.
- lavare a pieno carico
Obiezioni frequenti di chi non è ancora convinto di usarli
O se preferite, svantaggi dell’uso dei pannolini lavabili.
Ho iniziato a informarmi sui pannolini lavabili nel 2015, quando in Italia l’uso era ancora residuale. Fortunatamente ho notato negli anni sempre più interesse al riguardo e la maggior parte delle mie amiche si è convinta che i lavabili fossero cosa buona e giusta vedendo come li promuovevo in maniera spassionata.
Non vi dico, però, la quantità di obiezioni e sguardi raccapricciati che ho sentito e visto in questi anni. È ovvio che ogni cambiamento susciti delle reazioni forti, ma per fortuna qualcuno sa anche ascoltare e cambiare idea, molte volte è solo questione di conoscere un argomento. Quindi, quali sono le obiezioni che ho sentito fare più spesso da chi non era convinto dei pannolini lavabili ? Poi sia chiaro, ognuno è libero di scegliere ciò che ritiene più opportuno.
Che schifo, i pannolini lavabili puzzano! E poi dovresti lavare via la cacca dalla stoffa? È disgustoso!
I pannolini lavabili non puzzano più dei normali usa e getta, e se puzzano è perché si sta sbagliando qualcosa nel lavaggio. Spesso si usa troppo sapone nella lavatrice, quindi i pannolini non si sciacquano bene e puzzano. Oppure non si sono asciugati bene e allora puzzano come i vestiti riposti ancora umidi. Sono tutte cose risolvibili con più cura nella pulizia.
I pannolini vanno stoccati in un bidone chiuso e lavati entro tre giorni, è ovvio che quel bidone non ha un buon odore ma se lo tenete su un terrazzo o ben chiuso sarà solo nel momento in cui caricate la lavatrice che sentirete un cattivo odore. Se avete problemi di puzza potete stoccare dentro un sacchetto (la cosiddetta wet bag) e poi nel bidone.
Certo che noia lavare i pannolini, stenderli e ripiegarli!
Sarò sincera, alcuni giorni in cui avevo già steso due lavatrici a pieno carico e la terza era quella di pannolini ho pensato “ma chi me l’ha fatto fare?” poi mi sono detta che non è certo una lavatrice in più ogni tre giorni che cambia la questione. Si lava talmente tanto con dei bambini piccoli in casa che diventa irrilevante. Occhi a stenderli bene semmai! Niente mollette sul PUL che si rovina, ok le mollette sugli inserti.
Come faccio a usare i lavabili fuori casa?
Non c’è nessun problema, basta portarsi dietro un cambio completo di wet bag, un sacchetto imprendibile dove stoccare il pannolino fino all’arrivo a casa. Noi li abbiamo sempre usati anche in giro a eccezione dei viaggi, poiché facendo vacanze on the road non sempre avevamo la lavatrice a portata di mano.
Che li compro a fare se all’asilo nido non li accettano?
In questo caso le mie obiezioni sono due: la prima è che non è sempre vero, io ho due esperienze in due nidi diversi da raccontare e in entrambi i casi hanno preso i lavabili e sapete perché? Perché sono le persone a fare la differenza! Non c’è nessuna regola che li vieta, sta alle persone che ci lavorano assecondare questa vostra scelta o meno. Inoltre, anche nel caso in cui l’asilo non collabori, è sempre meglio usarli mezza giornata che non usarli affatto.
Non è che tra la fabbricazione, la spedizione, i lavaggi e tutto vado a inquinare di più degli usa e getta?
Quante volte mi è stata fatta questa osservazione! La risposta però è no, non c’è paragone con i consumi dei lavabili e l’inquinamento prodotto dagli usa e getta. Non sono io a dirlo ma degli studi di sostenibilità ambientale. Vi lascio questa tabella pubblicata da UPPA per farvi un’idea.
Quanti pannolini servono in totale?
Nella mia esperienza non meno di 25 per stare tranquilli con l’asciugatura, ma se potete arrivare a 30 ancora meglio. Si può fare anche con meno se si usa un sistema ibrido di usa e getta e lavabili.
Come si lavano? Siamo sicuri che sia igienico?
La prima cosa da fare è capire quale è il programma corretto della lavatrice, possibilmente uno che preveda un prelavaggio. Poi si lavano a 40° e solo ogni tanto a 60° per igienizzare, oltre a un lavaggio senza sapone dopo circa due mesi (o ogni volta che puzzano di più) per togliere ogni residuo di sapone (questa operazione si chiama “strippaggio”).
Prima dell’uso, quando sono nuovi, bisogna fare due o tre lavaggi per migliorarne l’assorbenza. Bisogna fare attenzione al sapone scelto: deve essere senza enzimi, possibilmente biologici, con poca profumazione e liquidi. Ce ne va sempre meno della dose consigliata, io mi regolavo con circa un cucchiaio da cucina di detersivo liquido. Sono banditi ammorbidente e saponi igienizzanti vari tipo Napisan&co, da sostituire con acido citrico e percarbonato (li trovo da Ipersoap).
Ma come si fa a scegliere? Ce ne sono così tanti!
In questo caso, la guida che segue spiega proprio come orientare le scelte.
La prima cosa che mi sento di consigliarvi è che c’è bisogno di sperimentare varie marche e modelli prima di trovare il giusto assetto. Vediamo adesso i vari tipi di pannolini lavabili in commercio.
Pannolini lavabili: che tipologie esistono?
Trovo che questo schema sia molto esplicativo e risolva già molti dei dubbi iniziali che potrebbero fare da deterrente alla scelta ecologica dei lavabili.
In principio, infatti, quando non c’era altra scelta che i lavabili, quelli in commercio si limitavano ai “ciripà” che avevano bisogno di piegature, spilla da balia e una copertura impermeabile. Vi dirò… io ho usato anche quelli! Li ha riesumati mia suocera dagli armadi, erano sempre perfetti e sono stati una manna dal cielo fino ai 5/6 kg delle bimbe, poiché i pannolini che avevo acquistato andavano troppo grandi all’inizio.
Prima di addentrarci nelle varie tipologie vi do un consiglio a costo di ripetermi: non si può sapere a priori cosa andrà bene per noi e per nostro figlio, bisogna provare, sperimentare tipologie, marche, forme, materiali fino a trovare l’assetto che ci fa stare tranquilli.
I pannolini più semplici da usare
A mio avviso, le tipologie più semplici in assoluto sono: AIO, AI2 e Pocket.
AIO
Gli AIO (acronimo di All In One) sono pannolini già pronti all’uso, in un unico pezzo, simili agli usa e getta e per questo considerati ideali per chi deve accudire il bambino (nonni, tate, maestre… papà! Dai si scherza!). Gli AIO hanno una parte esterna impermeabile e una parte in tessuto assorbente cucita direttamente nella parte interna del pannolino e sono, quindi, un unico pezzo. Sono sicuramente semplicissimi da indossare ma hanno lo svantaggio di un’asciugatura più lenta non essendo scomponibili e anche, spesso, di una minore assorbenza, poiché non si possono aggiungere più di tanti inserti (al massimo uno direi).
Le marche che ho usato: BumGenius, Blueberry, Thirsties, BambinoMio.
AI2
Molto simili agli AIO ma in due pezzi troviamo gli AI2 (All In 2), con esterno impermeabile e interno assorbente, stavolta non cucito sul pannolino, ma attaccato alla mutandina con bottoni. È più veloce di un AI2 nell’asciugatura e questa possibilità di staccare l’interno farebbe sì che si potesse riusare la mutandina con inserti puliti, ma se vi devo dire nella mia esperienza era sempre tutto da lavare quindi il vantaggio effettivo che ho trovato in questa tipologia è nell’asciugatura. Devono essere preparati (cioè assemblati) prima dell’utilizzo, ma è una cosa piuttosto semplice.
Le marche che ho usato: Tots Bots, Anavy, Tickle Tods.
I pocket sono i miei preferiti e non ne faccio segreto! Ne ho acquistati in numero maggiore rispetto alle altre tipologie e mi piace il fatto che possano essere “farciti” con quanti inserti vogliamo, garantendo un ottimo assorbimento. Il nome pocket, cioè tasca, deriva dal fatto che siano formati da una parte esterna impermeabile e una parte interna in tessuto che va a contatto con la pelle del bimbo. Le due parti sono cucite insieme a formare una tasca con un’apertura in cui si inseriscono uno o più inserti in tessuto assorbente.
C’è la noia di assemblarli, è vero, ma come assorbenza e vestibilità sono i migliori a mio avviso. Anche questi sono adatti per tutti poiché facili da mettere, specialmente se la chiusura è in velcro e non con i bottoni (i contro del velcro sono che si sciupa più facilmente dei bottoni e i bambini da una certa età sanno toglierselo da soli). Si lavano togliendo gli inserti dalla tasca e va messo tutto a lavare, anche il guscio esterno.
Le marche che ho usato: Charlie Banana, Naturalmamma, Milovia, Wonderwoos V3, Little Bloom, Littlelamb, Juicy Bumbles.
Sistemi a due pezzi
Adesso ci addentriamo in tipologie diverse di pannolini, quelli composti da due pezzi: un esterno impermeabile (mutandina) e uno interno composto da tessuto assorbente. Questo può essere di diversi tipi e con diverse piegature.
Ci sono diversi tipi di pieghevoli: ciripà, prefold, muslin, a cui si aggiungono i fitted che sono però un’altra categoria se vogliamo. Il vantaggio indiscusso di questa tipologia di pannolini ha a che fare con il prezzo; sono, infatti, i più economici in commercio. Inoltre, sono perfettamente adattabili a qualsiasi fisico, vanno bene anche sui bambini minuscoli o su quelli con giro coscia importanti. Tra le difficoltà maggiori, invece, si riscontra la difficoltà nelle piegature e nel metterli ai bambini che, si sa, non è che stanno sempre fermi immobili!
Ciripà
I ciripà sono i pannolini della nonna in cotone biologico, di forma rettangolare solitamente a costine, hanno una parte più larga e una più stretta e dei lacci per chiudere la legatura. Sono taglia unica e regolabili con le piegature e utilizzabili dalla nascita e fino al vasino. Richiedono l’uso di un inserto assorbente e di una mutandina impermeabile sopra. Sono molto resistenti (come vi dicevo, ne ho ereditati dal 1979 ancora in perfette condizioni!), asciugano in un baleno, sono in cotone biologico e traspirante, però sono difficili da mettere sia per la piegatura che va fatta sia poi applicarli al bambino, che deve stare sdraiato e fermo. Inoltre, sono abbastanza ingombranti, per cui richiedono l’utilizzo di tutine e body di una taglia in più o con doppia chiusura sul cavallo (esistono in commercio anche degli allunga body che si attaccano coi bottoncini a clip ai body già in possesso, ma occhio alla compatibilità della distanza dei bottoni).
Tra le marche più conosciute di ciripà ci sono i Disana.
Prefold
I pannolini prefold, dall’inglese “prepiegati”, sono dei pannolini non sagomati, di forma rettangolare, cuciti in modo che il rettangolo di tessuto sia suddiviso tramite cuciture in tre settori per il lato lungo. La striscia centrale del rettangolo è composta da otto strati di cotone e le due strisce laterali di quattro strati. I prefold sono disponibili in diverse taglie. Si prestano a tanti usi (anche come semplici inserti) e a tante piegature diverse, dal semplice appoggio nella mutandina assorbente a legature varie a chiudere con uno snappy, un gancetto di plastica che va a sostituire le vecchie spille da balia.
Sono modelli resistenti, adattabili, molto assorbenti, naturali, economici e asciugano velocemente. Di contro, non sono sempre facili da mettere, hanno bisogno di mutandine e potrebbero spostarsi se non messi bene e quindi favorire delle fuoriuscite.
Le marche che ho usato: Blümchen
Muslin
I muslin sono semplicemente dei teli quadrati di mussolina di cotone simili a garze, che oltre a poter essere piegati e usati coma pannolini lavabili hanno altri mille usi: inserto per i pannolini pocket, bavaglino, cuscino da mettere sotto la testa del neonato per i rigurgiti, lenzuolino da carrozzina o da culla, copertina, copri fasciatoio, asciugamano, parasole e, infine, panno per pulire!
Tra i vantaggi dei muslin: l’asciugatura super rapida, la versatilità, il prezzo. Tra gli svantaggi c’è il fatto di dover imparare le legature e la necessità di una mutandina impermeabile esterna.
Fitted
I fitted sono un po’ una via di mezzo, perché sono pannolini preformati in materiali naturali che però hanno bisogno di una mutandina esterna di contenimento. A me non sono mai piaciuti, confesso, e ho usato pochissimo quelli che avevo tranne nei primi mesi. In genere si usano per la notte, perché la grande assorbenza li rende perfetti per tempi più lunghi, però sono anche lenti ad asciugare, noiosi da mettere e ingombranti.
Le marche che ho usato: Popolini, Tots Bots.
Cover o mutandine impermeabili
Tutti i sistemi a due pezzi necessitano di una mutandina impermeabile detta anche cover.
Ne esistono di diversi tipi: di lana, di pile, di PUL o materiale sintetico. La mia scelta, dopo averli provati di tutti i tipi, è ricaduta sul PUL (poliuretano laminato), semplice da indossare e anche da asciugare.
PUL
Si tratta di un tessuto impermeabile e allo stesso tempo traspirante, se indossate bene non ci sarà nessuna perdita. ne esistono di vari modelli, alcuni con delle sacche alle estremità per mantenere in posizione gli inserti, altri sono ampi e con doppie barriere. Ne esistono sia a taglia unica sia a taglie e la chiusura può essere con velcro o bottoni.
Le marche che ho usato: Blueberry, Petit Lulu, Popolini, Little Lamb, Rumparooz.
Lana
Se prediligete tessuti naturali, la lana è una valida alternativa. L’ho scartata dopo l’acquisto di una cover perché il pensiero di lavarla a mano mi ha fatto desistere. La lana non è impermeabile ma fa evaporare il bagnato. Spesso è la cover usata la notte sopra i fitted. Non occorre lavarla a ogni utilizzo, ma solo fatta asciugare al sole qualche ora e lavata dopo una ventina di giorni. Il lavaggio è quello accurato dei capi in lana e occorre inoltre fare una lanolinizzazione, cioè un bagno di lanolina, per ripristinare le caratteristiche della cover. Insomma, per me era troppo sbattimento.
Pile
Nemmeno il pile mi ha fatto impazzire ma, ripeto, questa è la mia esperienza. Il pile è più traspirante del PUL e funziona come la lana assorbendo umidità e riversandola all’esterno, però a differenza della lana tende a puzzare prima e va lavata più spesso, però si può lavare insieme alla biancheria e asciuga rapidamente.
Altre cose da sapere sui pannolini lavabili
Taglie
I pannolini lavabili possono essere a taglia unica (scelta che vi consiglio) oppure a taglie. La scelta della taglia unica vi permette di comprare un parco pannolini valido dalla nascita (o meglio, dai 5/6 kg in su) fino al vasino, però potreste avere bisogno di pannolini diversi per le prime settimane del bambino. Noi abbiamo risolto con dei pannolini usa e getta biodegradabili e successivamente con i ciripà e un paio di cover taglia S (a noi sono piaciute queste marche: Popolini, Petit Lulu e Bambino Mio). Oltre alla valutazione dei chili, quando li comprate, cercate di capire la vestibilità, che dipende dalle caratteristiche fisiche del bambino (cosce magrissime o cicciottelle per esempio garantiscono diversa aderenza).
I pannolini a taglia unica si regolano col crescere del bambino grazie alla chiusura di bottoncini posti sul davanti del pannolino, oppure, più raramente, ripiegando la parte superiore o anteriore dello stesso (io non ne avevo di questo tipo). Altri modelli si regolano dentro la tasca del pocket, modificando la grandezza degli elastici della coscia (tipo la marca Charlie Banana, tra i miei preferiti).
Chiusura
Le chiusure dei pannolini lavabili possono essere di tre tipi: velcro, bottoni o snappy.
Velcro
La chiusura col velcro è la più semplice e immediata e di solito è favorita da chi deve accudire il bambino, però si sciupa più facilmente, va pulita di tanto in tanto con delle pinzette e va sempre lavato chiuso, perché il velcro lasciato aperto può danneggiare le altre cose in lavatrice. Inoltre, a una certa età i bambini sanno come aprire il velcro e potrebbero togliersi il pannolino… durante la fase di spannolinamento potrebbe anche essere un pro.
Bottoncini
La chiusura con i bottoni può essere più complicata inizialmente, ma è quella che permette di far aderire meglio il pannolino al corpo e adattarlo. Ci sono due tipi di bottoni sui pannolini: quelli più in alto regolano la vita, quelli più in basso il giro coscia.
Snappy
Infine, la chiusura con lo snappy, ossia un gancetto di plastica che “acchiappa” la stoffa. Questa chiusura si usa con i muslin e i prefold, a volte anche con alcuni fitted.
Accessori
Wet bag
La wet bag è il sacchetto impermeabile in cui stoccare i pannolini quando siete in giro o prima di lavarli. Ce ne sono di diverse dimensioni a seconda del numero di pannolini che ci dovete mettere.
Bidone di plastica
Il bidone di plastica serve per lo stoccaggio dei pannolini sporchi. Noi ne abbiamo uno economico da circa 20 litri di Ikea che teniamo sul terrazzo insieme agli altri bidoni della spazzatura. L’importante è che si chiuda e non faccia odori.
Velini
I velini catturapupù anche chiamati liners sono dei rettangoli di tessuto o di cellulosa usa&getta che catturano le feci solide semplificando la pulizia del pannolino. Non sono obbligatori ma vi permettono di far durare i pannolini più a lungo e agevolarne la pulizia. Occhio a come li smaltite perché non tutti possono essere buttati nello scarico del wc, ma nel cestino. Quando applicate creme o olio sulla pelle del bambino sono indispensabili perché questi prodotti non sono compatibili con i pannolini lavabili (no, non serve nessuna crema per il cambio con i lavabili) e andrebbero a “cerare” la superficie a contatto con la pelle, perdendo quindi assorbenza.
Inserti aggiuntivi
Se vi accorgete che i pannolini che avete acquistato non assorbono abbastanza potreste avere bisogno di inserti aggiuntivi. Sono venduti anche sfusi, per cui li potete aggiungere nelle tasche dei pocket o appoggiati dentro le cover con i muslin o i ciripà per esempio. Se ne trovano in commercio di diversi materiali (lino, cotone, canapa, ecc.), con diverse caratteristiche di assorbenza e di asciugatura.
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Sono arrivata in fondo a questo post chilometrico ma ho preferito mettere insieme tutto quello che ho imparato in questi anni in un unico post e non spezzettarlo per farvi avere una risorsa completa.
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Per altre letture ecologiche vi consiglio:
6 commenti
Claudia
che brava che sei stata, prima di tutto a fare una scelta controcorrente e che a prima vista sembrava scomoda e poi a fare questo post infinito e molto dettagliato per spiegare pro e contro di ogni aspetto.
mi auguro che riuscirai a convincere un sacco di persone. io non ho figli, ma provo a condividere questo post sul gruppo FB Zerowaste (che ti consiglio), potrebbe essere utile a tante persone.
Mercoledì
Ciao Claudia,
grazie, grazie infinite!
Ti ringrazio anche per la condivisione, andrò a vedere il gruppo di cui parli!
Sara
Sere, ci credi che la mia bimba dai 18 mesi in poi non li ha più voluti mettere? Ti sono capitati casi del genere? Mi è dispiaciuto perché ci avevo fatto un bel l’investimento! Ora vediamo col secondo!!!
Mercoledì
Ciao Sara,
che bella notizia <3
Sai che anche la mia piccola ha iniziato a toglierselo a 18 mesi? Potrebbe essere che, sentendo il bagnato, se lo vogliono togliere prima degli u&g che, con le sostanze chimiche, danno la sensazione di asciutto. La trovo una cosa positiva, aiuta a togliere definitivamente il pannolino.
Martolla
Ciao Serenaaaa!!! Finalmente IL POST definitivo!!! È tutto giusto, complimenti per la chiarezza e la completezza! Anche io sono tra le persone che hai aiutato a compiere questa scelta importante per l’ambiente e la salute dei nostri piccoli! Come te amo i pocket e in particolare i Charlie banana, però io di notte mi sono trovata bene con i fitted e la cover di lana (lanolizzata prima di usarla e poi lavata col programma lana della lavatrice una volta al mese). Sono d’accordo che prima di fare la spesa conviene provare i vari tipi di pannolini, io, come molte, avevo noleggiato un kit in una pannolinoteca e mi è servito molto! Bravissima Sere, girerò il post a tutte le amiche che chiederanno info! Baci
Mercoledì
Evviva! Sono così contenta della tua scelta consapevole! A volte mi sono sentita un’aliena ma le tue parole confermano che bisogna portare avanti ciò in cui si crede!
Grazie Marta e un abbraccio al tuo piccolo utilizzatore di lavabili!